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Quando si avvicina l’ora che “volge al desio”, come ci si rapporta con la vita e i rimedi “galenici”?


 

Quando torno dalla farmacia pongo sul tavolo le scatole dei medicinali che sono stato costretto a comperare, cosa che faccio quasi ogni settimana perché quasi sempre qualcuno della famiglia si ammala e vengo attratto, inizialmente, da quelle confezioni tutte allegre e allineate, dai colori sgargianti e i nomi che augurano la buona salute quali ad esempio il dormiben, viamal , digersub etc. etc.

Dopo questo sguardo fugace sui nomi e sui colori, la mia premura è quella di trarre il foglietto interno per conoscere innanzitutto le controindicazioni e gli effetti collaterali e, posando lo sguardo su quella scritta a caratteri cubitali AVVERTENZE sento che suona sempre come una minaccia e mi dice :”Prendi questa medicina e poi vedi cosa ti capita”. C’è un elenco di disturbi e di sintomi che ti fa venire la voglia di non ingoiare e di non farti bucare. Ma poi lo fai e ti sottoponi alle descrizioni, perché sai che i farmaci di oggi presentano una efficacia diversa da quella quando la malattia veniva aggredita in modo quasi feroce e brusco, usando i famosi impacchi alla crusca che fumavano, quasi bollenti e nauseanti, voltati e rigirati sul corpo che, alla fine, risultava tutto piagato per le scottature subite. Queste erano le ragioni per cui le convalescenze erano lunghissime, non per le malattie come tali, ma da quel modo terrificante di curare. Con quei mezzi brutali, però, non c’era bacillo che potesse sopravvivere.

Oggi, invece, sono sufficienti poche boccettine di streptomicina per debellare il focolaio che aveva invaso i nostri polmoni. Sia nell’uno che nell’altro caso , però, il malato può soccombere, con la differenza che oggi, per qualche linea di febbre, non ci si preoccupa più di tanto ; non si ricorre alla sciarpona di lana, ai guanti, ai calzettoni, cacciandosi sotto pesantissime coperte, attorniato dalla moglie, dagli zii, dalle sorelle, come se dovesse rendere l’anima al Signore.

Oggi è cambiato tutto : la gente non ha tempo da perdere, nessuno vuole rinunciare ad un’ora di lavoro, ognuno si sottopone alle scoperte rivoluzionarie della medicina convinto che non c’è più bisogno dei tre mesi di letto per l’influenza che l’ha colpito, e senza i cataplasmi, senza le scottature, attende fiducioso nuove scoperte nel campo della scienza, sicuro anche che, senza ricorrere alla clonazione, si riuscirà a mantenere immune da bacilli e da germi il fragile e molto esposto corpo umano.

22 Febbraio 2003