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La “collana” sull’Amore che vi proponiamo, prende origine dall’Opera Omnia “Il sofferto bisogno di amare” e si offre come spunto per le brevi riflessioni video del canale YouTube “infinito presente”. Nessuna velleità di apparire come una guida per vivere meglio ma, soltanto, un’occasione per provare a ritrovare la via, incisa in ognuno di noi, che ci ha permesso di sorridere ogni volta che abbiamo incrociato gli occhi di chi ci ha amato veramente.

In questo ventiduesimo incontro: “il masochismo, nella donna e nell’uomo”

Il dilemma del porcospino

“Alcuni porcospini, in una fredda giornata d’inverno, si strinsero vicini, vicini, per proteggersi, dal rimanere assiderati. Ben presto, però, sentirono le spine reciproche; il dolore li costrinse ad allontanarsi di nuovo l’uno dall’altro. Quando, poi, il bisogno di riscaldarsi li portò nuovamente a stare insieme, si ripeté quell’altro malanno; di modo che venivano sballottati avanti e indietro fra due mali. finché non ebbero trovato una moderata distanza reciproca, che rappresentava, per loro, la migliore posizione.

Così, il bisogno di Società, che scaturisce dal vuoto e dalla monotonia della propria interiorità, spinge gli uomini l’uno verso l’altro. Le loro molteplici repellenti qualità e i loro difetti insopportabili, però, li respingono di nuovo l’uno lontano dall’altro. La distanza media che essi riescono, finalmente, a trovare e grazie alla quale è possibile una coesistenza, si trova nella cortesia e nelle buone maniere.

A colui che non mantiene quella distanza, si dice in Inghilterra: keep your distance! − Con essa il bisogno del calore reciproco è soddisfatto in modo incompleto, in compenso però non si soffre delle spine altrui. − Colui, però, che possiede molto calore interno preferisce rinunciare alla società, per non dare né ricevere sensazioni sgradevoli”. (Arthur Schopenhauer)

Cari Lettori, l’interessante introduzione di Arthur Schopenhauer mi consente, questa settimana, di confrontarmi nel modo migliore con una vostra (come sempre) interessante riflessione:

Penso che in una relazione, per trarre il nostro benessere con il partner, prima dobbiamo trovare quello personale. Quindi, per amare ed essere amati dobbiamo prima amare noi stessi

Dal cammino che ci ha portato fin qua, dovrebbe esserci sufficientemente chiaro che non è affatto facile amare noi stessi. Troppi, infatti, i condizionamenti, i conflitti, la rabbia e i sensi di colpa che, vuoi o non vuoi, finiamo (se non poniamo un rimedio interiore) a proiettare su chi tenta di amarci.

È come se, con i nostri disturbi e le nostre (più o meno manifeste) perversioni, volessimo (inconsciamente) vendicarci dei torti subiti fin da quando eravamo bambini nei confronti di chi, mostrandoci interesse, ci ricorda il caregiver di riferimento che (secondo il nostro intendimento) prima ci ha illuso e poi ci ha abbandonato.

E quindi, continuando il discorso del precedente incontro e volendo procedere lungo il sentiero della complessità dell’animo umano cercheremo, questa volta di scoprire le tracce di condizionante masochismo, sia negli uomini che nelle donne. Per potere, di conseguenza (come preannunciato alla fine dell’incontro precedente) occuparci della relazione d’amore masochistica

Il masochismo negli uomini e nelle donne

L’osservazione clinica (e l’esperienza da essa derivata) ci porta a concludere che, come tutte le perversioni sessuali, il masochismo sessuale è più frequente negli uomini che nelle donne.

