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Pensieri, emozioni, stati d’animo di adolescenti (gli alunni dell’IIS “Lucrezia della Valle” di Cosenza) dedicati ai propri nonni, “testimoni del passato, garanzia del presente ed eredi del futuro”.

Cari nonni, con voi ho sempre avuto un rapporto fantastico, un rapporto senza alcuna ombra. Da piccolo, quando mamma e papà lavoravano, voi eravate sempre aperti e pronti ad accogliermi in casa, per giocare con me, adeguandovi, addirittura, alle mie regole.

Non ho mai conosciuto fisicamente il mio nonno paterno, ma spiritualmente è come se lo avessi fatto; forse perché porto il suo nome, quindi una parte di lui è con me ed è giusto che io gli dedichi un piccolo spazio, ma meriterebbe di più.

I tre nonni che ho conosciuto, invece, hanno influito molto nella mia vita. La mia nonna paterna è sempre stata una donna forte, con una vita importante, mamma di quattro figli, uno dei quali, il più piccolo, è il mio papà. A causa della morte del marito, essendo a lui molto legata, piano piano è caduta in una depressione che, nel tempo, è aumentata sempre di più, provocandole anche una grande forma di pigrizia.

L’ho sempre vista come quella donna saggia e piena di vita, ma pensare che ora non sia più quella di prima, mi rattrista.

I genitori di mia madre sono una coppia stabile, hanno entrambi una decina di anni in più rispetto alla mia nonna paterna e io li ho sempre visti come due super-eroi. La mia nonnina è una donna che al solo pensiero di restare inoperosa si sente male; questa carattestica l’ha ereditata da sua madre, la mia bisnonna “Stellina”, deceduta pochi anni fa, all’età di 94 anni. Portava bene i suoi anni, fino al punto da essere attiva fino agli ultimi momenti della sua vita. La mia bisnonna è stata molto autoritaria con la figlia, mia nonna, quasi da poter essere paragonata ad una “dittatrice”.

Ovviamente i tempi erano diversi, perciò  mia nonna per seguire la sua passione doveva farlo di nascosto. Mia nonna, col passare degli anni, ha elaborato sempre di più questo rapporto e ha capito che non era affatto positivo; per tale motivo, con me ha adottato un approccio completamente diverso. Quindi, da piccolo, ero estremamente viziato: ogni giorno dovevo ricevere il “regalino”, altrimenti sia io che mia nonna non ci sentivamo appagati. Mio nonno, invece, da quel che mi è stato raccontato, era tutto d’un pezzo, in quanto ex militare; tuttavia, era un uomo di grande saggezza e purezza, doti molto rare. Disponibile in ogni momento della giornata. Con loro due ho trascorso metà della mia vita. Beh…penso sia chiaro il mio forte legame con i miei nonni!

Cari nonni, vi devo dire “GRAZIE”, grazie per tutto ciò che avete fatto, che fate e che farete per me e per tutti i nipoti. Grazie perché avete occupato uno spazio importante nel mio cuore e, per questo, vi definirei “secondi genitori”. Grazie, nonnini miei!

Giuseppe (16 anni)

A cura di Maria Felicita Blasi

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