…quelle che accompagnano gli stati d’animo
Pensieri degli anni difficili
Siamo sempre alla loro ricerca, per esprimersi, per conoscere, per imparare.
Oggi vorrei poter trovare le parole per descrivere quello che si sente quando si prova un sentimento intenso. È come entrare in una dimensione che vive parallelamente alla realtà, intesa come tangibilità, occupa uno spazio virtuale all’interno della tua mente, un’area del cervello tracciata, assegnata.
Mi piacerebbe non tanto delineare quello che avviene dentro di noi quando una scossa emotiva altera il nostro equilibrio, ma proprio la possibilità di raccontare, trasmettere in dettaglio quello che succede ad ogni passo, ad ogni gradino. Cercare le parole giuste per vivere questo viaggio.
Ma non è facile.
Ricordo…quando a scuola, la prima scuola, ho iniziato ad avere il contatto con le lettere. Le cose oggi sono cambiate parecchio, ma credo che lo stupore che accompagna il momento in cui tre o quattro sillabe si mettono insieme per comporre una parola sia rimasto uguale. In quel momento ti senti magica, dalle tua mani se stai scrivendo o dalla tua bocca se stai leggendo, per incantesimo si materializza una parola. Risuona un verso, che musicalmente è armonioso, anche se all’inizio sembra quasi tirato fuori a fatica.
Mi piace leggere ad alta voce, ancor più che dentro me stessa. Voglio sentire il suono, scandire le lettere, farle vivere tutte senza ignorarne nessuna, dar loro tutte le possibilità.
Quando la penna scivola nelle tue mani…, spesso senza averlo chiesto, si può lasciare andare evitando di dare troppo peso a quello che si vuole descrivere. Può essere emozionante anche solo accompagnare in armonia la scia che si lascia sul foglio. E alla fine qualcosa di sentito viene fuori sempre.
A volte mi soffermo col pensiero sulla possibilità di poter esprimere quello che si prova in qualsiasi momento della vita. Il dono della parola. Un metodo di comunicare che nasce all’interno come sensazione, risale verso l’alto alla ricerca dell’uscita, nel percorso si arricchisce di sentimenti e se sei fortunato incontra la certezza di essersi capiti. Il tutto avviene rapidamente e senza elaborare. O meglio, sarebbe bello se fosse proprio così!
E che dire delle parole che incontrano la musicalità?
Un connubio di arte fatto di suoni e di voci si unisce, si congiunge come nel migliore dei rapporti fra la gente che si ama e al culmine raggiunge la massima intensità e profondità di emozioni. Il brivido che si prova quando si ascolta un pezzo pieno di melodia, le note e le parole diventano una sola cosa, fai quasi fatica a distinguerle. Non vivono le une senza le altre, non avrebbero alcun senso.
Le parole dell’anima. Queste sono le più delicate, hanno il compito di manifestare gli stati d’animo, gli impulsi e i moti dello spirito. Vanno insieme alle parole che descrivono gli sguardi, anche quelli persi sono densi e pieni se riesci a vedere al di là. Ma gli sguardi legati alle parole fanno parte di un altro pensiero, magari verrà fuori in un altro momento, più avanti.
Parola. È bello solo la parola, ma un po’ buffa a pensarci bene.
Parole al vento, parole di significato e senza, per amarsi e dirsi addio o solo arrivederci. Ad un altro passo della vita, in un’altra fase, quando la confusione sarà solo un ricordo, un brutto ricordo. Parole di bugie e di verità, quella che non sai se hai fatto bene a tirare fuori. Parole di conforto e di sostegno, quando hai bisogno dell’aiuto per inoltrarti, per imparare a convivere col dolore, con l’assenza, con la fredda solitudine che ha vita nel tormento del tuo animo.
Parole di silenzio… Se nel calore della quiete che lo avvolge presti l’orecchio e rimani ad ascoltare un fiume di parole incantate si lega ad intonare un canto. È quasi una preghiera che scorre dolce e fluida, si tinge di tenerezza e si riunisce alla serenità, alla pace con se stessi.
Fernanda – (16 gennaio 2007)
Biologa CNR, Counselor. Responsabile “gestione area informativa” Progetto SOS Alzheimer On Line