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Una sessuologa scandinava ha definito il maschio italiano il partner migliore esistente sulla piazza, soprattutto se valutato sulla tenuta delle due settimane, e di questo la ringrazio commosso, anche a nome dei miei compatrioti. Ciononostante, mi permetto di dissentire dalla sua analisi, essendoci stato in questi ultimi anni, dalle nostre parti, un sensibile calo della libido. Cominciando dal sottoscritto, infatti le due settimane rappresentano un impegno proibitivo, e a tale proposito, la pregherei di informare le sue graziose connazionali che, mentre sulla breve distanza, ovvero sul week-end, possiamo ancora dire la nostra, sul ponte di quattro giorni non rilasciamo alcuna garanzia. Tempo fa sono stato ospite di uno show televisivo dove si esibivano dodici fanciulle pressoché nude o, per meglio dire, “vestite” solo di disegni zodiacali. Stavamo tutti assiepati dietro le quinte del Teatro Romano di Benevento in attesa di essere chiamati da Pippo Baudo. Presenti, tra i tanti artisti, anche cinquanta studenti di una scuola locale vestiti da personaggi di Walt Disney. Ebbene, ho avuto modo di osservare come nessuno dei ragazzi si sia mai voltato a guardare le modelle. Gli unici ad avere lo sguardo stravolto eravamo: io, i pompieri, i carabinieri e il funzionario di servizio.Da che cosa dipende il calo della libido delle nuove generazioni? Non lo so, non sono un esperto in materia. Al massimo potrei definirmi un dilettante, nel senso letterale del termine. Provo quindi ad avanzare solo delle ipotesi, e a tale proposito cito due versi di un’antica canzone napoletana: “Le tue trezze nere me mettono / int’o core mille male pensiere”. Ora la mia tesi è che i “male pensiere” (e con essi il testosterone) siano direttamente proporzionali alle difficoltà che s’incontrano nel convincere l’altro sesso. L’erotismo, in altre parole, sarebbe una molla che scatta solo se qualcuno, in precedenza, ha provveduto a comprimerla.Dicevano i futuristi: “Perché solo la Vista e l’Udito debbono godere dell’arte? E il Tatto? Che vi ha fatto di male il Tatto per privarlo dei piaceri estetici?”. E s’inventarono le mostre tattili, ovvero rassegne di opere che si potevano solo toccare. Il visitatore immergeva la mano in uno scatolone di legno ed entrava in contatto con il capolavoro. Fuori il titolo (L’Eternità, L’Invidia, L’Infinito) e dentro l’opera (uno strato d’ovatta, una spazzola, una pezza bagnata). Una delle opere era intitolata Erotismo, e fu grazie a essa che riuscii, finalmente, a capire il mistero del sesso. Si trattava di una tavoletta di gomma, quadrata, larga all’incirca quaranta centimetri per quaranta e alta cinque. Nella gomma erano stati praticati trentasei buchi, tutti in fila per sei. Su un cartello si leggeva: “Introducete un dito nel buco preferito, facendo attenzione, però, perché in uno dei buchi è nascosto un chiodo rivolto verso l’alto”. Infilai subito l’indice nel primo foro in alto a sinistra e, non trovando nessun chiodo, proseguii, con cautela, a esplorare tutti gli altri pertugi. Più andavo avanti e più avevo paura di pungermi. Solo alla fine, quando mi resi conto che non c’era nessun chiodo, capii il messaggio dell’artista.L’erotismo è una stanza buia dove si entra con molta curiosità e con un pizzico di paura, è il possesso della persona amata unito all’ansia di perderla, è la continua ricerca del limite. Se invece accendiamo la luce, sparisce tutto il piacere e con esso anche l’erotismo. (Luciano de Crescenzo – Il caffè sospeso – Mondadori Ed. – Milano 2008)————————————————————— Sono frequenti le trasmissioni dedicate al tema dell’amore e della coppia. Purtroppo, non sempre gli esperti coinvolti, riescono a chiarire bene le idee. Di seguito, si riportano alcune domande che, frequentemente, mi vengono proposte, all’interno della mia attività professionale. Si cercherà, ovviamente, di dare adeguata risposta.BUONA LETTURAQuali sono le motivazioni in base alle quali alcuni rapporti d’amore funzionano bene e tanti altri si interrompono o, peggio ancora, si “trascinano”?Cosa bisogna offrire e cosa è legittimo aspettarsi in un rapporto di coppia?Perché, a volte, si sottolinea la breve durata della passione che, secondo molti, come lo yogurt, scade presto?Ma cos’è la passione? Può durare? E’ indispensabile in un rapporto di coppia?Come mai è opinione comune quella di credere alla necessità di tradire il partner per risvegliare sensazioni ormai sopite in una relazione di lunga durata lanciando, addirittura, l’idea del matrimonio a termine?

