Castrolibero (CS), lì 04.06.2012
Preg.mo Presidente dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia, dott. Mauro Grimoldi, ho avuto, casualmente (su segnalazione, via mail) modo di leggere un suo articolo su Altra Psicologia, inerente la tematica del Counseling.
Pur trovandomi in accordo con alcune sue considerazioni, sento il dovere di trasmetterle delle necessarie integrazioni, in qualità di:
- Privato cittadino;
- Medico specialista in Psicoterapia (e consulente, per la Psicoterapia, del Presidente dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della Provincia di Cosenza);
- Docente di Psicologia Fisiologica, Psiconeuroendocrinoimmunologia ed Epigenetica c/o la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia ad Indirizzo Dinamico – SFPID di Roma (appartenente al circuito FIAP);
- Consulente Tecnico (sia in ambito Civile che Penale) del Tribunale di Cosenza;
- Rappresentante legale di un Ente di Formazione, Neverland S.C.A.R.L. (accreditato dall’Assessorato Lavoro, Formazione Professionale, Pari Opportunità e Politiche Sociali della Regione Calabria con Decreto n. 19485 del 2009);
- Presidente dell’Associazione Neverland (Medicina – Psicologia – Mediazione – Counseling) No Profit;
- Presidente dell’associazione Neverland “Capelli d’argento” ONLUS (per la realizzazione di un invecchiamento attivo);
- Autore e conduttore televisivo di programmi scientifici a sfondo medico, psicoterapeutico e di counseling;
- Giornalista pubblicista, direttore del Web Magazine La Strad@ (Iscrizione Reg. Stampa, Trib. Cosenza, n° 653 – 08.09.2000), redattore di articoli scientifici a sfondo medico, psicoterapeutico e di counseling;
- Membro del Comitato Direttivo della rivista scientifica Idee in Psicoterapia (Cod. ISSN 1974-059X), periodico quadrimestrale diretto da Luigi Janiri e Piero Petrini;
- Membro del Consiglio Direttivo della FAIP.
Cominciamo proprio dall’ultimo punto.
Faccio parte del direttivo FAIP dal mese di Aprile 2011. Ho potuto, di conseguenza, rendermi conto delle criticità di sistema dell’organizzazione medesima. L’intero Direttivo, comunque, ha dato vita a confronti serrati e “duri” sul piano formale e sostanziale, che hanno determinato il via ai necessari cambiamenti, che saranno resi pubblici, dopo il Consiglio Direttivo del 12 luglio 2012.
Nel frattempo, il Presidente ha creato un contatto con il Coordinamento Generale della Prefettura e della Protezione Civile di Ferrara, offrendo ogni risorsa professionale disponibile, per contribuire, fianco a fianco ad ogni figura di buona volontà, al sollievo del disagio in questa fase emergenziale post terremoto.
In forza di ciò, pur considerandomi critico osservatore di ogni aspetto della condotta FAIP (da aprile 2011), considero, la stessa, non meritevole di valutazioni che non possono tener conto di aspetti non evidenti ma che saranno resi pubblici, quanto prima. Come dire: l’indirizzo è cambiato e si sta già andando nella giusta direzione. Altresì, sono pronto a dimettermi, in caso contrario.
Come si evince, in maniera chiara, dalla mia presentazione, mi occupo di Counseling in maniera “consistente”. E allora, o faccio parte di quella categoria che lei ha definito “spacciatori di una formazione breve quanto costosa, che vende l’illusione di una nuova professione e di una nuova vita a chi vuole cambiare la propria”, oppure, almeno per quanto mi riguarda, le cose stanno diversamente.
Vorrei, allora, procedere alla risposta dei punti salienti della sua lettera su Altra Psicologia, cominciando ad analizzare il suo primo dubbio. Il primo accreditamento di una nuova professione deve avvenire a livello scientifico, attraverso un processo epistemologico lento e costruito. Non basta dire: c’è qualcuno che fa il Counselor, viva il Counseling! Questo è il tassello mancante.
Due termini risaltano sugli altri:
- Scientifico
- Epistemologico
I dizionari della lingua italiana, per ciò che concerne il primo termine, offrono la seguente definizione: “che è proprio della scienza; che adotta i metodi di ricerca e di studio validi per una scienza” . Con Scienza, intendono “quel complesso organico e sistematico delle conoscenze che si posseggono intorno ad un determinato ordine di fenomeni”.
Per “Epistemologico”, invece, ci si riferisce alla “filosofia della scienza, in quanto disciplina che studia il valore, la natura della conoscenza scientifica, creando i presupposti per apprezzare validi contenuti tecnici, distinguendoli dalle semplici opinioni comuni e prive di attendibilità oggettiva”.
Orbene, l’Ente di Formazione Neverland Scarl (accreditato dalla Regione Calabria e da me rappresentato in qualità di Amministratore Unico) nel febbraio del 2007 ha presentato il suo primo corso (triennale) di Counseling in Sviluppo e Gestione delle Risorse Umane, alla presenza del Direttore di Confindustria Cosenza, del Vicepresidente della Giunta Provinciale di Cosenza, nonché dei rappresentanti del Comune di Castrolibero (dov’è ubicata la struttura didattica), della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (FIMMG), di Confcommercio, del Provveditorato agli Studi di Cosenza. Alla conferenza stampa hanno presenziato, ovviamente, numerosi giornalisti della carta stampata e della televisione.
La particolarità di tale evento, è consistita nell’aver chiesto e ottenuto fin da subito, al competente Assessorato alla Formazione, il monitoraggio didattico (progettazione, andamento didattico, esami, etc.) con il relativo rilascio dell’attestato di frequenza.
Nel corso del tempo, grazie a studi specifici effettuati sul territorio (analisi dei fabbisogni, anamnesi delle criticità sociali e personali, realizzazione business plan atti ad affrontare le problematiche riscontrate) e a numerose dichiarazioni e attestazioni di validità dell’operato del Counseling (da parte di aziende, personale sanitario, parasanitario, etc.) siamo riusciti a fare inserire la figura del Counselor all’interno del Piano del “Fabbisogno Formativo”.