Ricordi ancestrali edipici, evidentemente. Proviamo ad analizzarne differenze e similitudini

Per gli Uomini

  • Il mondo maschile “esprime” il desiderio di essere dominato da una donna potente e sadica, come prerequisito di raggiungimento del piacere;
  • il masochismo maschile implica ricerca di situazioni di sofferenza come, ad esempio, l’infedeltà del partner sessuale, il coinvolgimento di terzi (uomini) nell’intimità e il travestitismo (che “esorcizza” e subisce l’angoscia di castrazione di fronta all’immagine di una padre “potente” che vince nella competizione pern il possesso della propria madre)
  • Di solito, culmina nell’orgasmo escludendo il rapporto sessuale;
  • L’essere dominati da una donna potente ripropone le fantasie di bambino di essere sopraffatto da una madre potente, unite all’espiazione della colpa per la trasgressione edipica

Per le Donne

  • Il mondo femminile “esprime” il desiderio di essere umiliate dall’esibizione di se stesse ad altri ed essere violentate da un uomo potente, violento e sconosciuto;
  • Il masochismo femminile, implica una sofferenza di minore intensità, la punizione nel contesto di una relazione sessuale intima, l’esibizione sessuale come umiliazione davanti ad un pubblico che non partecipa;
  • Il masochismo, di solito, culmina nel sesso genitale, non necessariamente con il raggiungimento dell’orgasmo;
  • La fantasia inconscia di essere l’oggetto sessuale preferito di un padre potente, distante ma, potenzialmente, minaccioso e seduttivo, si fonde con la colpa che si ha nell’essere obbligata a sottomettersi e ad essere sessualmente umiliata e abbandonata

La “dinamica” centrale del masochismo sessuale si richiama ai sentimenti di impotenza provati nel momento in cui si ammette la sconfitta di fronte al genitore di sesso opposto che prende con sé (come preda di guerra) l’oggetto del desiderio, del piccolo bambino.

Negli uomini è maggiore il senso di impotenza e il bisogno di riconoscere il potere dell’altro, accontentandosi di godere “per conto terzi” (angoscia di castrazione)

Nelle donne si ha una maggiore paura di distruzione fisica accompagnata, anche in questo caso dall’angoscia (sempre di castrazione)

In entrambi i sessi però, gli ambiti masochistici mettono in risalto la ricerca di scenari sessuali eccitanti e frustranti: una dinamica che può essere ricondotta al modello della relazione tra madre e bambino.

Per quanto riguarda il masochismo narcisista e il masochismo morale, non esistono elementi in grado di indicare la prevalenza in uno dei due sessi.

Le caratteristiche cliniche della personalità depressivo-masochistica si possono trovare in entrambi i sessi ma:

  • le relazioni d’amore masochistiche sembra che siano più frequenti nelle donne;
  • la sottomissione masochistica sul lavoro appare più diffusa negli uomini.

Nel prepararci al commiato, in attesa del prossimo incontro, vorrei condividere con voi, alcuni pensieri di Pedro Salinas: il poeta innamorato che (non) imparò ad amare

L’addio

Sarai, amore, un lungo addio che non finisce? Vivere, dal principio, è separarsi.

Già fin dal primo incontro (con la luce, e le labbra) il cuore percepisce quell’angoscia…

Miracoloso ritardo, l’amore, capace di prolungare la prima condanna della vita.

Con i baci, col dolore e col petto si conquistano godimenti che sembrano

fratelli della morte.

Ogni bacio perfetto scosta il tempo, lo getta indietro, amplia il mondo breve

dove ancora è possibile baciare.

Non ha il suo culmine l’amore quando arriva o si trova: ma nella resistenza a separarsi

Se si stringono mani, se si abbraccia, non è mai per dividersi ma, perché, l’anima alla cieca sente che la forma possibile di stare insieme è un lungo, e chiaro congedo.

E che è l’addio ciò che è più sicuro.

(Pedro Salinas)

Questo video riassume, semplificandoli, i contenuti finora espressi, offerti con una delicata base musicale. Buona “degustazione”

Arrivederci al prossimo incontro, che avrà per titolo: “Le relazioni d’amore masochistiche”

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