Visto che stiamo parlando di rapporti d’amore, ci siamo mai chiesti, cosa significa, nella lingua italiana, la parola amore?

Questo termine è “imparentato” con il latino (amorem) e con il greco (a – mao) e, sostanzialmente, significa “desiderare con vivo interesse, qualcuno o qualcosa”. A questo punto, è indispensabile dividere gli esseri umani adulti (anagraficamente parlando) in due categorie:

  1. i “maturi”
  2. gli “infantili”

I primi, hanno imparato che, un rapporto a due, richiede un ridimensionamento dello “spazio” personale, a favore di alcune concessioni che amalgamano l’unione, senza prevaricazioni: insomma, sono disposti a “dare”, pur di “ottenere”.

I secondi, proseguono il modus pensandi egocentrico dei bambini, per cui pretendono la vicinanza di chi hanno scelto, senza avvertire il bisogno di ricambiare: “prendono”… e basta!

L’amore è come l’eco: regala quanto riceve! (anonimo)

Dopo la necessaria premessa, occupiamoci di capire come sia possibile impedire il fenomeno “dell’abitudine quiescente” all’interno del dialogo a due… già, del dialogo…

Ma chi ha imparato a saper parlare… con la propria donna, col proprio uomo? Quando è stata l’ultima volta che ci siamo chiesti cosa potevamo fare, di più, per continuare a corteggiare chi, un tempo, eravamo così sicuri di amare?

A cosa siamo disposti a rinunciare? In cosa siamo disposti a cambiare, veramente, senza prenderci in giro? Cosa ci “dà”, quella persona, per essere (o per essere stata) così importante per noi?

L’amore… con l’amore si paga! (Ivano Fossati)

Probabilmente, nel panorama artistico internazionale, nessuno ha saputo fornire indicazioni sul tema, così come ha fatto Ivano Fossati, un artista schivo, poco affettivo nelle manifestazioni al pubblico ma molto autorevole nelle sue enunciazioni: un must nel suo settore!

L’amore è tutto carte da decifrare… e lunghe notti e giorni per imparare… per scrivere “dentro”, messaggi di vita, di quello spazio temporale intriso del piacere di bere insieme a qualcuno che ci accetta così come siamo, che ci guarda benevolo e protettiva, che cerca in noi qualcuno che l’aiuti a capire il “senso” di ciò che sta dentro e fuori 

Cos’è quel miracolo che tiene insieme le molecole del nostro corpo e la radice dei nostri pensieri positivi? Coesione, che nasce dal dialogo fra piccolissime particelle che hanno deciso di attrarsi o di respingersi, temporaneamente, in una danza universale che si chiama VITA! Ecco perché, per amare veramente qualcuno, dobbiamo imparare ad “attaccarci” di più a noi stessi, a rispettarci ed a cercare “aria” e sentimenti “puliti”, per continuare ad esistere… oggi, domani e per sempre… nel ricordo e nella mente di chi ci ha voluto bene e che abbiamo aiutato a “crescere”.