In questo percorso didattico – formativo, dal momento che Neverland Scarl (tra l’altro) è un Ente certificato EN UNI ISO 9001:2008 per la qualità della Formazione, siamo riusciti ad ottenere un livello di rendimento talmente elevato, da meritarci il requisito per un “Corso di qualifica per Counselor” autorizzato dalla Provincia di Cosenza (Settore Formazione Professionale ) con Determina Dirigenziale n°39/2012.
Contestualmente, abbiamo provveduto (insieme a tutto lo staff tecnico di Neverland Scarl) a stilare protocolli ufficiali di collaborazione con l’Amministrazione Provinciale di Cosenza, numerose Amministrazioni Comunali, il Centro per l’Impiego, aziende sul territorio, etc. al fine di introdurre, utilmente, la figura del Counselor, nel tessuto sociale.
Andiamo a rispondere al suo secondo quesito. Sfido a confutare un’affermazione: il counseling non si distingue dal sostegno psicologico in nessuna sua caratteristica.
A meno che (cosa che non credo) lei non ritenga di potersi porre al di sopra della Legge, le ricordo la sentenza penale del Tribunale di Lucca n.619/2010, diventata definitiva, emessa a conclusione del giudizio instaurato a seguito di un esposto presentato alla Procura della Repubblica dall’Ordine degli Psicologi della Toscana per presunto esercizio abusivo della professione di psicologo ascritto a due Counselor che operavano presso un centro di assistenza (creato dagli stessi) con sede in Lucca.
All’esito dell’istruttoria, valutati il materiale acquisito, l’escussione dei testimoni (utenti del centro) e dei consulenti tecnici, è stata esclusa la sussistenza di ogni elemento del reato contestato ai due counselor, i quali sono stati assolti “perché il fatto non sussiste”.
Nelle motivazioni dell’assoluzione, così si esprime il Tribunale
…le deposizioni dei consulenti tecnici hanno evidenziato quali e quanti mutamenti e progressi le scienze umane abbiano avuto negli ultimi decenni, sia rispetto all’esponenziale aumento di domanda da parte degli utenti, sia rispetto alla molteplicità delle discipline e della consequenziale offerta da parte degli operatori specializzati. Ecco allora che è stata descritta la nuova figura del “Counselor” che, sinteticamente, non può certo considerarsi alla stregua di uno psicologo, ma che lavora, del tutto legittimamente e necessariamente, per la progressiva estensione della salute individuale non più riducibile all’assenza di malattia, ma comprensiva di una nozione molto più ampia di benessere psico-fisico che si può riassumere nel concetto di “migliore qualità della vita’’.Ed ancora
Ebbene, di fronte a diritti come quello alla salute di cui all’art. 32 della Costituzione e di un suo strumento realizzativo che è anch’esso diritto costituzionale, collocato all’articolo 33 nelle sue forme di libero esercizio dell’arte e della scienza, la norma penale di cui all’articolo 348 c.p. non sembra rispondere ad effettive esigenze di tutela dell’interesse giuridico che vuole proteggere, se essa non viene letta in una forte prospettiva di tipicità’.
Il Tribunale, quindi, ha affermato l’esistenza e la legittimità della nuova figura professionale del “Counselor”, che non è uno psicologo, ma che lavora per la progressiva estensione della salute individuale e facilita il raggiungimento di una migliore qualità della vita. Ne risulta ulteriormente disattesa la pretesa di quegli psicologi che vorrebbero ricondurre all’articolo 1 della Legge di ordinamento della professione di psicologo, e quindi riservare a quest’ultimo, tutte le professioni di aiuto.
Con il patrocinio dell’Ordine degli Avvocati del Foro di Cosenza e il contributo scientifico della FAIP (Federazioni delle Associazioni Italiane di Psicoterapia e Counseling), della SFPID (Scuola di Specializzazione di Psicoterapia ad Indirizzo Dinamico di Roma) e della S.I.M.P. (Società Italiana di Medicina e Psicoterapia), Mercoledì 17 Marzo 2010, presso il Tribunale di Cosenza, si è svolto l’interessante convegno dal titolo: “Counseling legale e Counseling familiare. Nuovi panorami nel Diritto”.
Sono intervenuti, oltre al sottoscritto
- il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Cosenza, Avv. Oreste Morcavallo
- L’avv. Simona Strano (in qualità di moderatrice)
- Il dott. Carmelo Copani (già Presidente di Sezione del Tribunale di Cosenza e Giudice Tutelare)
- La prof.ssa Sara Rosaria Russo (Psicologa Psicoterapeuta) Direttrice SFPID – Presidente SIMP – Vicepresidente FAIP
- L’avv. Maria Cipparrone (Avvocato – Counselor)
Fra tutti gli interventi, il più significativo è stato quello del Magistrato, dott. Carmelo Copani, in base al quale, in definitiva, il Counselor -come figura intesa nella sua autonomia- non è orientato (al contrario dello psichiatra, dello psicologo, del medico, dello psicoterapeuta) alla “cura” del paziente, bensì al potenziamento delle sue capacità di scelta. La risposta -in conclusione- non viene data dallo specialista ma dallo stesso cliente alla luce del “proprio” bagaglio culturale!
Potrei citare innumerevoli esempi di applicazione del Counseling nella vita quotidiana. Preferisco soffermarmi su una persona in particolare: Vincenzo Androus – “nostro” Counselor, nonché Tutor nella Comunità “Casa del Giovane”, a Pavia.
Nato a Catania nell’ottobre del 1954, una figlia, Yelenia che definisce la sua rivincita più grande, detenuto nel carcere di Pavia, sposato con Cristina, ristretto da oltre trent’anni e condannato all’ergastolo. “FINE PENA MAI”.
