Questo è il decimo degli articoli con cui verranno descritte le linee guida del modello di pensiero di derivazione psicodinamica ma Pragmatico Eclettico Analitico del dott. Giovanni Russo. Rappresenta il risultato della trascrizione di centinaia di lezioni registrate ed ha costituito la base del libro “Una psicoterapia ad Indirizzo Dinamico” EUR Ed. Roma 2001
A cura di Oretta Lanternari (Pedagogista e moglie di Giovanni Russo) e Giorgio Marchese (Medico Psicoterapeuta e allievo di Giovanni Russo)
La Natura ha stabilito che ogni essere umano, durante la propria vita, debba attraversare delle fasi transitorie .
Il bambino, infatti, non sa risolvere i propri problemi da solo; perché ciò avvenga, si devono realizzare alcuni fattori :
- sviluppo delle proprie capacità psicofisiche ;
- acquisizione di molti apprendimenti.
Fin dalla nascita, tutto deve essere imparato : da come si sviluppano la capacità di base, a come si usano correttamente.
Questo dovrebbe essere il processo normale
Non sapere distinguere i bisogni transitori da quelli primari necessari per lo sviluppo corretto della propria identità, produce confusione.
Ciò comporta che lo sviluppo della propria identità sia del tutto inadeguato.
Si rischia di rimanere fissati alle fasi transitorie per tutto il resto della vita !
In un’epoca transitoria come la nostra, non è possibile che esista qualche essere umano che abbia superato tutte la fasi transitorie.
Per potere superare una qualunque fase transitoria, bisogna :
- riconoscerla ;
- prenderne consapevolezza ;
- accettare l’idea che ci si trovi in quella fase ;
- lavorare per cambiare.
Nell’epoca attuale, bisogna farsi aiutare da chi si occupa in maniera professionale di queste cose, altrimenti corriamo il rischio di non superare mai questa condizione di transitorietà.
Quando si apprendono determinati sistemi per appagare i bisogni, essendo convinti che tali sistemi sono validi, si insiste ad applicarli anche contro la logica. Quando non si ottiene il risultato voluto, nascono quelle reazioni che possono produrre le nevrosi
L’attraversare ed il superare le fasi transitorie, comporta avere chiarezza di ciò che vogliono significare i punti che seguono ed imparare a metterli in pratica:
- competizione con gli altri ( diversa dalla competizione con se stessi)
- affermazione sugli altri (dire “gestire la vita di coloro che ti circondano”)
- affermazione con se stessi (conoscere e gestire la propria vita)
- appagare il sesso usando gli altri (diverso dall’appagare il sesso in uno scambio, sapendo utilizzare i 5 sensi)
- autostima ( stima di sé, non vincolata alla valutazione di altri )
- egoismo positivo (diverso dall’egoismo negativo, dal momento che prevede il concetto di scambio corretto )
- autorevolezza (diversa dall’autoritarismo)
- rispettare se stessi e gli altri, in un rapporto civile e misurato (<<dove comincia il tuo spazio vitale, finisce il mio>>)
Osserviamo, adesso, l’errata valutazione che molta gente attua nella distinzione fra bisogni e desideri.
Confondere i bisogni con i desideri produce generalmente, nella odierna Società, la “confusione del vivere”.
Per condurre una esistenza in maniera corretta, è essenziale distinguere chiaramente i bisogni dai desideri.
A questo punto cominciamo una analisi approfondita del significato di “bisogno”, osservando quanti ne esistono e differenziandoli dai desideri.
Dal dizionario De Agostini – << Bisogno : mancanza di cosa necessaria o utile, o di cui si sente di non poterne fare a meno >>
Dal dizionario di psicologia Galimberti – << Bisogno : stato di tensione più o meno intensa dovuta alla mancanza :
- di qualche cosa che risponde o ad esigenze fisiologiche più o meno impellenti ;
- ad esigenze voluttuarie divenute, per abitudine, necessarie ;
- ad esigenze psicologiche avvertite come indispensabili per la realizzazione di sé ;
- ad esigenze sociali apprese dall’ambiente.
Maslow, oltre all’ordinamento gerarchico dei bisogni (da quello psicologico a quello fisiologico) prevede, all’interno di una scala di valori, “i motivi di carenza” ed “i motivi dell’essere” i quali entrano in funzione quando i primi sono appagati.
Murray distingue i bisogni viscerogeni (di natura fisiologica) da quelli psicogeni (di natura motivazionale), il cui elenco prevede :
- bisogni che hanno relazione con gli oggetti inanimati (acquisizione, conservazione, ordine, tesaurizzazione, costruzione) ;
- bisogni che esprimono ambizione, forza, desiderio di riuscita, di prestigio (superiorità, successo, considerazione, integrità, difesa, reazione) ;
- bisogni relativi all’esercizio del potere (dominanza, sottomissione, somiglianza, autonomia, indipendenza)
- bisogni relativi ai torti verso gli altri e verso se stessi (aggressione, umiliazione, biasimo) ;
- bisogni relativi agli affetti personali (gregarietà, rifiuto, protezione, soccorso) ;
- bisogni socialmente rilevanti (gioco, conoscenza, esposizione) ;
I bisogni, secondo Russo, si classificano in :
- Bisogni Primari Necessari Indispensabili – il cui mancato appagamento produce la cessazione della vita.
- Bisogni Primari Necessari per uno sviluppo corretto e maturo della propria identità – il cui mancato appagamento costringe a vivere con molte sofferenze.
- Bisogni Secondari o Fasi Transitorie – si dicono Secondari o Transitori perché sono, o dovrebbero essere, delle tappe di passaggio durante lo sviluppo corretto di un essere umano.
La persistenza nei Bisogni Secondari determina l’insorgenza e la persistenza di moltissime Nevrosi con disturbi continui e sofferenti.
Con le Fasi Transitorie si può sopravvivere (senza godersi quasi nulla dalla vita), a volte anche vivere, ma è evidente che non si è sviluppato il meglio di se stessi.
L’insorgenza delle Nevrosi, dalle più semplici alle più complesse, dipende dalle qualità e dal numero di Bisogni Secondari che non si sono superati.
Oretta Lanternari – Pedagogista
Giorgio Marchese : Medico Psicoterapeuta, Direttore “La Strad@”
Nata a Roma il 30 aprile del 1939
Si è laureata in Pedagogia dell’Università degli studi Roma tre, del corso di laurea Facoltà di scienze della formazione con la Tesi “ INDAGINE SU UNA POSSIBILE DIMENSIONE PSICOLOGICA DELLE OPERE DI NIETZSCHE”