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Mente e dintorni è una rubrica (nata da una fortunata serie televisiva) che ci porta a curiosare nei meandri della nostra personalità, per scoprirne i segreti e capire i motivi per cui compaiono i disturbi e, ovviamente, prendere rimedio.

Perché, conoscersi e comprendersi, fa vivere meglio.

In questa quattordicesima puntata, ci occuperemo del terzo e ultimo dei meccanismi di difesa definiti di “Acting”: “L’Ipocondriasi o rifiuto dell’aiuto richiesto (“ HELP REJECT COMPLAINING”)

Come precisato nelle altre puntate, questo lavoro riguardante i Meccanismi di difesa, si basa su una delle scale di valutazione più rigorose e affidabili (il cui acronimo è “DMRS “):  quella di John Christopher Perry, ripresa e approfondita dal prof. Vittorio Lingiardi, nelle sue pubblicazioni specifiche

“Tutti a dire della rabbia del fiume in piena e nessuno della violenza degli argini che lo costringono.” (BERTOLT BRECHT)

Questa particolare riflessione di Bertol Brecht ci introduce nel mondo un po’ “polemico” dell’aggressività “mascherata” come quella, appunto dell’Ipocondriasi

Definizione

L’Ipocondriasi si manifesta attraverso lamentele (riguardanti sia preoccupazioni somatiche che problemi generali della vita) con le quali si chiede apparentemente aiuto ma, contemporaneamente, si rifiutano suggerimenti, consigli o qualsiasi altra forma di disponibilità, esprimendo sentimenti nascosti di ostilità e risentimento.

Funzione

È una difesa contro la rabbia che si prova ogni volta che si avverte (anche se non è vero) di dipendere emotivamente dagli altri.

Il fastidio sorge dalla convinzione (per presunta esperienza passata) che, tanto, nessuno soddisferà realmente i propri bisogni.

Quindi si esprimerà indirettamente la rabbia, da un lato rifiutando l’aiuto poiché “non adeguato”, dall’altro continuando a chiederne sempre di più.

Pur esprimendo, anche se indirettamente, rabbia, l’Ipocondriasi non allontana l’altro ma, anzi, lo lega a lui attraverso la richiesta manifesta d’aiuto.

Questa dinamica “perversa” evidenzia l’incapacità di affrontare un problema senza l’aiuto degli altri (con conseguente fastidiosa sensazione di impotenza) e, al tempo stesso, il risentimento per il previsto (e convinto) disappunto di non ottenere immediatamente aiuto sufficiente.

“Chi si lamenta cambia l’oggetto delle proprie lamentele, ma non riduce mai il tempo speso a lamentarsi.” (MASON COOLEY)

Facciamo un esempio:

 “Continuo a pensare, dentro di me, che sto impazzendo e che, presto, mi rinchiuderanno in manicomio! Ma, io, non sono pazzo! No! Sono solo depresso! Mi piacerebbe ridere qualche volta! Non è giusto vivere in questo modo! Perché nessuno mi aiuta?

Mi hanno fornito un po’ di suggerimenti… ma io so che non funzioneranno affatto! Non c’è nulla che può farmi sentire meglio! Sono cose impossibili che non accadranno mai e basta! Non riuscirò ad essere felice! Evidentemente doveva andare così!

Diagnosi differenziale

Aggressione passiva.

Nel caso dell’aggressione passiva di solito non c’è una richiesta diretta agli altri. C’è invece un’espressione indiretta di ostilità.

L’aggressione passiva, spingendo alla ritorsione, non lega l’altra persona al soggetto ed è usata per lo più quando c’è un rapporto preesistente come, ad esempio, una dipendenza gerarchica

Al contrario, l’Ipocondriasi comporta una richiesta sia manifesta che implicita e un rimprovero camuffato.

Dissociazione

Dissociazione e Ipocondriasi compaiono frequentemente insieme quando la lamentela si riferisce a un sintomo funzionale come mal di testa o algie o dolori vaghi.

Conflitti interiori o eventuali fastidiosi impulsi emotivi  sono come “sottratti” alla coscienza e  vengono “spostati” su una lamentela fisica.

Si considera poi presente l’ipocondriasi se il soggetto richiede aiuto per un sintomo fisico e poi respinge le offerte di aiuto

Nella dissociazione il volume delle lamentele è spesso al minimo,  

nell’ipocondriasi il volume è alzato in modo insopportabile.

Annullamento retroattivo.

Nell’annullamento retroattivo il soggetto non chiede aiuto. Inoltre, ci troviamo di fronte a qualcuno che risponde affermando l’opposto di quanto gli viene detto o modificando la propria precedente affermazione.

Svalutazione.

L’Ipocondriasi differisce dalla svalutazione in quanto, nel primo caso,  il soggetto è molto legato a chi lo aiuta.

Nella svalutazione il soggetto fa commenti negativi allo scopo di sminuire l’importanza, il potere,

il prestigio di qualcuno e non per stringere ulteriormente il legame di dipendenza nei confronti di quella persona.

In conclusione della passeggiata di quest’oggi all’interno di una specie di mondo all’incontrario, proviamo a salutarci con i versi di un particolare artista, di nome Charles Bukowski

Sprecare la vita

“Lamentele infime e triviali, costantemente ripetute, possono far ammattire un santo e. il peggio è che, chi si lamenta nemmeno si accorge di farlo, a meno che non glielo dici. E perfino se glielo dici non ci crede. E, così, non si conclude niente ed è solo un altro giorno sprecato, preso a calci, mutilato mentre, il Buddha, siede nell´angolo e sorride”

Questo video riassume, semplificandoli, i contenuti finora espressi, offerti con una delicata base musicale. Buona “degustazione”

Con la speranza e l’obiettivo  di essere stato utile per conoscere sempre meglio chi incontriamo (soprattutto quando ci guardiamo allo specchio), vi do appuntamento alla prossima puntata, nella quale parleremo del Il primo dei meccanismi di difesa definiti “di Borderline”: la scissione”

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