Ha già scontato 33 anni di carcere, Vincenzo Andraous… e continua a scontarne, anche se come Tutor in una casa famiglia per giovani disadattati nei confronti della Società. Grazie ad un corretto percorso di “riconversione” è diventato un faro nel buio della disperazione carceraria, un riferimento a livello nazionale.
Vi sono cattivi esploratori i quali ritengono che non vi sia più terra quando intorno non riescono a vedere che il mare (F. Bacone)
Procediamo, quindi, ad affrontare il suo terzo blocco di domande. Da dove viene questo counseling? Cosa fa in concreto? Così rispondendo, semplicemente scopriremmo che è un modo per chiamare diversamente la professione di psicologo, riservata a professionisti riconosciuti. Il trattamento del disagio non fisico, il prendersi cura della salute di una persona in senso non biomedico è un atto che lo Stato ha riservato agli psicologi con la legge 56/89, definendo dei requisiti minimi per esercitare la professione.
Da dove viene il Counseling
In base alla bibliografia internazionale, la prima attestazione dell’uso del termine Counseling per indicare un’attività rivolta a problemi sociali o psicologici risale al 1908 da parte di Frank Parsons. Nel 1951, il termine Counseling è usato da Carl R. Rogers per indicare una relazione nella quale il cliente è assistito nelle proprie difficoltà, senza rinunciare alla libertà di scelta e alla propria responsabilità. Negli Stati Uniti d’America, notizie su attività di Counseling si trovano fin dai primi anni del Novecento quando, alcuni operatori sociali adottano il termine per definire l’attività di orientamento professionale rivolta ai soldati che rientrano dalla guerra e che necessitano di una ricollocazione professionale.
Chi è il Counselor. Cosa fa in concreto?
Una figura professionale in grado di favorire la soluzione di disagi esistenziali di origine psichica che non richiedano una ristrutturazione profonda della personalità. In buona sostanza, un ottimizzatore di Risorse.
Il Counseling è un’applicazione, un atteggiamento, una forma professionale che serve a indurre la persona a capire come tirare fuori il meglio di sé, considerandosi nella norma anche quando è in difficoltà.
Osserviamo, in sintesi, i suoi ambiti operativiCareer Counseling:
- Aiutare le aziende nella gestione dei cambiamenti organizzativi (piani strategici, ricerca e sviluppo, razionalizzazione e organizzazione sostenibili
- Ridurre i tempi di ricollocazione della persona, supportandola con successo nella ricerca di nuove opportunità professionali (attitudini a confronto con le esigenze del Sociale, elaborazione curricula, aggiornamento su offerte di lavoro, business plan)
Counseling scolastico
- Motivazione allo studio
- Integrazione operativa scuola / lavoro finalizzata all’obiettivo realizzazione
- Riduzione “dispersione” scolastica
- Adattamento alle regole sociali
- Etc.
Sollievo dal dolore sociale per avere un adeguato onore delle armi o per render “lieve” la terra
- Colloqui peer to peer
- Counseling domiciliare
- Counseling da strada (City angels)
- Etc.
In ambito medico (Maggiore empatia nel rapporto col paziente al momento della diagnosi, della prognosi e della terapia, etc.)
In ambito giurisprudenziale
(Separazioni, affido familiare, IVG per minorenni / maggiorenni, dipendenze, conciliazione, TSO, donazioni d’organi,etc.)
SOS “Resistenza & Lavoro” ( Idea originale di Neverland, sottoposta al gradimento di Confindustria Cosenza)Supporto psicologico agli imprenditori in crisi, agli esodati e a chiunque rischi di perdere il proprio posto di lavoro
- Consulenza tecnica alle PMI e agli imprenditori in difficoltà
- Orientamento al lavoro per disoccupati/inoccupati
Quali sono i destinatari?
- PMI
- Imprenditori
- Esodati
- Disoccupati
- Inoccupati
- Chiunque rischi di perdere il lavoro
Le tre macroaree del progetto
MACROAREA 1 (SOSTEGNO PSICOLOGICO E DI COUNSELING). L’obiettivo è quello di fornire ascolto, attraverso una rete di Psicoterapeuti, Psicologi e Counselor, messi a disposizione da Neverland Scarl e Neverland (Medicina, Psicologia, Mediazione e Counseling) No Profit. Gli utenti (imprenditori, esodati, inoccupati/disoccupati e chiunque si trova in crisi con il proprio lavoro) potranno contattare il numero amico 0984. 1716076 ed essere supportati gratuitamente e in forma anonima, oppure prenotarsi, allo stesso numero, per colloqui gratuiti, peer to peer, con gli esperti.
MACROAREA2 (SUPPORTO TECNICO). Obiettivo di questa macroarea è fornire consulenze tecniche (economiche-finanziarie-legali) alle Pmi e agli imprenditori che vivono momenti di difficoltà economica. In relazione agli aspetti tecnico-legali, si fa presente che, per coloro i quali ne facciano espressa richiesta, Neverland No Profit può contare, in questo progetto, sull’esperienza di noti professionisti, anche a livello nazionale, che sono in grado, dopo aver raccolto le giuste informazioni, di fornire risposte adeguate alle problematiche rappresentate che possono così essere affrontate dall’imprenditore/fruitore con più consapevolezza e con margini di risultati positivamente apprezzabili sul piano della gestione dei vari conflitti e dei diversi problemi
I Consulenti saranno messi a disposizione da Neverland No Profit e l’utente potrà prenotarsi contattando il numero amico 0984 1716076.
