Pubblicato su Lo SciacquaLingua
Forse pochi sanno che la carta assorbente nacque per l’errore di un operaio, errore che gli costò il licenziamento da parte del proprietario della cartiera dove lavorava, in una località del Regno Unito. Il dipendente aveva dimenticato di mettere, nell’impasto di una carta comune, la giusta quantità di colla. Trascorso un po’ di tempo, il padrone della cartiera si accorse che quella carta, che egli riteneva inutilizzabile, assorbiva l’inchiostro senza spanderlo: il povero operaio, inavvertitamente, aveva fatto un’importantissima scoperta. Questo tipo di carta, eccezionale, venne lanciato sul mercato riscotendo un immediato e enorme successo facendo la fortuna del “cartaio”. Da quel momento la cartiera produsse esclusivamente carta assorbente e l’operaio, riassunto con tutti gli onori, ne divenne il direttore.
A cura di Fausto Raso (17 giugno 2018)
Giornalista pubblicista, laureato in “Scienze della comunicazione” e specializzato in “Editoria e giornalismo” L’argomento della tesi è stato: “Problemi e dubbi grammaticali in testi del giornalismo multimediale contemporaneo”). Titolare della rubrica di lingua del “Giornale d’Italia” dal 1990 al 2002. Collabora con varie testate tra cui il periodico romano “Città mese” di cui è anche garante del lettore. Ha scritto, con Carlo Picozza, giornalista di “Repubblica”, il libro “Errori e Orrori. Per non essere piantati in Nasso dall’italiano”, con la presentazione di Lorenzo Del Boca, già presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, con la prefazione di Curzio Maltese, editorialista di “Repubblica” e con le illustrazioni di Massimo Bucchi, vignettista di “Repubblica”. Editore Gangemi – Roma.