Oggi si fa molta divulgazione scientifica e questo è un bene. Tuttavia manca sempre o quasi una prospettiva storica. La storia, soprattutto quella della scienza, viene menzionata raramente, più che altro per introdurre con fare colto e divertente un discorso. Per iniziare un discorso che rimane però fermamente ancorato al nostro presente.
La storia della scienza è invece una disciplina molto interessante, che ci permette di analizzare un altro presente, di fare pratica e esaminare con distacco e spirito critico problemi che sono al centro del nostro tempo. Guardare il passato significa educarsi alla complessità, studiare gli sviluppi imprevedibili del sapere, delle applicazioni tecnologiche, il valore degli errori, dei vicoli ciechi e della tenacia; l’importanza della cooperazione, della comunità, delle contaminazioni.
Ci permette di toccare con mano meccanismi raffinati e complessi alla base anche dell’agire democratico come l’onere della prova o il principio di falsificazione. Ci ricorda che la scienza è un sistema di valori e non di verità: che si fonda dunque su una serie di ideali filosofici condivisi, sull’impegno da parte di tutti, ciascuno con le proprie forze e possibilità, e che come tutte le nostre creazioni può sparire così come è nata, nel giro di poche generazioni.
Ho lavorato per tanti anni in accademia, conducendo ricerche in archivio e lavorando allo sviluppo di nuovi strumenti di lavoro oggi disponibili grazie alla rivoluzione digitale. Ho cercato negli anni di portare la storia della scienza nelle scuole con progetti di didattica dedicati agli studenti dei licei, ma mi sembra che il lavoro da fare sia ancora tanto. Oggi più che mai, in un tempo segnato da sfide complesse e lacerazioni profonde che separano sempre di più la comunità scientifica dal tessuto sociale, penso che sia il caso di riflettere su i punti cardinali del sistema scienza. E per farlo è necessario intavolare un discorso storico e filosofico, concreto e propedeutico per ogni successivo approfondimento. Prima di prendere posizione sui vaccini o sui cambiamenti climatici, di dire la nostra su biotecnologie, bioetica, ritrovati della tecnica o ricerche in corso, è il caso di riflettere sulle regole del gioco.
Per dare il mio piccolo contributo a questo difficile, ma anche affascinante percorso ho deciso di dar vita a un progetto di divulgazione che si chiama “Storie di scientifica ironia”, attraverso i social, con un canale Youtube e profili Facebook e Instagram.
La serietà del tema e la complessità degli elementi in gioco non dovrebbe però ingannarci: credo infatti che sia possibile iniziare questo percorso con seria ironia, riscoprendo prima di tutto la passione per il conoscere, la meraviglia dell’imprevedibile, la forza della scoperta. Per partire dal basi che devono anche essere necessariamente emotive. Condividerò dunque con questa preziosa platea i miei video e le riflessioni che li animano. Con ironia, che è una forma allegra di dubbio, di incertezza e dunque di scientifico interessamento al circostante; senza la pretesa di scrivere la parola fine, di fornire tutte le informazioni, di chiudere il discorso, quanto piuttosto nella speranza di alimentare domande, curiosità, interesse per un passato che sa essere inimmaginabile, che nasconde venature preziose e spunti sagaci; che alimenta la nostra creatività, mostra punti ciechi e pericoli nascosti. Per osservare il nostro tempo dall’esterno, cogliendone la natura profonda e dunque i limiti.
Di tanto in tanto parleremo di scienziati e filosofi, inventori, esploratori, storie di oggetti, congegni e concetti che oggi ci mostrano frammenti di un passato che ha ancora tanto da insegnarci. Con qualche parola scritta e recitata in video.
Per qualunque consiglio bibliografico, per ogni approfondimento o anche solo per l’inconsueto piacere di fare due chiacchiere con un storico, vi invito a scrivermi a storie.di.scientifica.ironia@gmail.com
E vi ringrazio per ogni prezioso commento che vorrete lasciare.
Dario De Santis, PhD
Canale Youtube Storia di scientifica ironia
IG storia.di.scientifica.ironia
Storico della scienza presso il Dipartimento di studi umanistici e del patrimonio culturale (DIUM) dell’Università degli studi di Udine, si è occupato a lungo di scienze della vita e della mente fra Sette e Ottocento, pubblicando una monografia sulla storia delle fecondazione artificiali sul genere umano dal titolo: “I fabbricanti di uomini. Storia della prime fecondazioni artificiali sul genere umano”, Bologna: Pendragon, 2012. Negli ultimi anni si è occupato di scienze delle mente, in particolare di storia della psicologia e della e psichiatria, pubblicando articoli e volumi sull’esperienza scientifica e personale degli psicologi e degli psichiatri italiani sul fronte della Prima guerra mondiale. Fra questi ricordiamo “La filosofia del cannone e altri scritti di psicologia del soldato di Agostino Gemelli”, ETS: Pisa, 2018.