MACROAREA3 (ORIENTAMENTO AL LAVORO). L’obiettivo è quello di sostenere i disoccupati/inoccupati attraverso un percorso di career counseling che prevede: bilancio delle competenze, redazione cv e lettera di presentazione, prove di colloquio di lavoro, motori di ricerca. Il percorso sarà tenuto da Counselor, formati presso Neverland Scarl. Gli utenti potranno prenotare il percorso contattando il telefono amico 0984.1716076.Cosa abbiamo fatto finora come Scarl, No Profit & ONLUS, per il Counseling e come siamo riusciti ad utilizzare il Counseling, a favore della collettivitàElenco di alcune delle attività poste in essere, “a costo zero”, per l’utenza.Sostegno agli imprendori in difficoltà (Progetto SOS Resistenza – Crisi & LavoroOrientamento al lavoro
Una guida per tutti coloro che riscontrano difficoltà nell’inserimento lavorativo. Consiste, in incontri individuali, che consentono alla persona in cerca di occupazione di superare le criticità legate al mondo lavorativo.
Attività di consulenza e informazione nelle scuole
Counseling scolastico
Corsi di educazione alla legalità
Consulenze tecnico didattiche
Centro Counseling
Rivolto a giovani disagiati, diversamente abili, anziani, genitori in difficoltà, coppie separate e chiunque voglia imparare ad utilizzare i propri potenziali psicofisici in modo da imparare a vivere e operare al meglio delle proprie possibilità, mediante incontri peer to peer.
Telefono Amico (09841716076)
Per persone in crisi esistenziale, disagio morale e sociale, disoccupate, che subiscono mobbing, stalking. Etc.
Organizzazione e svolgimento di corsi psicoeducazionali finalizzati all’acquisizione
di conoscenze positive per la costituzione di una famiglia correttaOrganizzazione e svolgimento di corsi di informazione/formazione per chiunque volesse imparare ad utilizzare i propri potenziali psicofisici in modo da imparare a vivere e operare al meglio delle proprie possibilità.Servizio di Counseling gratuito per anziani svantaggiati
Tale servizio include consulenza e assistenza di Counseling per tutti coloro che vivono situazioni di disagio sociale; consulenza e assistenza in ORIENTAMENTO AL LAVORO, relativamente a bilancio delle competenze, stesura curriculum, simulazioni colloqui di lavoro, ricerca lavoro, business plan, captazione finanziamenti, orientamento e supporto scolastico.
- Telefono Amico per anziani svantaggiati
Il servizio di aiuto telefonico è attivato il Lunedì, Martedì, Giovedì, Venerdì, Sabato dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18 e il Mercoledì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 20.Rispondono persone competenti nella relazione d’aiuto.
- Seminari informativiper una vita migliore e un invecchiamento attivo, in sinergia con Neverland (Medicina, Psicologia, Mediazione e Counseling) No Profit. I seminari sono patrocinati dalla Provincia di Cosenza, dall’Ordine Provinciale dei Medici- Chirurghi e degli Odontoiatri di Cosenza, dalla Faip ( Federazioni Associazioni Italiane di Psicoterapia) e sono organizzati in collaborazione con il Webmagazine LaStrad@, e con il Telefono Amico. I temi trattati (con, in aggiunta all’inquadramento medico, farmacologico e psicoterapeutico, anche l’approccio del counseling) sono:
18 Febbraio 2012, h 16:00 – h 18:00: “Ansia e attacchi di panico”10 Marzo 2012, h 16:00 – h 18:00 : “Il Grande Freddo- La Depressione”14 Aprile 2012, h 16:00 – h 18:00 : “Ossessioni e Fobie”12 Maggio 2012 h 16:00 – h 18:00 : “Il disagio esistenziale”
- Trasmissioni Televisive di Psicoterapia, Neuroscienze e Counseling
- Numerosissimi articoli di Psicoterapia, Neuroscienze e Counseling
- Una raccolta di giochi istruttivi e libri didattici per i bimbi dell’Istituto Luigi Gonzaga di Carolei – Cosenza (distribuiti il 22 Dicembre 2011) ai cui istitutori è stata proposta una sorta di adozione etica dei loro piccoli ospiti (e dei loro genitori), che consisterà, in un’assistenza (ovviamente gratuita) di Counseling per l’orientamento allo studio e, ove necessario, azioni concrete per l’orientamento al lavoro. Questa iniziativa , si è ripetuta a Pasqua 2012, quando si sono consegnati generi di prima necessità (latte per l’infanzia e farmaci) libri, fiabe, materiale didattico-educativo, ai bambini in difficoltà.
- Un programma a favore degli abitanti del campo nomadi di Vaglio Lise, a Cosenza. La mattina del 24, vigilia di Natale, una Task Force di Counselor di Neverland (composta da artigiani, artisti, assistenti sociali, avvocati, biologi del C.N.R., carabinieri, docenti, funzionari del Centro per l’Impiego, giornalisti, impiegati, medici, operai, etc.), sfidando pregiudizi, fobie e falsi moralismi, è entrata in azione per una missione di pace:
- Consegna di un generatore di corrente (acquistato appositamente) per alimentare il centro di aggregazione;
- Distribuzione di giocattoli a tutti i bambini del campo.
In merito all’ultimo punto, quanto abbiamo donato (centinaia di pezzi, fra computer didattici, automobiline radiocomandate, soldatini di piombo, biciclette, tricicli, monopattini, pianole elettroniche, montagne di peluche, giochi istruttivi per ogni fascia di età, etc.), è da considerarsi completamente nuovo. Solo che, è stato chiesto ai bambini più fortunati di cedere un “amico” cui hanno devoluto amore, per farlo diventare un ambasciatore di tenerezza e sicurezza, verso chi avverte il freddo dell’insicurezza. Hanno collaborato nella raccolta, gli amici dell’Associazione “Dipignano vive”. Ha aiutato, nella distribuzione, l’associazione “Sucar Drom”.
La seconda parte di questa ultima iniziativa, prevede due obiettivi, un po’ fuori dal comune:
- la creazione di un centro di Counseling, nel campo (per l’ascolto e l’aiuto nelle emergenze più impegnative) che garantirà anche assistenza medica;
- il coinvolgimento degli adulti del campo, in un progetto di formazione in cui, loro, saranno i docenti cui chiederemo di insegnare (con la partecipazione delle associazioni che già operano e che ci vorranno affiancare) la loro capacità di creare, dal “nulla”, opere d’arte e la naturale inclinazione a sopravvivere con meno dell’essenziale.
