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“Ho bisogno di segnali dall’esterno che mi guidino verso una maggiore consapevolezza”.

Arte.

Difficile da definire, soggettiva da interpretare, oggettivamente esclusiva.

Mi soffermo ad osservare intensamente immaginando su di uno sfondo scuro il dolce roteare degli eventi. Tondeggiante nella forma, attraversata dai crateri messi lì, non a caso, ma a suscitare l’interesse nella quotidianità e a rompere, intelligentemente, gli schemi stabiliti.

Le più belle immagini.

Dormirò dal lato del mare. Là dove l’aria frizzantina della notte mi accarezzerà trasportandomi lontano, verso la linea offuscata dell’orizzonte. Un mare troppo grande per essere tutto esplorato, ma, quello che ci è concesso, sarà alla fine sufficiente a soddisfare tutti i sensi?

Nessun sorriso quest’oggi, nonostante il cielo rischiarato ha aperto le sue porte all’ingresso della luna che, questa notte, padroneggerà accogliendo.

Nel silenzio del buio dei sogni mi aggiro come un tempo negli ambienti miei familiari.

Un tenero sguardo di intesa, una promessa a mantenere, una carezza fra le dita.

Poesia.

Nei respiri flebili fra le parole delicate.

Resto qui e mi guardo nelle mani, cerco quello che mi resta, con tristezza.

Ci vorrebbe una favola, una di quelle che nasce in un batter d’occhio, da un “C’era una volta” … a finire veramente senza spine.

Nei lunghi corridoi ombreggiati dalla luce della notte un silenzio esplode fra i rumori fino ad ora incessanti.

Gli occhi, teneramente ed in sincerità, comunicano utilizzando le parole della fantasia.

Vorrei questa notte … vorrei in questi giorni … poesia.

Ne ho bisogno come di un nutrimento essenziale per il corpo. Per la mente.

Un sogno al contrario. Lo rivedo tutto e ne assorbo il significato, quello vero. Talmente tanto che a difficoltà trovo il senso della realtà.

Musica.

La ritrovo. Un modo di essere. Quella antica e già passata, quella nuova mai ascoltata e le note ancora in grembo.

L’importanza degli affetti. L’importanza dell’affetto.

Tutti, uno per uno, li sfioro col pensiero, nessuno manca, dentro di me.

Per sempre.

Una nota di seguito all’altra. Una musica gradevole all’ascolto, associata ad un profumo, al ricordo del momento già passato.

Un sottofondo di voci familiari. Che fortuna poterle riascoltare!

E il valore in tutto questo?

E’ un momento di silenzio. Di silenzio sui rumori che non spengono, di silenzi fra i respiri, di silenzio fra i sospiri.

Stringo le mani fino a sentire la tensione nelle ossa. Tutto è chiaro, ma con i “se”.

Insieme. Come sempre la necessità, il bisogno di soddisfare i sensi insieme. Un po’ di paura … E se non riuscissi ad apprezzare?

Difficile quest’oggi l’attenzione.

Nelle dita, calde lacrime. Un tramonto di indimenticabile colore.

Fernanda

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