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La strada avvolta dagli alberi. Il cortiletto dei saluti. L’altro che colpisce. L’odore del verde che sposa il profumo del mare.

Questi ultimi giorni ho vissuto leggendo solo i sottotitoli, non ho prestato ascolto ed ho perduto tanto. Quasi mai ho dei rimpianti, vivo fino in fondo a volte nell’incoscienza senza pensare al dopo e, anche se spesso mento a me stessa, ho sempre le idee chiare su quello che mi succede.

La strada avvolta dagli alberi.

Cerco un angolo cui fermarmi per poter gustare il fresco e ricordare. Resto un po’ delusa, un tempo la poesia che tornava indietro era profonda. L’atmosfera è oggi completamente diversa, il tempo è passato e col suo vento di rinnovamento ha spazzato via i momenti. Rimangono i rami che decorano l’asfalto, come in un dipinto cadono dolcemente quasi ad augurare il buon viaggio.

Il cortiletto dei saluti.

Il cortile è qualcosa che porta alla memoria i giochi fra i bambini. È un posto dove congedarsi guardandosi negli occhi, dove si assapora il tempo dell’affetto, dove si tracciano le somme di quello che si è vissuto. È il luogo ideale per prendersi un sospiro, spogliarsi delle timidezze a volte imposte e assaporare. Ricordo l’ombra nei pomeriggi delle estati a chiacchierare, nascosti là dove nessuno ci avrebbe mai trovato. Quando lo oltrepassi tutto cambia.

L’altro che colpisce.

Difficile è ricordare ed esprimere uno sprazzo di felicità legato ad un momento remoto. È tutto lì dentro di te, si sente così tanto che puoi annusarlo e riviverlo. Quando senti che tutto quel che hai riempie in pieno ogni angolo, si incastra armonicamente e si esprime in una sensazione di completezza. È primo pomeriggio, l’aria è calda ma piacevole. Un balcone si affaccia su di un mare che arriva dopo una spiaggia infinita. L’atmosfera è frizzante e gradevole. Ho tutto quanto possa rendere felice i primi anni, l’affetto della protezione, l’allegria della vacanza, il divertimento dei miei giochi. Questi ricordi fanno la vita! E’ un peccato che spesso siamo concentrati su ciò che non ha importanza, troppo attenti ad una banalità o anche solo alla forma, ad un abito, un gioiello, una cosa senza senso. E quell’altro che colpisce spesso sfugge, portandosi con sé l’essenza del bello che emoziona. Colgo con gratitudine un sorriso regalato ad allietare o forse solo per incoraggiare.

L’odore del verde che sposa il profumo del mare.

Puoi sentirlo anche se sei protetto da un vetro che ti separa da tutto il resto. Ti serve solo un po’ di attenzione, guardare a lungo e in profondità, affondare lo sguardo e immaginare. La scogliera bianca si specchia su di un mare verde smeraldo che quasi non si muove, non un alito di vento, non l’ombra di essere umano, solo un debole e simpatico rumore di onde lente che raggiungono la ghiaia chiara. La luna questa volta è calante quasi a salutare questa estate che troppo lentamente ha attraversato le strade e una parte della vita. L’amarezza però riempie il mio stato dell’animo, mi sento spenta un po’ negli occhi, per nulla ansiosa di riprendere, mi sforzo di ritrovare l’odore che sposa il profumo.

Quel che resta!

Lo cerco fra le dita delle mani, nel sorriso ormai perduto, nei momenti che ho sprecato volendo a tutti i costi, quando affiorano i ricordi e trascinano i pensieri. Quando il vortice della tristezza si impossessa della parte più vitale, ti risucchia senza scampo e non restano più nemmeno le parole. Non cerco ma rimango ad aspettare qualcosa che travolga fino al fondo dell’anima, che mi guidi dolcemente alla spiaggia del benessere, della tranquillità, della pace con se stessi.

Guardo attentamente nel profondo e rimango ad ascoltarmi. Cerco la sincerità più di ogni altra cosa, anche quando provo il dolore della verità più amara. Sono indifesa verso me stessa, perdo l’equilibrio, raccatto i pezzi e tento di sistemarli nel modo più armonico e naturale sforzandomi di immaginare di aver finalmente conquistato. È vero la vulnerabilità non và considerata debolezza, al contrario fortifica gli animi delle loro stanchezze, ammorbidisce e distende i tratti formando le persone.

Vorrei poter aprire la porta senza dovermi nascondere e fuggire, non trovare giustificazione ad ogni comportamento, ad ogni gesto anche solo di pensiero. Vorrei non dover accertare quel che resta, ma trattenere fino in fondo e respirare il profumo di un sorriso, il ricordo di un istante, il momento che ha segnato…

 Fernanda (7 settembre 2007)