Il comune denominatore che anima ognuna di queste attività, consiste nell’aver acquisito e applicato, non tanto un sostegno psicologico quanto, piuttosto, una induzione evolutiva, attraverso la mentalità di colui che ti raggiunge, nel luogo della disperazione e ti spiega il perché e il per come “rialzarti” e “continuare” che, poi, è propria (per definizione etimologica) del Counseling.
È anche per questo che, il settore VI dei Servizi Sociali di Rende (CS), dopo aver ottenuto l’assenso del Presidente del Tribunale dei Minori di Catanzaro, ha affidato a Neverland No Profit (con Rif. 808/10 VG 1114/2011) il compito di seguire una minore, attraverso un progetto di intervento consistente nello sviluppare una relazione d’aiuto quale strumento per introdurre cambiamento e facilitare la riorganizzazione delle risorse del suo sistema familiare in crisi di transizione e motivare i soggetti, la loro evoluzione e la loro crescita.
Caro Presidente, lei sostiene che il Counseling sia, semplicemente, un modo per chiamare diversamente la professione di psicologo, riservata a professionisti riconosciuti. Il trattamento del disagio non fisico, il prendersi cura della salute di una persona in senso non biomedico è un atto che lo Stato ha riservato agli psicologi con la legge 56/89, definendo dei requisiti minimi per esercitare la professione
Orbene, il Counselor (almeno, secondo l’intendimento che applico, insieme ai miei collaboratori), interviene per aiutare un individuo in difficoltà a capire quale senso compiuto dare alla propria esistenza, in termini di realizzazione e di costruzione della dignità, anche quando ci si trova a dover affrontare momenti difficili come il fine vita.
La Psicologia (secondo quello che dice la Legge) è una scienza che si occupa di studiare ed intervenire su quelli che oggi definiamo “i processi di organizzazione di un sistema di riferimento”. Per “sistema”, possiamo intendere una singola persona, una coppia, una famiglia, un gruppo fino ad includere organismi sociali e comunità. Lo psicologo interviene su tali processi di organizzazione sistemica per:
- Ristabilire un normale funzionamento del sistema
- Attivare la remissione di problemi, psicopatologie e sintomi specifici o per prevenire l’insorgenza o la cronicizzazione di un disturbo.
Caro Presidente, un conto è la Clinica, un altro paio di maniche è la Normalità non correttamente espressa. Semmai, sempre studiando la Legge, si potrebbe trovare una sovrapposizione con l’opera svolta dai dottori in Scienze dei Servizi Sociali (i “vecchi” assistenti sociali, per intenderci).
Infatti,secondo Legge, l’assistente sociale, è un professionista che opera in tutte le fasi dell’intervento per la prevenzione, il sostegno e il recupero di persone, famiglie, gruppi e comunità in situazione di bisogno e di disagio e può svolgere attività didattico-formative.
Caro Presidente, anche la sua affermazione in base a cuiIl trattamento del disagio non fisico, il prendersi cura della salute di una persona in senso non biomedico è un atto che lo Stato ha riservato agli psicologi con la legge 56/89, definendo dei requisiti minimi per esercitare la professione va riconsiderata in un’ottica più corretta.È vero che esiste una legge (la 56/89) che ha regolamentato sia il mondo della Psicologia che quello della Psicoterapia (evitando, in tal modo, il libero, dissennato, arbitrio che regnava nel sottobosco di psicoterapeuti autoproclamatisi tali, in assenza di normative specifiche) ma, al tempo stesso, sempre per Legge, il dovere del Medico (da molto prima che nascesse la facoltà di Psicologia) prevede:la tutela della vita, della salute fisica e psichica dell’Uomo e il sollievo dalla sofferenza nel rispetto della libertà e della dignità della persona umana, senza distinzioni di età, di sesso, di etnia, di religione, di nazionalità, di condizione sociale, di ideologia, in tempo di pace e in tempo di guerra, quali che siano le condizioni istituzionali o sociali nelle quali opera.
Come specialista “massimalista” (da molti anni lavoro, come psicoterapeuta, in regime di “saturazione”) mi sento di condividere l’affermazione che, il Prof. Aldo Pagni (allora Presidente della Federazione Nazionale Medici Chirurghi e Odontoiatri – FNOMCEO) trasmise al direttore della mia Scuola di Specializzazione il dott. Giovanni Russo (medico psicoterapeuta): “Caro Giovanni, quando soffia il vento del cambiamento, c’è chi erige muri e chi, invece, costruisce mulini a vento, per trasformare, il tutto, in un’opportunità. In questa diatriba con gli Psicologi, noi Medici dovremo utilizzare il buonsenso. Altrimenti, si creerà un pantano da cui, nessuno, uscirà facilmente. Soprattutto i pazienti”.
Ed in effetti, subito dopo l’emanazione della legge n.56/89 sono nate discussioni circa l’equiparazione tra le prestazioni del medico e quelle dello psicologo. Per diversi profili, le sentenze dei giudici hanno dato ragione agli psicologi, come si evince dalle pronunce di seguito citate.
