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Una questione di sintonia.



 

Pensieri degli anni difficili

 

Mio caro amico,

ammesso che fra di noi così si possa chiamare il sentimento che ci lega, mi piacerebbe raccontarti quello che non si riesce a dire, quei pensieri che girano nella testa e spesso prendono la via diretta per il cuore, incontrano nel percorso la parte più bella dell’anima e stampano un sorriso sulle labbra senza che nemmeno tu te ne accorga. E ti ritrovi così a sorridere, solo pensando.

Siamo in due sulla spiaggia, alla fine del tramonto. Il mare assume le sembianze del lago, le parole senza alcun significato, avrei preferito dare spazio al silenzio. Nessun argomento avrebbe potuto catturare attenzione, di fronte uno spettacolo rivisto una infinità di volte, ma come se fosse nuovo alle emozioni. Il buio della notte non ancora sceso rende la luce della luna un po’ innaturale, nessuna stella ancora a brillare, ma verso la riva, là dove le onde si sfaldano e agitano i pensieri, un riflesso nuovo ai miei occhi si muove in tutta la profondità dell’acqua. Accompagna il movimento illuminando e tremando, come l’allegria che esplode in una giornata di tristezza, scoppia di luce a risvegliarti bruscamente ma nello stesso istante barcolla di paure nascoste e che non vogliono uscire.

Questo è uno degli istanti che piace!

Sola. Mi rivedo da sola sul marciapiede che non è consentito abbandonare, a cercare il piacere della compagnia fra la gente per condividere il momento e liberare l’entusiasmo. Sembra breve e invece è lunghissimo, lo percorro camminando velocemente, a tratti correndo quasi a voler rincorrere qualcosa o qualcuno. La strada deserta, vuota di rumori immersa nella quiete della calura, ma non dà tranquillità, anzi incrementa il senso provato della solitudine.

Questo è uno dei momenti che non piace, che vorrei dimenticare!

È un po’ di tempo che per vari motivi mi ritrovo a dover pensare alla sintonia. Forse il tutto gira intorno a questo concetto. Ma sarà giusto scrivere della sintonia come se fosse un concetto? E cos’è in realtà? A volte provo una sensazione di benessere solo parlando con qualcuno, le mie parole trovano la via di uscita sgombra e senza nessuna interferenza, fatico poco ad esprimere e più di tutto sento che chi mi sta di fronte assorbe in pieno e senza necessità di ulteriori spiegazioni. Ma detto così si dà poco valore alla sintonia intesa non solo come capacità di trasmettere e comunicare, bensì all’armonia che si instaura fra due persone, al trasferimento diretto delle sensazioni, delle percezioni. La sicurezza di essersi compresi. In verità non si è in sintonia solo con le parole, ancor più appagante è l’intesa che si instaura nel silenzio, magari entrando l’uno negli occhi dell’altro e aprendosi nell’anima. Non è facile, si combatte fra la voglia di abbassare lo sguardo e il desiderio di rendere partecipe. È una lotta con se stessi…che nasce dalla paura di scoprirsi e dal timore di ferirsi, di farsi male. Ma, quando le lunghezze d’onda si posizionano sulla stessa frequenza difficilmente la paura si impadronirà, sei zuppa di sentimenti e provi le emozioni. Non si riesce ad afferrare immediatamente quello che succede, a volte si ha bisogno dell’aiuto e ci si sorprende quando si realizza. Avevi quasi dimenticato quanto si potesse stare bene…

Questo è un istante che si commenta da solo!

Spero tu sia sempre lì a leggermi e non ti sia stufato, perché io a volte ho la sensazione di perdere il filo e cadere nella banalità delle cose già dette e ripetute. Adesso vorrei provare a descrivere quando ciò che non piace più ti spinge a cercare dell’altro. Ma forse l’ho appena detto, due righe sopra, quando mi prende l’angoscia e quello che mi viene naturale e senza sforzo non mi soddisfa più, mi annoia. Qualcuno potrebbe suggerire che ciò significa essere rigidi con se stessi, pretendere troppo, ma a volte non ci si riesce proprio ad accontentare. Sei portato a fare un bilancio della vita che finora si è vissuto e nonostante fra le cose avute e quelle che mancano non c’è una parte che pende più dell’altra, si è portati a volere di più. E comincia allora la rincorsa alla ricerca!

Nel momento di massima sintonia quando gli sguardi si incrociano e si tengono se non ti lasci scappare l’attimo si può cogliere il sorriso del piacere. Il desiderio consiste nel donare, solo nel donare senza aspettare nulla in cambio. Cerchi di fare più di quello che normalmente ti è concesso e ci si lascia andare senza dare importanza a tutto il resto, che, in quel minuto, è solo un dettaglio.

Forse questa avrebbe dovuto intitolarsi La sintonia, ma il titolo è solo un particolare trascurabile, non ha significato. E’ un intreccio fra due percorsi che molto spesso si accavallano e rendono le cose un po’ complicate ma sicuramente più belle e più umane.

E allora questa la dedico alla sintonia, anzi a chi è in sintonia con la sua donna, con la sua mamma, col suo papà, col suo compagno, a chi è amico.

A chi si sente in sintonia con me.

 


Fernanda – 1 Agosto 2007