Pensieri, emozioni, stati d’animo di adolescenti (gli alunni dell’IIS “Lucrezia della Valle” di Cosenza) dedicati ai propri nonni, “testimoni del passato, garanzia del presente ed eredi del futuro”.
Son qui seduta nel mio banco, pronta per scriverti una lettera, nonnina mia.
Cerco di concentrarmi, ma non è facile.
La mia mente è un po’ confusa, penso e ripenso.
MI passano davanti le immagini del passato, di quando ero piccola e vivevo in paese vicino a voi. Ogni giorno, appena mi svegliavo, sapevo che potevo venire a casa tua quando volevo. Tu mi aspettavi sempre e quando non mi vedevi arrivare ti preoccupavi. Poi, quando ti rendevi conto che non mi era successo niente di grave, ti tranquillizzavi.
Io non capivo perché eri così ansiosa, ma poi ho cominciato a capirlo man mano che sono cresciuta e mamma mi ha spiegato che non ero stata bene e vi avevo fatto preoccupare. Le cure e le attenzioni che ho ricevuto da tutti, specialmente da te e da mamma, mi hanno aiutato a superare le mie crisi.
Ogni volta che partivo per fare i controlli, ti chiedevo di venire con me, ma tu non potevi lasciare nonno, che già era malato e aveva bisogno di te. Poi ci siamo trasferiti e io ho sofferto, perché non potevamo vederci più come prima.
Parlavamo molto al telefono, ma non era la stessa cosa.
Mi dicevi sempre che saresti venuta a trovarmi, ma non era facile per te spostarti, perché nonno stava sempre peggio. Ogni tanto venivamo noi.
Ricordo ancora che mi facevi trovare i biscotti che poi portavo a casa, per metterli nel latte la mattina, prima di andare a scuola.
Come sarebbe bello poterti riabbracciare e ascoltare i tuoi racconti, i proverbi antichi che mi insegnavi, dicendomi che erano veri, perché rispecchiavano la realtà.
Gli antichi erano davvero saggi, come lo eri tu, nonna! Grazie per quello che mi hai insegnato, per la pazienza che hai avuto e per tutto l’amore che mi hai dato!
Federica (15 anni)
A cura di Maria Felicita Blasi