“Il d.m. 30 novembre 1990 n. 444, emanato in forza della l. 26 giugno 1990 n. 162, contenente disposizioni sulle strutture e sulle funzioni dei SERT (servizio recupero tossicodipendenti) nell’ambito delle unità sanitarie locali, pone sullo stesso piano medici e psicologi, nella definizione della tabella organica allegata al decreto e non conferisce alcuna prevalenza ai trattamenti medico farmacologici rispetto a quelli di carattere psicologico e socio-riabilitativo, che devono essere assicurati dalle strutture regionali; al contrario, il complesso delle disposizioni sulla materia annette, sul piano logico, prima ancora che giuridico, specifico rilievo all’attività di prevenzione e recupero degli interessati alla vita normale, rispetto alle quali preminente rilievo deve essere attribuito alla figura professionale degli psicologi i quali, del resto, sono iscritti, con il personale medico, nel ruolo sanitario a norma del d.P.R. 20 dicembre 1979 n. 761.” (Consiglio di Stato, sez.V, n.5885/2005)
“La Corte Costituzionale dichiara l’illegittimità costituzionale degli articoli 5, 11 e 13 della legge della Regione Puglia 6 settembre 1999, n. 27, nel testo antecedente alle modifiche apportate con l’art. 14, comma 1, della legge della Regione Puglia 25 febbraio 2010, n. 4, nella parte in cui riservano la direzione dei SerT (Servizi per le Tossicodipendenze) al solo personale sanitario appartenente al profilo professionale medico, per violazione dell’art. 3 Cost. Dal complesso della normativa statale e regionale si evince un costante e univoco orientamento del legislatore, statale e regionale, a ritenere equiordinati i profili professionali di medico e di psicologo, ai fini dell’ottimale esercizio dei delicati ed importanti compiti dei SerT, istituiti per erogare le terapie idonee sia alla disintossicazione e alla riabilitazione psico-fisica dei soggetti dediti al consumo di sostanze stupefacenti, sia, del pari, alla loro riabilitazione psicologica, funzionale ad un pieno reinserimento sociale. Si deve pertanto rilevare l’intrinseca irragionevolezza, che si traduce nella discriminazione della categoria degli psicologi, di una isolata normativa, la quale, ponendosi in contraddizione con la ratio dell’intera disciplina, statale e regionale, sulla formazione delle piante organiche dei SerT, restringe ai soli medici la possibilità di accedere alle selezioni per il conferimento di funzioni apicali. Non si ravvisa infatti alcun motivo per cui il profilo professionale del medico sarebbe più adatto di quello dello psicologo per dirigere una struttura basata sulla convergenza delle due diverse professionalità – senza che sia possibile trarre argomenti, dal quadro normativo statale e regionale, in favore della prevalenza dell’una sull’altra – ai fini del pieno recupero delle persone tossicodipendenti.” ( Corte Costituzionale, n.321/2011)
Rimane aperta tuttavia la discussione sui limiti della competenza dello psicologo, con riguardo soprattutto alla prescrizione della psicoterapia che è da ritenere “un atto medico”, in quanto presuppone una diagnosi differenziale e non una mera diagnosi psicologica (art.1 della legge 56/1989: “La professione di psicologo comprende l’uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-ribilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità. Comprende altresì le attività di sperimentazione, ricerca e didattica in tale ambito.”; comma 2 dell’art. 3 della legge 56/1989:”Agli psicoterapeuti non medici è vietato ogni intervento di competenza esclusiva della professione medica”).
Pertanto, lo psicologo, specializzato in psicoterapia, può eseguire trattamenti di psicoterapia, ma non può prescriverla, perchè ciò richiede una diagnosi differenziale che è di competenza del medico. In altri Paesi europei, in effetti, anche deontologicamente, è il medico ad effettuare la diagnosi differenziale, mentre in Italia gli psicologi sostengono di poter effettuare la diagnosi differenziale, in contrasto con il comma 2 dell’art. 3 della legge 56/1989. Nel senso di riservare la diagnosi al medico sono stati presentati tre progetti di legge, tra cui il n.439: “Disposizioni per l’accesso alla psicoterapia” .
Caro Presidente, così come, evidentemente, è opportuna l’applicazione del buonsenso, anche se corredata di scientifica epistemologia, nel rapporto fra medico e psicologo, non vedo perché non si debba applicare la stessa ottica con il mondo del Counseling, che sta attraversando un iter simile a quello della psicologia e della psicoterapia: come ben saprà, infatti, è al Senato, la discussione del testo della proposta di legge sulle attività professionali non regolamentate che (fra l’altro) obbligherà alla determinazione di standard cui uniformarsi.
Concentriamoci, quindi, ad analizzare ed a rispondere alle sua altre osservazioni. La tecnica è purtroppo terribilmente semplice: se ad esempio, diciamo, un gruppo Gestalt viene definito “psicoterapia”, e io lo voglio insegnare questa tecnica ad un gruppo di cittadini dietro compenso, basta usare l’ottima funzione di word “modifica>trova>sostituisci” e chiamare la psicoterapia “relazione di aiuto” o “counseling”. Ecco aggirato l’obbligo di legge… modificando dei semplici documenti. Non è fantascienza: questa operazione fa parte delle cose incredibili di cui sono stato testimone da quando svolgo il ruolo di presidente di un Ordine degli Psicologi.Eppure questo significa poter trasformare un architetto, un macellaio, un idraulico, un sacerdote o un impiegato in uno psicologo semplicemente con un trucco linguistico, chiamandolo diversamente. Chi ne fa le spese sono soprattutto i cittadini, non gli psicologi.
Caro Presidente ritengo che gli aggiramenti della Legge, pur consentiti, restino espressione speculativa e opportunistica che non dovrebbe trovare asilo in chi si propone di agire in una professione d’aiuto. Fermo restando che, nell’Ente di Formazione che dirigo e rappresento si dà molta importanza a creare un distinguo (a tal proposito, sono previste materie come “Etica e Deontologia professionale” e “Profili e limiti, rispetto alla legge, della figura del Counselor, con particolare riferimento agli illeciti” che vengono insegnate da avvocati civilisti e penalisti), sono convinto che, in un tempo relativamente breve, si determinerà un quadro abbastanza simile a quanto accaduto con la Psicoterapia: gradualmente, spariranno gli “improvvisati”, a favore di professionisti preparati e “a norma di legge”.
