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“Benvenuto raggio di sole, in questa terra di terra e sassi, in questi laghi bianchi come la neve sotto i tuoi passi stanchi, a questo amore a questa distrazione, a questo carnevale dove nessuno ti vuole bene dove nessuno ti vuole male, a questa musica che non ha orecchi, a questi dischi senza parole…” Francesco De Gregori (Raggio di sole).

È un po’ di tempo che lo spunto nasce più tardi, il piacere di comunicare prevale comunque. Inevitabilmente i concetti risultano essere confusi, penso ne valga la pena, lo stesso.

Per fortuna che c’è Mendel!

Quando mi trovo ad interagire, la conclusione è quasi sempre uguale, solo con qualche diversa leggera sfumatura. La gente usa tutta la forza che ha in corpo per tirare fuori quello che intossica e spesso ci riesce nella maniera migliore. Almeno per se stessi.

E allora io mi chiedo: ma dove avrò vissuto finora? È possibile che non ho mai elaborato inconsapevolmente questa strategia che diventa tecnica difensiva protettiva della propria persona, invece di stare a pensare a come non urtare e affinare quello che si possiede e che a noi sembra un tesoro inestimabile?

E ne rimango sorpresa non poco!

È un qualcosa che apprendiamo fin da bambini, quando si è liberi da qualsiasi pregiudizio e freno inibitorio. E mi sto riferendo evidentemente alla primissima infanzia, perché già quando iniziano le prime interazioni sociali cominciano i condizionamenti. Ci si osserva nella normalità della vita quando si è portati a fare delle differenze, o meglio si cercano e si notano le differenze.

A proposito di interazione. Sarà giusto definire i rapporti umani così? Poco tempo fa qualcuno mi ha fatto notare che non è un modo molto garbato di definire una relazione, ma forse io pensavo ad altro. Ed è lì che si creano le incomprensioni, solida base su cui si impianta un bel conflitto, che crescerà e si radicherà in te per gran parte della vita, a meno che non sei così fortunato che dalla parte più remota del tuo corpo parta un segnale, in genere non piacevole, che ti avverte che c’è qualcosa che non và.

Una splendida giornata di sole, preludio ad una primavera che possa rischiarare e fare luce sugli animi, anche se il gelo del buio mi accoglie senza necessità di cercare.

Scelgo le note che ricordano le voci del passato e inizia un piccolo e breve viaggio. Ma quanto intenso! Le ricorrenze sono messe là e fatte apposta affinché le possa abbracciare ancora una volta, viverle a pieno lasciando però che la brocca della nostalgia si riempia fino a traboccare. Mi fermo a scegliere quelli che piacciono più a me, mi lascio andare alle tonalità tenui, che non tramontano mai, con cura li sciolgo e li accarezzo. Mi tuffo nel loro profumo e un sorriso distende la mia rabbia. I fiori…

Quando la primavera inizia il suo cammino è veramente difficile non restare catturati dalla intensità dei colori che compongono le vetrine dei venditori dei fiori. Ho sempre pensato che questa innata passione viaggia insieme alla delicatezza, per cui il fioraio è quasi sempre una persona oltremodo sensibile, ricco di sentimenti e di emozioni che comunica ai suoi diletti. È veramente affascinante osservare la cura e l’amore che vive nelle sue mani mentre sceglie e lascia scegliere, consigliandoti, se ti affidi a lui, ma rispettando i tuoi desideri. Dopo, sento di porgere i miei complimenti e di ringraziare per il bello che ci dona.

Il raggio di sole vive nella parte più profonda di noi. La forza in sé, fornisce l’energia e il potere riscaldante. Alimenta le creatività e illumina la strada, anche e soprattutto quando è tortuosa e piena di ciottoli, quelli che non si lasciano scansare e non si vedono, li senti solo quando ci passi sopra. E sei obbligato.

Progetto con cura e con la voglia di evadere un arco di tempo lontano dagli sguardi di chi conosce e teme. È un peccato, sarebbe bastato solo comprendere un po’ e prendersi per mano. Bei tempi passati…

Forse tutto diventa più friabile quando ci si accorge di quello che si è, ci si guarda a lungo fino in fondo e, fra cento sospiri, scovando la forza si respira in un raggio di sole.

Fernanda (29 febbraio 2008)