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Quando tutto si spegne e rimane solo la musica.

Due concetti scorporati, eppure collegati da qualcosa. Un filo stretto e sottile che …

L’equilibrio.

Mi appresto questo anno a ritrovare, nella freschezza del verde degli ambienti, quella stessa atmosfera di un tempo lontano ma non troppo.

Mi preparo in questa estate che è già qui ad accarezzare nelle foglie degli alberi e godere del piacere del ritorno.

Mi lascio andare accogliendo le difficoltà. Come se niente fosse.

Un quaderno per scrivere, un quaderno per lasciarsi andare. Poche righe da completare per dipingere uno stato d’animo.

Fino a che un respiro, un alito di vento mi accarezzerà e avrò sempre il desiderio di volare.

Cosa si sbaglia? Cosa ho sbagliato?

Già … arrivare a porsi la domanda, è vero, non da la soluzione. Ma …

Un insieme di voci da lontano, da sottofondo a questo insolito mattino. E all’improvviso, ancora una volta, solo la musica.

Il concetto della trasformazione. Quante volte ne abbiamo parlato cercando di imparare, di meglio capire per trarne insegnamento?

Mi fermo, sono stanca. La fatica si avverte ormai in ogni angolo di corpo, nelle mani tese, nella mente. Quale parte attivare per meglio recuperare? O forse trasformare.

Una risposta secca da la soluzione. Illumina, così come all’improvviso è il mio viso ad illuminarsi.

Impellente il desiderio di rivivere un istante. E allora, senza troppo pensarci su mi riprendo quello che mi apparteneva, senza alcuna prepotenza ma come se il tempo non fosse passato e tutto rimasto tale e quale.

Annuso, stimolando il senso che … no non riesco a definirlo. Come gli altri, innumerevoli le sensazioni che rimanda, le riflessioni che ne scaturiscono, i piaceri che nascono.

Le responsabilità. Torno indietro e provo a trovare l’origine, catturo il filo conduttore e provo ad andare avanti.

Il contatto. La spina. La presenza.

Da ognuno un fiume di pensieri.

Prendo posto con la naturalezza delle cose che appartengono, la penna nelle dita trasferisce e prova ad avviare il processo della trasformazione.

Le risorse dalla difficoltà. Energia auto-propagantesi, dal dolore il sollievo, senza eliminare alcun ricordo.

Si spengono le parole. Arrivano da lontano accompagnate da una eco quelle degli altri. Incomprensibili alle più semplici onde ricettive. Ritorna la musica, solo quella.

Giudizi netti senza alcuna difficoltà. La prova, quella che proprio non hai nessuna voglia di sostenere. Né a te, né agli altri. Le sicurezza delle scelte.

La domanda. Arriva chiara e senza inibizioni. A subito la risposta o può sedimentare?

Più tempo ad osservare, tutto diventa più chiaro nonostante il dubbio persista.

Fernanda (8 luglio 2014)

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