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Quante volte,

volgendo il mio sguardo

indietro nel tempo

ho rivissuto i miei ricordi

li ho carezzati

come fa una madre col suo bimbo,

li ho osservati

come fa un regista col suo film,

li ho ascoltati

come fa un musico con le sue note.

Quante volte

avrei voluto riscriverli….

Quante volte

avrei voluto riviverli….

sentirne meglio il sapore

e l’amaro retrogusto..

Quante volte avrei voluto

cancellarli….

Ma adesso mi guardo

e vedo quel che sono…

Potessi mai riscrivermi un passato

non mi ritroverei…

perché io sono questa…

frutto di un albero

che non posso abbattere,

della cui linfa sono figlia….

Figlia… nuda…

sopra la terra fertile di vita….

Quante volte

risalirò il mio albero

e guarderò il mondo dall’alto

e dirò “Io sono quel che sono”

e il mio albero crescerà

con nuovi vissuti

finché la cima toccherà il cielo

e il mio viaggio avrà fine…