In merito al secondo punto della sua osservazione, ricordo di aver fatto parte della commissione per il riconoscimento dei legittimati all’esercizio della psicoterapia, presso l’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Cosenza. In questa posizione privilegiata, ho potuto rendermi conto che, per riuscire a sanare una serie di posizioni, diversi Ordini degli Psicologi, nel rispetto della legge, hanno dovuto iscrivere nei propri albi, anche non psicologi e, insieme agli Ordini dei Medici (sempre secondo quanto la legge aveva previsto) hanno legittimato all’esercizio della Psicoterapia, anche non specialisti, che dichiarassero, sotto la propria responsabilità, di aver acquisito una specifica formazione professionale in psicoterapia. In virtù di quanto affermato prima, gli Ordini degli Psicologi, non hanno potuto negare la legittimazione all’esercizio alla Psicoterapia, anche a non Psicologi (personalmente, conosco professori di lettere e filosofia, sociologi, ingegneri, avvocati, etc. che sono riusciti, con questo meccanismo, a vedersi riconosciuta la possibilità di esercitare, legittimamente, la Psicoterapia).
Caro Presidente, come vede, la Storia, in fondo si ripete.Ad ogni modo, per la necessaria chiarezza e trasparenza, riporto, di seguito, le due norme della legge 18 febbraio 1989, n. 56 (Ordinamento della professione di psicologo) che hanno previsto la “cosiddetta sanatoria”:
Art. 32. Iscrizione all’albo in sede di prima applicazione della legge.
1. L’iscrizione all’albo, ferme restando le disposizioni di cui alle lettere a), b) e d) dell’articolo 7, è consentita su domanda da presentarsi entro sessanta giorni dalla nomina del commissario di cui all’articolo 31:
a) ai professori ordinari, straordinari, associati, fuori ruolo e in quiescenza che insegnino o abbiano insegnato discipline psicologiche nelle università italiane o in strutture di particolare rilevanza scientifica anche sul piano internazionale nonché ai ricercatori e assistenti universitari di ruolo in discipline psicologiche e ai laureati che ricoprano o abbiano ricoperto un posto di ruolo presso una istituzione pubblica in materia psicologica per il cui accesso sia attualmente richiesto il diploma di laurea in psicologia;
b) a coloro che ricoprano od abbiano ricoperto un posto di ruolo presso istituzioni pubbliche con un’attività di servizio attinente alla psicologia, per il cui accesso sia richiesto il diploma di laurea e che abbiano superato un pubblico concorso, ovvero che abbiano fruito delle disposizioni in materia di sanatoria;
c) ai laureati che da almeno sette anni svolgano effettivamente in maniera continuativa attività di collaborazione o consulenza attinenti alla psicologia con enti o istituzioni pubbliche o private;
d) a coloro che abbiano operato per almeno tre anni nelle discipline psicologiche ottenendo riconoscimenti nel campo specifico a livello nazionale o internazionale.
Art. 35. Riconoscimento dell’attività psicoterapeutica.
1. In deroga a quanto previsto dall’articolo 3, l’esercizio dell’attività psicoterapeutica è consentito a coloro i quali o iscritti all’ordine degli psicologi o medici iscritti all’ordine dei medici e degli odontoiatri, laureatisi entro l’ultima sessione di laurea, ordinaria o straordinaria, dell’anno accademico 1992-1993, dichiarino, sotto la propria responsabilità, di aver acquisita una specifica formazione professionale in psicoterapia, documentandone il curriculum formativo con l’indicazione delle sedi, dei tempi e della durata, nonché il curriculum scientifico e professionale, documentando la preminenza e la continuità dell’esercizio della professione psicoterapeutica (17) (18).
2. È compito degli ordini stabilire la validità di detta certificazione.
3.Le disposizioni di cui ai commi 1 e 2 sono applicabili fino al compimento del quinto anno successivo alla data di entrata in vigore della presente legge.
E andiamo ad affrontare l’ultimo blocco delle sue osservazioni Chi ci guadagna sono invece gli spacciatori di una formazione breve quanto costosa, che vende l’illusione di una nuova professione e di una nuova vita a chi vuole cambiare la propria. Le caratteristiche di tale formazione sono liberamente definite da chi la offre. Così, ci sono corsi che durano un fine settimana e altri che durano tre anni. In comune, la possibilità di sentirsi autorizzati ad esercitare, a “fare” qualcosa che è però un reato, l’esercizio abusivo di una professione.
Mi domando, con Massimo Recalcati, qual è il ruolo della legge in questa epoca difficile di evaporazione del padre, ovvero se esiste ancora una disponibilità delle persone a rispettare i limiti imposti dal “terzo”, dalle istituzioni, dalla convivenza civile, o se su tutto governi il principio dell’ad personam per cui nulla si deve opporre al desiderio individuale.
Spacciare è un termine con cui, nella lingua italiana si definisce la messa in circolazione sotto aspetto contraffatto e a scopo di inganno, di una qualunque “forma” cui si voglia dare un valore oltre quello che merita.
Caro Presidente, quanto ho scritto finora, è più che sufficiente, per quel che mi riguarda, a dimostrare la nullità della sua affermazione che meriterebbe un contraddittorio penale. Ma lasciamo stare. Ci tengo solo a specificare che, alla stregua di Massimo Recalcati, la nostra politica di azione, anche per quanto riguarda la Formazione, è improntata all’eliminazione di qualsiasi speculazione con costi di iscrizione (regolarmente fatturati) che sono serviti esclusivamente a coprire parte delle spese di realizzazione. Una parte cospicua del costo di gestione, va, da sempre, a carico dell’ente di Formazione, che la trsforma in una sorta di borsa di studio parziale a favore di tutti i corsisti.Per quanto riguarda l’assistenza, come già ampiamente descritto in questa lettera aperta, siamo coinvolti con ONLUS e NO PROFIT che riescono ad operare, addirittura, a costo zero per chi ha necessità. E anche di questo, il prof. Massimo Recalcati non potrebbe non essere particolarmente lieto.In conclusione, da privato cittadino, mi sono chiesto, senza peli sulla lingua, in uno specifico articolo, perchè mai si dovrebbe scegliere il mondo del Conseling…
Cosa non offre. Non è una professione regolamentata. Questo significa che, in linea di principio, chiunque può arrogarsi il diritto di proclamarsi Counselor e lavorare alla meno peggio. Una cosa del genere, come sappiamo, è accaduta per la psicoterapia, prima del 1989 (anno in cui è stata promulgata una legge che ha regolamentato il settore).