Dall’amicizia all’amore c’è la distanza di un bacio. (anonimo)

Ecco il segreto per cementare quel sodalizio interpersonale che si chiama amore di coppia: quel rapporto di complicità, rispetto, dedizione, disponibilità, con in più, il piacere di aprire all’altro, le porte del proprio animo… tanto, nessuno ci farà del male!

L’amore…certo, l’amore. Fuoco e fiamme per un anno, cenere per trenta. (Giuseppe Tomasi di Lampedusa)

Come possiamo smentire questo assunto che nasce dall’osservazione e dall’ascolto delle lamentele di quanti, come sosteneva Eduardo de Filippo in Filumena Marturano “…hanno creduto amore, un sentimento di passione che poteva essere soddisfatto ed esaurito nel più naturale dei modi…”Appunto… chi crede che la passione nasca e si sviluppi per arcani motivi, è più fuori strada di una Land Rover!La passione è un’emozione intensa, forte, a volte sofferente (perché supera livelli di attivazione compatibile con fattori di equilibrio) di fronte a stimolazioni nuove che rispondono a criteri specifici, in grado di tenere alto il livello dell’eccitazione, agendo sulla produzione di alti quantitativi di adrenalina, testosterone (negli uomini) estrogeni (nelle donne) e simili.

La novità, questo è l’elemento indispensabile!

Infatti, l’essere umano è sensibile alle variazioni percettive e tende ad assuefarsi, diventando refrattario, alle condizioni abitudinarie. D’altronde, lo stesso Universo si regge sull’esistenza delle diversità che tendono ad avvicinarsi, con un movimento “vitale”.

La passione rappresenta il maestrale che soffia sulle vele della nostra anima navigante…

La fisica ci spiega che il vento soffia, perché l’aria rincorre altra aria che ha differenti caratteristiche (temperatura, umidità, peso specifico, etc.).

Il silenzio più eloquente: quello di due bocche che si baciano. (Anonimo)

Un uomo ed una donna si cercano, si scontrano, si prendono, perché hanno bisogno di nutrirsi delle rispettive peculiarità, per arricchirsi della diversità ed aumentare il patrimonio di esperienza da spendere, per godere del “momento”… sempre più! Raggiunto l’appagamento, fisiologicamente sopravviene quella condizione che i filosofi chiamavano aporèin (distacco dalle passioni). A questo punto, i più, credono che, per rinnovare i tumulti dell’animo si debba andare alla ricerca di altri partner, più “freschi”; i “più in gamba”, invece, hanno capito che bisogna puntare sulla costruzione di un amore in grado di esplorare tutti i reconditi dell’animo umano, per far vibrare ogni microparticelle subatomica: solo con un partner stabile, si possono creare quei presupposti di conoscenza per “sapere” e “saper fare”! “Nel vero amore… è l’anima che abbraccia il corpo”. (Friedrich Nietzsche)“La costruzione di un amore Spezza le vene delle mani Mescola il sangue col sudore… Se te ne rimane! La costruzione di un amore È come un altare di sabbia In riva al mare… La costruzione del mio amore… Mi piace guardarla salire Come un grattacielo di cento piani, O come un girasole Ed io ci metto l’esperienza Come su un albero di Natale Come un regalo ad una sposa! Un qualcosa che sta lì e che non fa male E ad ogni piano c’è un sorriso Per ogni inverno da passare, Ad ogni piano un paradiso Da consumare…” (Ivano Fossati)

Troppo faticoso? Può darsi! Troppo breve? In fondo, la vita è una sommatoria di istanti! Ne vale pena? Il giorno in non bruceremo più d’amore, il mondo morirà di freddo! (François Mauriac) 

Si ringrazia Marilena Dattis per la formulazione delle domande e Adelina Gentile per la collaborazione nella stesura del dattiloscritto

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