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“Questi” uomini… che mascalzoni!


Pensieri degli anni difficili


 

I doveri!

Che fortuna essere liberi da questi condizionamenti e comportarsi secondo il proprio modo di essere, senza dover fare le cose per non trovarsi in disaccordo con il resto del mondo, per non offendere né urtare la suscettibilità immotivata delle persone.

La spontaneità.

Da quanto tempo sento il bisogno di parlarne? Forse è arrivato il momento giusto.

Giorni di pioggia. Incessante, insistente, snervante. Quasi a voler entrare fino a dove non è possibile normalmente, ma solo insinuandosi facendosi strada dilagando.

Rabbia. Poco riesco a contenerla dentro e quando mi accorgo che sta per prepararsi una tempesta emotiva, la penna scivola nelle mie mani e incide le parole sulla carta lasciando un solco.

Ripenso alla cura, alle attenzioni, al valore che si dona alle cose, al giusto valore. A come tutto risulterebbe più leggero e sincero se ci si lasciasse andare senza costrizioni. Quelle dettate dalle regole che impone la vita e che l’uomo ha fatto sue, accogliendo, talvolta, le assurdità che la governano.

Il maschio! Mi ritrovo spesso a parlarne, riflettendoci su e per tanto tempo, perché è ovvio ne sono attratta e affascinata. Incuriosita dal volerlo conoscere sempre meglio e non sicuramente per paragonarlo all’altro sesso, ma solo curiosare e ridacchiarne un po’ di quello che li rende così diversi… o forse così uguali?

Comunque quest’oggi parlerò dell’essere umano maschio traendo la mia ispirazione dal recente Natale, con tutto quello che ne consegue in termini di regali, pensieri, doni e… grane!

Sarà poi vero che noi donne siamo più attente al dono, attribuiamo un valore diverso e profondo al momento magico dello scambio, prepariamo con più cura e amore l’oggetto da dare?

Mi viene immediatamente in mente un uomo che ha occupato gran parte della mia vita sentimentale, sia in termini temporali che affettivi, e ritornano a me tutti i momenti in cui si presentava con qualcosa nelle mani.

Forse però è meglio fare una precisazione, altrimenti risulto essere ingrata e insensibile: ogni qualvolta qualcuno presta il suo pensiero per donarmi qualcosa, che sia anche la più semplice e piccola, il mio cuore si riempie di gratitudine e sincera felicità, perché il solo avermi sfiorato e regalato qualcosa mi commuove di affetto vero.

Torniamo a lui. Come gran parte delle donne sono affascinata dai gioielli, non necessariamente articolati e dettagliati, mi piacciono le cose semplici.

Gli anelli. Il lui, attento ad ogni ricorrenza, si presentava spesso con questo oggetto e devo dire è un gran bel regalo da ricevere. Avrà un significato particolare: lega al dito, suggella un amore, indica l’appartenenza. Ma…, mi piacciono le pietre però le odio sugli anelli. Per ben 15 anni ho ricevuto anelli con su una pietra diversa e tutte belle. L’ultima, quella che poi ha segnato il distacco, un affascinante topazio azzurrato, costato chissà quanti denari, e mai indossato. Sarà forse per questo che è finita la storia?

Ora io mi chiedo: l’essere umano maschio è forse assorto nei suoi pensieri quando si va in giro in due per vetrine a curiosare e lanciare messaggi? Pensa a tutt’altro? O fa abilmente finta di partecipare alla passeggiata, ma in realtà è altrove, magari allo stadio, oppure davanti al televisore?

Un dubbio mi assale. Arriva come una rivelazione inaspettata e che porta con sè la percezione di una realtà latente, ma che ha tutte le caratteristiche per essere credibile. Non lo farà mica di proposito? L’arte di fare finta di non sapere per punire indirettamente, un modo di vendicarsi di qualcosa che, sempre lui diceva, non si è ancora fatto ma potrebbe sempre essere.

E noi donne? Siamo davvero così accorte nella scelta? Oppure diamo il meglio solo per dimostrare e rendere evidente la differenza al momento dello scarto? Per poter dire con tutta l’acidità che talvolta ci contraddistingue: io so sempre quello di cui tu hai bisogno, sono attenta, come vedi, più di te.


E infatti i nostri doni risultano essere quasi sempre azzeccati e ben graditi, anche se finiscono molto spesso per “avvelenare” le serate.

Beh, se ne potrebbe parlare all’infinito di questo magico momento di intensa comunicazione e scambio fra le coppie. Voglio però finire qua, lasciare lo spazio alle riflessioni e raccontare brevemente un episodio accaduto ad una mia amica, quando dopo anni e anni di frustrazioni con conseguente accumulo di cose che mai avrebbe usato, indossato, etc. ricevette dal suo compagno, quasi per magia, una collana, non necessariamente preziosa, ma che calzava perfettamente coi suoi gusti, intonata alla sua persona, al suo portamento, al suo modo di essere. Rimase a bocca aperta e incantata, si commosse fino alle lacrime, anche provando un senso di colpa per tutte le volte in cui aveva addossato a lui tutta l’insensibilità di questo gesto. Fino a quando… scoprì che in realtà la scelta azzeccata nasceva da un grossolano tentativo di espiare una scappatella amorosa. L’altra? La sua migliore amica!

Consiglio, a tutti compresa la sottoscritta: regaliamoci un sorriso, il buonumore e il rispetto piuttosto che una cosa tanto per.

 

Fernanda