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Quando i colori al contorno assumono le tonalità tipiche dell’autunno, il pensiero vola…

Le analogie. Prendo piacevolmente consapevolezza e le cerco in qualsiasi movimento, mi accompagnano in tutte le osservazioni. È come cercare i punti che legano, quelli che uniscono un tratto dopo l’altro e alla fine, se il percorso è giusto, il disegno viene ad essere armonico. E cosa ci può essere di più gradevole allo sguardo che trovare l’armonia!

Vorrei poter fermare l’istante per viverlo di più, cogliere il sorriso senza sottolinearlo, urlare all’infinito, nell’aria frizzante di una stagione che non ha ancora trovato la giusta dimensione.

Giro velocemente le pagine e con rammarico mi accorgo di aver letto poco, senza interesse, inseguendo il capitolo successivo e con l’ansia di terminare. Riguardo, avendo poca cura di me stessa, a volte non rispettando anzi calpestando con offesa e a voler farsi male. Cerco negli angoli quello che non esiste, ma a tutti i costi voglio vedere, e così facendo finisco per cadere. E’ difficile intersecare la giusta traiettoria fra le mille che sfrecciano nelle tante direzioni. Dopo aver sistemato nella parte più antica dei miei pensieri il segreto più importante, riprendo a correre. Lentamente all’inizio, poi, trovata la giusta frequenza nei passi mi innalzo verso il buio del cielo che, porgendo la sua prima luce a brillare, mi esorta a volare.

Fra le mani rigiro un frammento di libro composto da tante parole da mettere insieme, a dare un senso ad un peso sistemato in fondo al cuore, tirato all’estremo e ormai radicato.

Dopo un percorso mentale che sfrutta ogni spazio in tutti i momenti, concludo serenamente e arrivo vittoriosa al traguardo, completando il mio modo di essere. Vivo ogni giorno della vita nel pieno dell’intensità, come se fosse l’ultimo possibile, non freneticamente e con la paura di perdere, bensì col piacere ed il gusto di sfruttare ogni emozione e sensazione che arriva ai miei occhi e dentro di me. Ritrovo il piacere amplificando l’effetto in qualsiasi sentimento sfiora la mia attenzione; non provo alcuna paura a salire, a prendere il volo, senza protezioni né garanzie mi proietto senza pensare, seguendo il solo istinto. In fondo è ciò che perseguo da tempo. Cerco insistentemente di modificare e diventa una lotta, ben poche volte a cielo aperto, nella stragrande maggioranza dei giorni nell’oscurità dei silenzi che diventano via via più pesanti. Diventa quasi più facile sorreggere un pensiero contorto e non la linearità di un comportamento, che forse un po’ fa male, ma vive di verità e senza dubbi.

Inizia una nuova avventura. Sistemo con cura e metto da parte, rimando ad un altro momento ciò che impegna e dilaga nella mente e mi immergo nel piacere del solo ascoltare. Senza aver fretta di assorbire, lascio che le nuove emozioni lentamente impregnino ogni angolo della mia persona. È questo credo quello che avviene quando si apprende e può essere per qualsiasi cosa un concetto, un’idea, una sensazione.

Quando la sensazione si trasforma in percezione…

Il meccanismo di protezione! Ogni essere umano lo mette in atto inconsapevolmente e quando si accorge di essere scoperto, inizialmente si prova un po’ di imbarazzo, quasi come se avesse sforato un confine invalicabile e che trasporta in un territorio chiuso agli altri. E forse anche a se stessi.

Da una miriade di informazioni che giungono dentro veicolate dall’ansia del sapere, allargo i miei confini rendendoli non solo più ampi, ma ricchi di quanto più vario e diverso possa coesistere all’interno di un solo schema. È proprio questo che si intende con la comunicazione e la trasmissione che và oltre le regole e le scienze. Ognuno offre il suo contributo come meglio lo sente e lo vuole donare, inquadrandolo all’interno di una cornice che include ogni sorta di emozione, bella o brutta e che scuota i sensi.

Sono d’accordo con tutta me stessa: vivere equivale a provare le emozioni! Altrimenti ogni spinta vitale è giunta a conclusione.

Ho imparato che ogni disciplina nasce da un pensiero filosofico, anche una regola matematica, che coinvolga la più semplice delle operazioni mette in campo numeri che si scontrano, si uniscono o si sottraggono per ricomporsi armonicamente a formarne uno solo. Poche parole, molti concetti vengono incamerati per passare, attraverso la fase della riflessione, nell’incorporazione e assorbimento.

Sarà servito a qualcosa?

Non voglio sforzarmi a trovare una risposta, mi basta considerare ciò che è rimasto quando tutto è ormai andato.

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