Passa tutto se siamo fiduciosi, collaborativi, pazienti, se siamo comunque in contatto a distanza, se siamo sensibili, tolleranti. Passa tutto e si affronta tutto come i muri di tante maratone. Possiamo e dobbiamo farcela sviluppando resilienza per cercare di uscire più forti e determinati per ritornare anche a correre e pedalare sempre con il sorriso.
A volte qualcosa di più grande di noi ci mette in ginocchio, ci fa cascare, ci abbatte, mette alla prova noi stessi e si ha bisogno di accettare da una parte e reagire dall’altra attraverso diversi processi che comprendono prima di tutto la consapevolezza della propria situazione e poi con l’aiuto di qualcuno che sostiene e supporta e con l’aiuto di se stessi bisogna continuare ad avanzare nel tempo con le risorse residue del momento per cercare di rimodulare propri obiettivi e proprie direzioni, cercando il meglio per sé e i propri cari.
Bisogna andare avanti con coraggio, fiducia, speranza e resilienza. Abbiamo tanti progetti, sogni, mete, da portare a compimento. Attraverso la meditazione la persona riesce a comprendere che tutto passa, tutto sorge e tutto muore, riesce a non reagire agli eventi spiacevoli, riesce a partire dal qui e ora e a programmare una formulazione del goal setting, un piano degli obiettivi graduali con una giusta scansione temporale.
La velocità di respirazione influenza la mente, interessante quello che scrive Hirai T. nel suo libro “Curarsi con la meditazione zen”, Red Edizioni Milano, 2007:
“Una respirazione lenta, tranquilla, porta compostezza e un naturale sollievo dalle alterazioni emotive. Controllando e regolando la respirazione, si ottiene un controllo completo su sé stessi, riuscendo a rimanere mentalmente tranquilli anche di fronte alle emozioni. Per questo in Giappone si crede tradizionalmente che lo Zen, in cui il controllo della respirazione occupa un posto importante, sia una via all’autocontrollo. La mancanza di autocontrollo fa sì che persone, altrimenti capaci, sotto stress non siano in grado di fare quello che in condizioni normali sanno fare benissimo. Quando c’è in gioco qualche cosa di importante, chi ha problemi emozionali di questo tipo si sente i muscoli e la mente tesi, il che impedisce di agire in modo appropriato”.
A volte le esperienze possono essere traumatiche, ma certe volte da esperienze forti si esce cambiati anche in positivo, si sviluppa una sorta di maggiore autoconsapevolezza, una crescita post- traumatica, si esce più forti da situazioni difficili.
I giorni passano e le cose cambiano di giorno in giorno ma la vita va avanti, perché la vita è resiliente, sa come svincolarsi dai mille problemi, sa come rimanere sempre a galla nonostante tutto. Ora tocca a noi prendere in mano le redini, decidere momento per momento cosa è meglio per noi. Ogni giorno è il nostro giorno.
È importante che i cittadini si sentano collaboratori e non esecutori, sviluppare la consapevolezza che insieme possiamo contribuire se non ad azzerare quanto meno a non incrementare il contagio anzi a ridurlo. Ognuno può fare il possibile per non ostacolare il processo di risoluzione di questo grande e grave malessere.
Bisogna comunque andare avanti fiduciosi, speranzosi con forza e coraggio mettendo da parte altro e focalizzandosi per la risoluzione del problema contingente non facile ma neanche impossibile, insieme si può, anzi si deve soprattutto per i più piccoli che hanno ancora tanta strada ma anche per i più grandi che si sono sempre adoperati per noi.
Passerà tutto se andiamo avanti anche con un po’ di ansia, panico, paura, disperazione, sconforto. Interessanti le parole di Eugenio Borgna nel suo libro “L’attesa e la speranza”, Feltrinelli, 2018, pag. 77-78:
“Gli scenari cambiano quando il dolore diminuisce e nel dolore rinascono le dimensioni del passato e del futuro: rinasce la speranza ma rinasce soprattutto l’attesa. L’attesa che il dolore si esaurisca e scompaia, e l’attesa che il dolore non si ripeta: l’attesa che i farmaci completino la loro azione terapeutica e che gli orizzonti della vita si riaprano: l’attesa che rinascano le relazioni interpersonali bruciate dal dolore; e l’attesa che rinascano le emozioni divorate dal deserto del dolore: l’attesa di conoscere fino in fondo le cause della malattia che ha trascinato con sé il dilagare del dolore: l’angoscia dell’attesa quando non si abbiano risposte alle domande sulle cause e sulla durata della malattia, e sulla riemergenza possibile del dolore: con i fantasmi del passato che si fanno allora vicini e strazianti nel ricordo delle ore e delle giornate trascorse nella solitudine e nella disperazione.
