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L’evoluzione del concetto di coppia e di famiglia nei tempi, fino ai giorni nostri.

Dopo avere spiegato, a grandi linee, quello di cui si occupa la psicologia dello sviluppo, cominceremo ad occuparci del concetto di coppia e di famiglia dal momento che, ogni essere umano, in genere è il frutto della famiglia d’appartenenza.

  • Per coppia, intendiamo due esseri umani che convivono ed intersecano interessi psicofisici comuni.
  • Con il termine famiglia, identifichiamo un nucleo di persone che convivono in uno stesso ambiente, aventi legami di intimità e/o di consanguineità.

Da ciò si deduce che, dalla coppia si può passare, attraverso la nascita dei figli, alla costituzione della famiglia.

Per entrare correttamente nel discorso, è necessario affrontare un excursus storico che ci consenta di delineare l’evoluzione del concetto famiglia. Nel passato, la dinamica familiare si basava moltissimo sul concetto dell’autoritarismo, costituito dall’imposizione di regole (anche sbagliate) senza possibilità di discussione.

D’altronde, con questo sistema, si tendeva ad obbedire a modelli tramandati di generazione in generazione attraverso usi, costumi e tradizioni.

Si è passati dalle prime manifestazioni di unioni familiari, in cui predominava la promiscuità sessuale fra consanguinei al modello di famiglia monogama caratterizzata, a lungo dal “matrimonio di convenienza”.

I modelli di apprendimento erano quelli tramandati quasi esclusivamente dall’uomo, con le buone o con le cattive.

Qual era la figura maschile dell’epoca?

Era quella del padre – padrone, era quella dell’uomo autoritario, dittatore, dominatore ed assolutista in tutte quelle che erano le sue espressioni di vita, sia verso la moglie che verso i figli. E questo era un modello che si tramandava di padre in figlio, attraverso le varie generazioni, senza modificare in meglio dei comportamenti inadeguati, ricevuti per tradizione.

Qual era la figura femminile dell’epoca?

Rappresentava lo stereotipo della persona passiva, obbediente, che doveva eseguire quanto stabilito dall’uomo di casa.

La condizione familiare presentava, di fatto, una strutturazione piramidale con al vertice la figura maschile. La donna era considerata un oggetto da dover presentare bene nel contesto sociale(quindi educata all’arte del cucito e dell’intrattenimento degli ospiti, intelligente ma non troppo, per poter stare sempre un passo dietro a quello del maschio), affinché aumentasse la probabilità di contrarre matrimonio con persone importanti, che potessero proteggerla per tutta la vita, anche se poi, il compito che la donna doveva rivestire, consisteva in un multiruolo comprendente la figura della mamma, della moglie, dell’amante (non troppo focosa, per non essere malgiudicata!), della persona comprensiva per le scappatelle del marito con altre donne, della serva, etc.

In alcune zone geografiche, il matrimonio ha rappresentato e rappresenta ancora oggi un contratto commerciale che un uomo stipula col padre della sua futura sposa: resta, a testimonianza di ciò, il concetto di dote che la donna “deve” portare con sé, ancora oggi.

Il paradosso di questa situazione sfavorevole nei confronti della donna, consisteva nel fatto che, a causa di sistemi educativi troppo protettivi, il maschio difficilmente riusciva a raggiungere una soddisfacente autonomia di identità per cui, pur mantenendo una parvenza di controllo, sostanzialmente finiva col cedere tutta l’effettiva gestione e le relative responsabilità, alla figura femminile che, fatalmente, determinava il mantenimento di una figura di “eterno bambino”.

Attualmente, il matrimonio pur mantenendo la veste di “contratto sociale” rappresenta, rispetto a prima, un sistema di dinamiche interne equivalenti regolate da valori più adeguati ai tempi.

Certi schemi sociali “antichi” non sono più presenti. Oggi la famiglia adotta modelli più moderni legati ad un livello culturale migliore.

Una famiglia corretta, può essere vista come un punto di mediazione tra l’individuo e la Società, primo anello della catena del vivere in comunione con gli altri.

Oggigiorno, la coppia non dovrebbe essere considerata solamente come un rifugio per proteggersi dalle tensioni della vita sociale ma, in primo luogo, un sito qualificante di relazione tra due persone che si scambiano amore (tenerezze, sostegno reciproco, dialogo costruttivo, dolce intimità) nel rispetto di entrambi, integrandosi a vicenda.

Volendo dare una definizione della coppia oggi, possiamo dire che essa è l’incontro di due persone di sesso diverso dove ognuno porta con sé un bagaglio personale peculiare in relazione a fattori:

  • “interni”, determinati dall’apprendimento (esperienze personali, educazione, cultura, etc.);
  • variabili in funzione dell’età, dell’ambiente di provenienza, dalla subcultura (familiare, parentale, etc.), dalla razza, etc.

Ecco perché è necessario che i componenti della coppia si preparino, si integrino, siano meno rigidi e più disponibili al cambiamento, per la costruzione di una corretta identità.

Quali sono le motivazioni che determinano “l’incontro” di due esseri umani di sesso diverso?

Soffermiamoci a pensare sul fatto che due persone stanno insieme perché si vogliono bene. Questo vuol dire che con il rapporto di coppia si desidera l’appagamento delle proprie necessità.

L’essere umano, fin dall’inizio della sua vita intrauterina ha bisogno di essere amato. L’amore (in questo stadio della vita) è il primo nutrimento, al pari dell’aria, dell’acqua e del cibo: ha bisogno, prima di ogni altra cosa, di essere accettato in utero.

La parola amore, in questo caso viene utilizzata con l’accezione di accettazione: tutta l’impalcatura dell’essere umano, per quanto riguarda la vita di relazione verte su questo. In ogni occasione di vita, abbiamo bisogno di sentirci accettati con i nostri pregi ed i nostri difetti, anche se questo non deve poi, costituire un alibi per la mancata disponibilità verso un cambiamento corretto: quindi, è importante essere accettati per come siamo, ma è altresì necessario impegnarci per cambiare in meglio, al fine di non costringere chi ci sta a fianco, a subirci.

Il fattore dominante dell’incontro tra due esseri umani di sesso diverso è costituito dall’attrazione fisica, che si esplica attraverso i cinque sensi. Tutto ciò, però, non basta a determinare una scelta concreta: si ha bisogno, infatti, di altre componenti, di altri presupposti, che rappresentano i prerequisiti della costruzione di un buon rapporto di coppia.

Il rispetto, il dialogo, l’educazione, la stima, la libertà, la comprensione, determinano, saldano ed armonizzano l’amore.

Buona comunicazione, interessi comuni, buona compagnia, il piacere di sapersi intendere (anche quando si hanno idee diverse), essere disponibile alle idee dell’altro, creano le basi di una buona integrazione di coppia.

Ricordiamoci che il rispetto rappresenta l’anticamera di tutte le relazioni fra esseri umani.

Quando due persone decidono di mettersi insieme, ciascuno porta nel rapporto i propri aspetti positivi e gli aspetti negativi, ivi compreso eventuali “blocchi” delle componenti strutturali della personalità.

Queste caratteristiche creano, nella dinamica a due, momenti di piacere o di dispiacere, attrazione o tensione, soddisfazione o delusione.

Raggiungere una buona comunicazione con se stessi è cosa difficile; relazionarsi correttamente con un’altra persona è senz’altro più complesso.

Giuoca un ruolo facilitante, in questo caso, l’avere raggiunto la capacità di essere concilianti e “morbidi” nelle valutazioni di pensiero.

La rigidità è espressione di difficoltà verso il necessario adattamento nei confronti delle svariate situazioni che la vita ci “impone” e manifesta una non avvenuta maturazione rispetto alla condizione infantile di egocentrismo: a tali condizioni, qualunque rapporto interpersonale risulta negativamente condizionato.

Pur vivendo in un’epoca di transizione, nella quale ancora ci sono ambienti che mettono in atto un sistema “antico”, possiamo affermare comunque, che le dinamiche interpersonali, all’interno della coppia, si sono sostanzialmente evolute. L’uomo, per esempio, nel suo processo di maturazione, ha acquisito l’idea di una sostanziale parità con la donna la quale, avendo potuto migliorare il grado di istruzione personale, è riuscita ad integrarsi socialmente occupando anche posti di responsabilità lavorativa. Ciò ha prodotto grossi cambiamenti all’interno della famiglia, in termini di collaborazione globale nei compiti da assolvere.

Parità di diritti e intercambiabilità di ruoli sono divenuti i punti cardine dell’impostazione di una coppia moderna, matura ed efficace.

“Le cose impossibili possono diventare possibili, le cose possibili possono diventare gradevoli, le cose gradevoli possono diventare gioiose e piacevoli” (Anonimo)

Ecco perché è così importante che una coppia, oggi, si prepari per vivere insieme.

Dr. Sara Rosaria Russo

Psicologa Psicoterapeuta