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Pubblicato su Lo SciacquaLingua

Qualche giorno fa abbiamo visto l’uso e l’abuso del verbo dire, vediamo ora l’uso e l’abuso del verbo prendere affinché i cortesi lettori,  che ci onorano della loro attenzione seguendo le nostre noterelle, possano regolarsi in merito. 

Spesso, dunque, scrivendo o parlando adoperiamo il verbo prendere in luogo di uno piú appropriato alla bisogna. Si abusa, insomma, del verbo in oggetto a scapito dell’ “eleganza stilistica” dei nostri scritti (e dei nostri discorsi).Vediamo, come sempre, piluccando qua e là tra le varie pubblicazioni, l’abuso del verbo in oggetto. In corsivo il verbo prendere e in parentesi quello appropriato.  

Dopo mesi di indagini e pedinamenti le forze dell’ordine sono riuscite a prendere (catturare, arrestare) gli assassini della prostituta; l’impiegato infedele, sospettato di aver preso (sottratto) dei documenti importanti, è stato licenziato immediatamente; i coniugi premiati hanno preso (adottato) come figli i bimbi scampati alla tragedia; domani il nuovo direttore prenderà (assumerà) l’incarico conferitogli; con l’avvento dell’inverno è facile prendersi (buscarsi) un raffreddore; l’uccello prese (spiccò) il volo e il novello cacciatore restò con tanto di naso; giunti in città i novelli sposi presero (noleggiarono) un’automobile e la visitarono tutta; i rapinatori furono presi (colti) in flagrante e processati per direttissima; il giovane praticante giornalista fu mandato subito a prendere (raccogliere, attingere) notizie sull’accaduto.

A cura di Fausto Raso

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