Le parole, che vorremmo dire quando siamo nella angoscia del dolore, non sono di questo mondo: nel senso che le conosciamo solo noi nel segreto della nostra interiorità ferita e lacerata; ed è davvero poco quello che gli altri possono ascoltare e possono capire. Il linguaggio delle parole si fa insomma oscuro e insondabile nei roveti ardenti del dolore; ma il linguaggio del corpo al di là di ogni nostra intenzione grida in silenzio per farsi intendere e, se è possibile, per farsi aiutare”.
Dal 27 aprile è operativo il numero verde di supporto psicologico 800.833.833, attivato dal Ministero della Salute e dalla Protezione Civile, con il sostegno tecnologico offerto gratuitamente da Tim. Il numero è raggiungibile anche dall’estero al 02.20228733.
Tutti i giorni, dalle ore 8 alle 24, professionisti specializzati, psicologi e psicoterapeuti, rispondono al telefono alle richieste di aiuto. L’iniziativa è organizzata su due livelli di intervento.
Il primo livello è di ascolto telefonico e si propone di rispondere al disagio derivante dal Covid-19 come specificato dal Ministero della salute:
“L’obiettivo è fornire rassicurazioni e suggerimenti, aiutare ad attenuare l’ansia davanti ad una quotidianità travolta dall’arrivo dell’epidemia e si risolve in un unico colloquio. Per rispondere all’esigenza di fornire un ascolto più approfondito e prolungato nel tempo, le chiamate saranno indirizzate verso il secondo livello di cui fanno parte, oltre ai servizi sanitari e sociosanitari del SSN, molte società scientifiche in ambito psicologico. Le richieste di aiuto saranno inoltrate dal primo livello anche in base alle loro specificità: ad esempio, psicologia dell’infanzia e dell’adolescenza, dipendenze, psico-oncologia. I professionisti del secondo livello offriranno colloqui di sostegno, ripetuti fino a 4 volte, via telefono oppure on line. L’obiettivo è fornire consultazioni esperte attraverso un ascolto empatico del dolore e dell’angoscia connessa all’emergenza, favorendo così l’attivazione di un processo di elaborazione dell’evento traumatico. Tutto ciò consente a chi chiede aiuto l’acquisizione di competenze emotive e cognitive utili per affrontare anche il post-emergenza”.
Del primo livello fanno parte più di 500 psicologi dell’emergenza afferenti alle Associazioni del Volontariato della Protezione Civile: Federazione Psicologi per i Popoli, la Società Italiana di Psicologia dell’Emergenza, il Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta, il Centro Alfredo Rampi.
Al secondo livello partecipano oltre 1500 psicoterapeuti volontari delle società scientifiche iscritte nell’elenco del Ministero (D.M. 2 agosto 2017) e facenti parte della Consulta CNOP (Consiglio Nazionale Ordine Psicologi).
Nella prima settimana il numero verde ha ricevuto circa 30.000 chiamate da tutta Italia, interessanti le dichiarazioni all’ANSA della Prof.ssa Maria Assunta Giannini, psicologa e psicoterapeuta, responsabile tecnico-scientifico del progetto:
“Questi volumi molto alti, mostrano che è stato intercettato un aumento importante del bisogno di sostegno, che va di pari passo a un aumento di ansia, paura e solitudine causati dall’emergenza coronavirus e dal conseguente lockdown. In generale i sentimenti principali che ci comunicano, e che chiedono di essere aiutati a padroneggiare, sono ansia, depressione, senso di impotenza”.
Per far fronte alle possibili domande della popolazione in merito agli aspetti psicologici dell’emergenza Covid-19, l’Ordine degli Psicologi della Liguria, in collaborazione con il Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordina di Malta (CISOM), Croce Rossa, Emdr e Sipem, hanno attivato un servizio di ascolto psicologico telefonico rivolto alla popolazione e attivo 7/7 giorni nelle fasce orarie: 9-12, 14-17, 20-22. Il servizio è attivo dal giorno 19/03/2020.
https://www.ordinepsicologi-liguria.it/wp-content/uploads/2020/03/Locandina_covid-19.png
L’Ordine degli Psicologi della regione Puglia ha attivato una task force per intervenire in merito a richieste di aiuto relative a condizioni psicologiche di ansia, angoscia, paura del contagio e fragilità emotive. Le referenti, da contattare anche per coordinare gli psicologi disponibili, di tutte le province, ad intervenire, sono le consigliere dell’Ordine: Dott.ssa Anna Palumbo tel. 3334698723 Dott.ssa Laura Corvaglia tel. 3471108358.
https://www.psicologipuglia.it/news/r/avviso-coronavirus/1483.htm
Gli psicologi possono intervenire dove c’è trauma e tragedia per contenere ed elaborare dolore, sofferenza, panico, disperazione, per accompagnare vittime e familiari per indirizzarli ad accettare e affrontare l’onda del cambiamento imposta della routine giornaliera in attesa di poter gradualmente ritornare alla quotidianità quando sarà possibile.
Di seguito alcune informazioni utili, a cura degli psicologi dell’emergenza CISOM, che possono aiutarci ad evitare due errori possibili: sopravvalutare o sottovalutare (negare) il problema.
Ce la possiamo fare se ci vogliamo bene, se ci rispettiamo, se siamo un po’ più tolleranti, fiduciosi, pazienti, responsabili, solidali, sensibili ma soprattutto resilienti per poter cavalcare l’onda di ogni cambiamento improvviso e inaspettato.
L’alimentazione durante l’emergenza da COVID-19
https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/pdf/sars-cov-2-stili-vita-alimentazione.pdf
Prospettiva Editrice sostiene il #iorestoacasa fissando ad €1 (simbolico) le spese di spedizione su tutto il catalogo on line. La consegna avverrà con corriere.
Segnalo di seguito alcuni miei libri pubblicati da Prospettiva Editrice.
DA 10 A 100 Dai primi 10 km corsi alla 100 km per Milano (Alberto Merex Mereghetti e Matteo Simone). Questo testo nasce dall’idea di due persone di cui Alberto Mereghetti, atleta di corsa di lunghe distanze e triatleta e Matteo Simone, psicologo dello sport, scrittore e runner.
http://www.prospettivaeditrice.it/index.php?id_product=476&controller=product
Triathlon e ironman. La psicologia del triatleta. Gli atleti vanno alla ricerca di sensazioni positive e di benessere, ed alla ricerca della sfida, per verificare quanto si è capaci a perpetrare uno sforzo nel tempo.
http://www.prospettivaeditrice.it/index.php?id_product=463&controller=product
Lo sport delle donne. Donne sempre più determinate, competitive e resilienti. Nello sport non è importante solo la forza, la resistenza e i muscoli, ma è importante sviluppare anche la forza e la resistenza mentale che permettono di andare oltre, di consolidare lo stato di forma. Raggiungere traguardi importanti diventa il coronamento di un sogno, il raggiungimento di un obiettivo ambito, la ricompensa di tanti sforzi e tanta fatica per ottenere qualcosa che si desidera con determinazione, tenacia, passione e con l’aiuto di qualcuno che sostiene.
http://www.prospettivaeditrice.it/index.php?id_product=425&controller=product
Sport, benessere e performance. Aspetti psicologici che influiscono sul benessere e performance dell’atleta. Attraverso questionari ho raccolto il punto di vista di atleti comuni e campioni, per approfondire il mondo dello sport, e in particolare gli aspetti che incidono sul benessere e sulla performance. È fondamentale conoscere il loro punto di vista a completamento delle teorie relative agli aspetti che incidono sul benessere e la performance dell’atleta e della squadra. Lo psicologo dello sport a volte diventa una figura di riferimento per il singolo atleta, per l’intera squadra, per lo staff, i tecnici, i dirigenti.
http://www.prospettivaeditrice.it/index.php?id_product=397&controller=product
Ultramaratoneti e gare estreme. Chi sono gli ultramaratoneti? Cosa motiva questi atleti? Quali meccanismi psicologici consentono loro di affrontare gare estreme? Cosa li spinge a spostare sempre più in avanti i limiti fisici?
Il testo consente di calarsi nella realtà degli ultramaratoneti, grazie all’esperienza diretta dell’autore ed al contributo di centinaia di atleti intervistati che hanno condiviso le loro esperienze di gara. Vi sono i racconti di amanti della corsa e di atleti professionisti. In primo piano è il vissuto esperienziale degli atleti, le loro problematiche, le loro convinzioni, le loro paure, le loro esperienze di vita e i loro successi. Come ci ricorda la psicoterapia della Gestalt è nell’esperienza che risiede la conoscenza. Un testo che permette di avvicinarsi a questo tipo di discipline considerate estreme e impossibili.
http://www.prospettivaeditrice.it/index.php?id_product=357&controller=product
Dott. Matteo SIMONE 380-4337230 – 21163@tiscali.it
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
Sito web: www.psicologiadellosport.net
Blog: http://ilsentieroalternativo.blogspot.it/
Libri: http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+matteo+simone.html
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR