Libertà, o conformismi? |
Pensieri degli anni difficiliEh no, questa volta proprio non condivido.I conformismi. Difficile vivere fuori dalle righe quando le cose sono divise da uno steccato, a tenere separati due luoghi, due modi di essere, due modi di fare.Il valore della presenza. Leggo di sfuggita e mi soffermo a riflettere su tutto quello che ci sfugge quando lo possediamo. Può sembrare una ovvia considerazione, ma finchè non se ne avverte la mancanza…Cambierò la mia strada?La coerenza. Il rispetto della propria persona passa attraverso la coerenza. E’ vero che ognuno cerca di dare un senso ed un valore proprio a quello che vive, personalizzandolo e rendendolo soggettivo, ma non si può prescindere dal contesto in cui ci si trova.Voglio provare quanto più posso, e sempre nel rispetto della mia coerenza, anche quello che poco mi appartiene. Sempre in costante cambiamento e non bloccata in un rigido schema personale, così da aumentare la flessibilità.Il campo, anche se cambiano i giocatori, è sempre lo stesso. Una barriera a definire due aree, due zone vicine ma con confini ben netti, definiti e non sfumati l’uno nell’altro. O dentro o fuori. Non può esserci un modo per vivere dentro anche quello che vive fuori.Quando la parola ci abbandonerà la quiete si sarà finalmente impadronita di noi e troveremo la pace. Non si avrà più necessità di interagire a tutti i costi, di confrontarsi, di dover dimostrare. Ognuno farà quello che più desidera: c’è chi si fermerà a leggere ciò che non ha fatto in tempo, chi studierà soltanto e niente altro, chi si affaccerà dalla finestra e…resterà a guardare in basso.Di corsa, fuori di corsa, come sempre in ritardo per ogni impegno o appuntamento. Una borsa, un appunto, un libro, un quaderno. In moto senza badare e in un batter d’occhio mi ritrovo nel vialone assolato dall’estate prepotente. Tutto uguale, ma qualcosa colora di brillante un angolo un po’ nascosto di strada. È sempre lì seduta in apparente silenzio, le piccole braccia conserte quasi ad abbracciarsi, i capelli sciolti e spettinati di argento profumato. Come farà a resistere alla calura del primo pomeriggio?Abbiamo tutti bisogno della stessa cosa, è inutile girarci intorno, tutti la stessa cosa!Cosa significa possedere la libertà?La superficie o la profondità? Anche qui non ci sono possibilità di scelta, ognuno deve vivere la propria vita secondo il proprio modo di essere. La metà non esiste, anche se…Sveglia presto nel silenzio di una domenica di calda estate. Un senso di pesantezza avvolge la mia testa a confondere i pensieri, togliendo leggerezza ad ogni movimento, alimentando la confusione in un traffico di emozioni contrastanti. Con chi sceglierò di parlare? O meglio riuscirò a comunicare questo stato d’animo?Una giornata bene organizzata a voler dare serenità e spensieratezza. Perché mai non si vive più come un tempo? Provo a frenare l’impulso che mi fa arrabbiare con me stessa, a ripercorrere ogni ultimo istante per meglio capire da dove arriva questa ansia inaspettata e cercare di andare oltre. E invece di aspettare che naturalmente passi, si trasforma in una stessa giornata da vivere contemporaneamente ma in due diverse modalità.Sfibrante: vivere la stessa situazione in due modi diversi ma nello stesso identico momento. Alla fine poco ho da dare, se non che un debole sorriso ad una domanda fatta con l’anima ed il cuore, e che non riesco ad esaudire. Me ne dispiace.Allora cos’è la libertà quella vera?Al di sopra di ogni limite o costrizione, nessuno sforzo ed in naturalezza, sempre alla ricerca di un prato cui posarsi senza aver paura di calpestare l’erba?Lo vedo arrivare da lontano attraverso altri occhi. In sella al suo nero cavallo, con indosso abiti che quasi si confondono col colore del puledro, lo sguardo protetto ma non a nasconderlo, i capelli liberi ancora attraversati dal vento della corsa. Un po’ annoiato ma contento di ritrovare, due parole di saluto che lasciano una traccia per pensare. Dove vivrà lui, dentro o fuori lo steccato?Beh, può essere lui non si sia accorto proprio della linea che demarca. È fatto così, è nato così, non è mai cresciuto oppure è nato già grande.Guardo al futuro e cerco di immaginare. Ci perderemo o ci terremo sempre per mano? Ci aspetteremo come abbiamo fatto finora oppure qualcuno andrà avanti troppo velocemente e nella corsa non si accorgerà di chi resterà indietro?Due righe accompagnate dalla musica. Ascolto il silenzio che regna all’interno, mentre fuori invece le innumerevoli domande irrompono alimentando l’irrequietezza. Il ripetersi degli eventi distrugge ogni forma di creatività, ogni evento.La sicurezza della vecchia inquietudine … potrebbe essere la prossima. |
Biologa CNR, Counselor. Responsabile “gestione area informativa” Progetto SOS Alzheimer On Line