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Cambiata la vita, completamente. Non riesco più a dare voce ai miei pensieri sulla carta. E anche se il mio progetto è lì che mi aspetta, nella nuova stanza da vivere e calpestare, con sempre più difficoltà prendo la penna in mano e vado avanti. Eppure so bene che è l’unico modo per trovare un legame col passato, col mio passato.

Dopo una giornata trascorsa nei giochi, isolandomi da ciò che non riesco a tollerare, nella curva della piazza più famosa mi ritrovo avvolta da una luce del tramonto e da un profumo sempre più familiare.

I giorni delle estati di città, tanto lunghi e tanto brevi nello stesso tempo.

Quando quello che un tempo si donava per dovere diventa bisogno da soddisfare, allora sei certa che la vita ha preso un’altra strada. Il vicolo nella notte dei pensieri, senza dovere necessariamente parlare.

Non ho mai parlato tanto in tutta la mia vita. Non mi pesa assaporare il silenzio anche in una giornata intera. Mi bastano i rumori della Natura, che siano di scricchiolio di autunno, pioggia dell’inverno, cinguettii della primavera e ancora l’assolato silenzio dell’estate.

Un sospiro di sollievo dopo giorni e giorni di tensioni, dal risveglio alla notte più profonda. E anche se i dolori delle separazioni si presentano ricordandoci che questa purtroppo è la vita, un momento di sollievo mi riporta ad una relativa tranquillità.

Penso al giorno dopo, cercando di dare un ordine alle ore che verranno, ma la confusione all’interno della mia mente dichiara e svela una nuova verità: è arrivato il momento di assecondare il cambiamento e cominciare da un altro punto. Dopo un punto.

In tutto ciò permane il mio desiderio di non accettare la routine e la quotidianità e quindi, in questa nuova fase che sta per cominciare, ricordarsi sempre che non è per me scendere dal letto sempre e solo dallo stesso lato.

Ciò che prima era solo un tentativo ben riuscito di dare voce ad un pensiero faticoso, ora però dovrà avere un significato più importante, da vivere e condividere con il resto del mondo. Alla fine so che sarà un altro obiettivo/desiderio realizzato, che ho sognato tanto e che va esaudito.

L’entusiasmo di solo ieri si spegne all’improvviso, senza più alcuna motivazione e mi ritrovo in questo nuovo ambiente, che forse mai ho accettato fino in fondo, a cercare il filo della matassa ingarbugliata.

Mi sforzo di “tirare fuori” quello che ho dentro utilizzando la modalità che ho sempre preferito e provo ad isolarmi da tutto il resto.

Con soddisfazione consapevolizzo che non è cambiato molto in me, per cui ogni volta che la penna scivola fra le mie dita, le parole vengono fuori senza impedimenti. Una gran fortuna questa e magari da qua, proprio da qua devo ricominciare.

Sfoglio delicatamente queste poche pagine ingiallite e penso al mare.

Luccichio brillante in superficie, accarezzato dal vento della stagione non ancora pronta a decollare, silenzio da assaporare prima dell’arrivo dei giorni faticosi. Per me, almeno per me.

Una breve pausa a ritrovare il contatto con il mondo e ricomincio.

Si oggi è così. Di pensieri e riflessioni che possano indicarmi una nuova strada, ripercorrendo quella già andata e anche se il passato mai più tornerà come prima, è un bagaglio che non può essere lasciato. Va scritto e condiviso.

Fernanda

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