Questo è il sesto degli articoli con cui verranno descritte le linee guida del modello di pensiero di derivazione psicodinamica ma Pragmatico Eclettico Analitico del dott. Giovanni Russo. Rappresenta il risultato della trascrizione di centinaia di lezioni registrate ed ha costituito la base del libro “Una psicoterapia ad Indirizzo Dinamico” EUR Ed. Roma 2001
A cura di Oretta Lanternari (Pedagogista e moglie di Giovanni Russo) e Giorgio Marchese (Medico Psicoterapeuta e allievo di Giovanni Russo)
MONDO INTERNO e MONDO ESTERNO
Si intende per mondo interno di un essere umano, il complesso delle dinamiche psicofisiche (determinate dalla energia vitale umana ) che riguardano la propria identità entro i confini del corpo, delimitato dalla propria pelle.
Le dinamiche energetiche psicofisiche rappresentano anche il tramite di comunicazione del colloquio con se stessi.
Ogni essere umano è costituito:
- dal punto di vista fisico da organi, apparati e sistemi;
- dal punto di vista psicologico da strutture ( apprendimento / pensiero / logica ), strumenti ( intelligenza e volontà ) e mezzi della comunicazione (carattere / temperamento / comportamento / ragionamento ).
Innumerevoli “dialoghi” si producono nel mondo interno: i pensieri si susseguono, gli elaborati si intrecciano e si decidono azioni e movimenti che, poi, il corpo dovrà effettuare.
Tutto questo, dal punto di vista esemplificativo, rappresenta l’intrinseca dinamica del mondo interno di ciascuno di noi.
Il mondo esterno, è costituito da esseri viventi e, in genere, dalla natura che ci circonda ( al di fuori della nostra pelle), con cui siamo in comunicazione.
Se immaginiamo una città medievale, potremmo paragonare quest’ultima al mondo interno di ogni essere umano, le sue mura di cinta alla cute umana (confine con il mondo esterno), il ponte levatoio alla via di comunicazione in entrata ed in uscita; tutto ciò che sta fuori dalla città, costituisce il proprio mondo sociale (mondo esterno) rappresentato, nella realtà, dalle persone con cui esprimiamo la nostra individualità mediante incontri e scontri.
CONSAPEVOLE ED INCONSAPEVOLE
Il termine consapevole deriva da conscio che, etimologicamente, significa:
- “divido con altri (mondo esterno), rendo partecipe altri del mio pensiero”;
- “divido con me stesso (mondo interno), rendo partecipe delle dinamiche psichiche solo me stesso ”.
Nella definizione di consapevole, possiamo racchiudere:
- il “rievocare” dalla memoria;
- il comunicare al proprio mondo interno;
- il comunicare al mondo esterno mediante parole e/o gesti.
Come la pelle rappresenta i confini del corpo fra mondo interno e mondo esterno, così il consapevole rappresenta i confini della psiche tra mondo interno e mondo esterno.
Il termine inconsapevole, etimologicamente significa:
- non divido la mia conoscenza con altri;
- non rendo partecipi gli altri del mio dinamismo psichico.
Nell’inconsapevole c’è tutta la nostra vita, fatta di energia vitale umana; rappresenta l’archivio energetico generale di ciò che si è precedentemente memorizzato nel corso della intera vita.

Oretta Lanternari – Pedagogista

Giorgio Marchese : Medico Psicoterapeuta, Direttore “La Strad@”

Nata a Roma il 30 aprile del 1939
Si è laureata in Pedagogia dell’Università degli studi Roma tre, del corso di laurea Facoltà di scienze della formazione con la Tesi “ INDAGINE SU UNA POSSIBILE DIMENSIONE PSICOLOGICA DELLE OPERE DI NIETZSCHE”