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La ricerca italiana ha piazzato un grande colpo: studiosi dell’Università Statale di Milano e dell’Istituto Europeo di Oncologia hanno pubblicato sulle pagine di Science un lavoro che dimostra come esista nel corpo umano la Gvb (Gut Vascular Barriere). Questa struttura anatomica, individuata negli animali da laboratorio, sarebbe una sorta di “ripetizione” della barriera ematoencefalica per il cervello. In pratica avrebbe il compito di regolare il passaggio di germi e tossine, bloccando loro la possibilità di diffondersi all’interno dell’organismo. La struttura scoperta dai ricercatori milanesi andrebbe quindi oltre alla classica funzione della difesa offerta dal tessuto epiteliale intestinale, che ovviamente ha il compito di bloccare la migrazione batterica. La barriera individuata da Milano infatti sarebbe maggiormente complessa e sarebbe una sorta di seconda difesa dopo il superamento del tessuto epiteliale da parte dei batteri. Ovviamente ci sono ripercussioni importanti legate a questo studio: infatti ci sarebbero batteri particolarmente aggressivi, come ad esempio la salmonella, capaci di superare la Gvb (Bariiera intestinale) entrando quindi nel circolo sanguigno. Inoltre ci sono ipotesi che fanno pensare anche ad un deficit di barriera per individuare nuove possibilità di cura per il diabete di tipo 2, la celiachia e alcune malattie del fegato.

Fonte

www.edott.it

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