Quell’immagine alla scuola dell’infanzia, dove tu arrivi e aspetti a braccia aperte la tua principessa, lei ti abbraccia, tu la abbracci e sono baci a non finire.
Quell’immagine poco prima dell’annientamento indicibile, incomprensibile, ancorchè inaccettabile nella sua estensione più drammatica, rende tutto più atroce e doloroso, perché in quell’abbraccio materno, in quel sorriso di bimba felice, c’è tutta l’incapacità a comprendere l’efferatezza di un rifiuto così profondamente defenestrato della ragione, a danno della parte più importante della tua vita di mamma e di essere umano.
Proprio l’umanità mandata in frantumi, tolta di mezzo, cancellata dalle righe quotidiane, mi riporta a quell’immagine iniziale, dove a umanità sta amore, attenzione e cura in quegli abbracci tanto attesi, talmente attesi da somigliare alla follia più lucida, dove non può esserci soltanto l’implosione del momento.
Mi è veramente difficile mettere a fuoco il gesto, il comportamento, l’estromissione da ogni giustificazione, spiegazione, dove alla memoria della tragedia si sostituisce la rimozione dello sbalordimento, dell’amore incondizionato di una bambina, improvvisamente tradita e messa da parte per sempre.
Quale la spinta a rinunciare al bene più prezioso, a raccogliere tempesta tra le dita e scagliare lontano l’amore che non ha confine, la fiducia di una figlia per sua mamma, umiliando l’accompagnamento in una vita appena iniziata.
Non ci sono spiegazioni comprensibili, accettabili, eppure in questo tempo scardinato e percosso più volte senza pietà, le madri azzerano la propria eredità più importante e inviolabile, negando ai propri figli una crescita consapevole d’amore.
Questa madre senza più la sua bimba, la creatura innocente non c’è più perché una follia ossessiva- compulsiva ha deciso di porre fine alla sua giovane vita. Di fronte a accadimenti così incomprensibili e terribili, la ragione vacilla, i pensieri cadono all’indietro senza più il salvataggio della propria storia che corre in soccorso.
Nulla è immaginabile di quanto accaduto, nulla, e meno ancora il motivo scatenante, la causa vera della follia, del rancore, del dolore indicibile ricevuto da questo e da quello, a tal punto da rispedire al mittente ogni speranza di umanità. In questa ennesima assenza rimane a fare testimonianza il più terribile dei crimini perpetrato da una madre.
Counselor, Tutor e Responsabile Servizi Interni e Lavori Pubblica Utilità presso la Comunità Casa del Giovane di Pavia Comunità “Casa del Giovane” Pavia