A queste condizioni, è difficile ipotizzare un’assunzione lavorativa presso enti sanitari (anche se, in alcune regioni italiane aziende opedaliere o strutture sanitarie private bandiscono concorsi per Counselor e ci sono sportelli regionali di counseling).
Si è pensato, nell’attesa di leggi ad hoc, per cui l’Italia è in ritardo (anche se, finalmente, si è in dirittura d’arrivo con la proposta di legge in discussione al Senato) di costituire associazioni di categoria riconosciute, a livello nazionale ed europeo, come “sistema di sicurezza” in grado di garantire uno standard qualitativo adeguato di preparazione.
Categorie professionali non regolamentate* i cui enti rappresentativi sono inseriti nell’elenco del CNEL
- Counselor
- Amministratore condominiale
- Consulente pubblicitario
- Esperto relazioni pubbliche
- Animatore
- Mediatore familiare
- Coaching
- Consulente finanziario
- Consulente tributario
- Consulente di investimento
- Esperto infortunistica stradale
- Perito liquidatore
- Professionista Webmaster
- Statistico
- Visurista
- Osteopata
- Optometrista
- Bibliotecario
- Musicoterapeuta
- Educatore cinofilo.
- Operatore subacqueo e iperbarico
- Etc.
* Sono solo le professioni più conosciute, altre sono meno facilmente identificabili (in totale sono oltre 150).
Cosa, invece, offra, il Counseling, soprattutto per affrontare il precariato sociale, è stato ampiamente descritto nel corpo di questo lavoro.
Nessuno può negare il valore del Counseling Empowerment, ossia la possibilità di imparare (grazie all’aiuto di un counselor) a gestire le proprie capacità per agire, sia sul piano strettamente personale, che di conseguenza, nella Società, come essere umani protagonisti e non spettatori della propria vita.
Quindi, per contrastare l’angoscia esistenziale e la paura del futuro, è suggeribile individuare scuole di formazione e/o singoli professionisti per saggiarne qualità e potenzialità, dopo aver verificato l’appartenenza a “circuiti nazionali o europei di riferimento”.
Ma non basta.
Gli operatori del settore hanno l’obbligo morale di divulgare la cultura del Counseling per mostrarne l’utilità sociale, attraverso ogni manifestazioni attuativa eticamente accettabile.
Ecco, noi, per esempio…
Come già descritto, Neverland Scarl (Ente che si occupa, fra l’altro, di formazione per counselor in sviluppo e gestione delle risorse umane per il sollievo dal dolore sociale) ha creato una divisione “No profit” ed una ONLUS per offrire, a proprio carico (e quindi, a titolo gratuito) per i più bisognosi:
- servizi di counseling;
- ascolto telefonico;
- assistenza e consulenza domiciliare per il sollievo dal dolore sociale (per chi è affetto da disturbi e patologie e per l’intero caregiver) al fine di collaborare per mantenere o recuperare la dignità personale, anche in situazioni difficili.
Questo, come primo segno tangibile (oltre alle tante altre “azioni” che sono seguite), utile a far sentire il Counseling e i Counselor, parte fiera e attiva, dal punto di vista sociale e a far comprendere, la differenza con altre figure professionali assimilabili.
Cosa ci aspettiamo?
Che Enti rappresentativi nazionali, con rilevanza internazionale (in attesa della legge specifica) acquisiscano e gestiscano (garantendo maggiormente l’assenza di elementi speculativi) iniziative come quella summenzionata.
La solidarietà e il lavoro di gruppo, creano una cordata in grado di proteggere dagli abissi che si incontrano, quando si scalano le vette.Caro Presidente, si sarà reso conto del tono volutamente pacato di questa mia “lettera aperta”. Ciò, ovviamente, non è dovuto a timori reverenziali ma, semmai, al necessario rispetto nei confronti della carica istituzionale che riveste.Mi aspetto, da ora in avanti, un simile atteggiamento anche da parte sua (più consono, appunto, al prestigio di un incarico così delicato) ricordandole che, quando accusa un sistema, è necessario verificare e approfondire. Per evitare di offendere il lavoro di tanta gente per bene, che nulla chiede se non la possibilità di essere utile.Distinti saluti e Buon lavoroGiorgio Marchese – Medico Psicoterapeuta, Direttore La Strad@
P.S. Per completezza Istituzionale, copia di questa lettera, sarà recapitata al Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Cosenza (mio superiore in grado) e al Presidente dell’Ordine degli Psicologi della Calabria (dal momento che, con i suoi iscritti, intrattengo ottimi rapporti di collaborazione, sia dal punto di vista psicoterapeutico che di counseling).
Caro Presidente, pur avendo scritto alla Pec della sua Segreteria, a tutt’oggi, 16.06.2012, nessuna risposta mi è giunta da parte sua. Ne prendo Atto.
Direttore Responsabile “La Strad@” – Medico Psicoterapeuta – Vicedirettore e Docente di Psicologia Fisiologica, PNEI & Epigenetica c/o la Scuola di Formazione in Psicoterapia ad Indirizzo Dinamico SFPID (Roma/ Bologna) – Presidente NEVERLANDSCARL e NEVERLAND “CAPELLI D’ARGENTO” ETS (a favore di un invecchiamento attivo e a sostegno dei caregiver per la Resilienza nel Dolore Sociale) – Responsabile Progetto SOS Alzheimer realizzato da NEVERLAND “CAPELLI D’ARGENTO” ETS – Responsabile area psicosociale dell’Ambulatorio Popolare (a sostegno dei meno abbienti) nel Centro Storico di Cosenza – Componente “Rete Centro Storico” Cosenza – Giornalista Pubblicista – CTU Tribunale di Cosenza.
Pagina personale
Canale youtube: