L’affetto non può avere una data di scadenza.
Verità incontrovertibile, ma, d’altro canto, ci sono tante altre cose che vanno considerate.
Periodo strano questo: condizioni variabili caratterizzate dall’alternanza di temperature torride a momenti di quasi autunno grigio e piovoso. Contrariamente al mio stato d’animo, che, invece, risulta essere costante nella sua ritrovata consapevolezza.
Non sempre la conoscenza del proprio sentire aiuta, a volte forse meglio restare nell’ignoranza senza dover trovare a tutti i costi una spiegazione. E lasciare andare.
I sentimenti, i miei sentimenti. Avvilita e molto dispiaciuta perdo forza su qualcosa che da’ linfa vitale ai miei giorni, sulla quale ho sempre contato ed investito. Ma, nonostante l’impegno, mi sfugge di mano. E me ne dispiace moltissimo. Si, moltissimo.
Difficile riconoscere e ammettere la dimenticanza.
Nonostante la mente viaggia veloce alla ricerca dell’errore e quando arriva ad una naturale rivelazione, interviene all’improvviso la cruda realtà, che mi riporta a quella parte di verità che proprio non mi appartiene.
E ricomincia il ciclo.
Capirete che andare avanti così sfibra molto, nel corpo e nello spirito.
Ricucio e metto insieme un po’ di bei momenti andati, sempre nel cuore dell’estate, nella stagione calda, quando il colore del cielo al tramonto rapisce ed incanta trattenendo, per poter poi essere ripreso alla memoria.
Quando se ne avrà bisogno.
Cado. Ma mi rialzo sempre, un po’ acciaccata, con qualche graffio in più che diventa cicatrice sulla pelle e che serve a ricordare che la vita è una strada piena di curve, a volte qualche fosso da saltare, cercando di evitare le sbandate …, ma vivendo.
Riflettere ponendosi le giuste domande. Sempre più convinta che l’importanza risiede non nelle risposte, ma nelle giuste domande.
Un nuovo traguardo.
Un sorriso ritrovato.
Il futuro dietro l’angolo.
Viaggio, con andatura costante, in compagnia dei miei tumultuosi pensieri: li sento fremere, ognuno reclama attenzione e così facendo creano disordine.
Stati d’animo soffocati dai pensieri che hanno bisogno di vedere luce.
Lascio andare. A volte per potere andare avanti è necessario lasciare andare e anche se il dolore provato è insopportabile, in realtà è solo un blef del sentimento. Tornerà, puro e più solido di prima.
Con amarezza consapevolizzo che l’affetto si lascia andare con facilità. Non era questo che intendevo, non era questo che speravo. Avevo immaginato orizzonti tenui a separare il cielo dal mare, il volo dei gabbiani accarezzare la superficie delle onde leggermente increspate dal vento, brezza calda sfiorare il viso a risvegliare. Invece …
Ricado nel solito posto. Momento difficile da districare. Fase, ora come non mai, “controllato” dal naturale meccanismo biologico che lo deve caratterizzare.
Ritorno nel mio silenzio.
Fernanda (15 agosto 2018)
Biologa CNR, Counselor. Responsabile “gestione area informativa” Progetto SOS Alzheimer On Line