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Da sola, voglio restare. Almeno per questa sera.


Pensieri degli anni difficili.

La tensione in una lacrima.

Spigolosa. Mi ritrovo avvolta dalle spine, rivolte però all’interno a definire una corazza una volta indossata, difficile da sfilare. Incastrata da ogni parte, impedita nei movimenti, ogni sussulto un graffio, profondo ed incisivo. A ricordare.

Scende lentamente, incontrando nel suo percorso ogni ostacolo che la obbliga a cambiare strada, a rivedere dentro. Mille riflessioni si traducono in un momento di grande fatica per l’anima, ma inevitabile.

È cambiata all’improvviso in tutte le sue forme. Non ritrovo più le cose che mi appartengono, eppure sono tutte lì intorno, le vedo, quasi riesco a toccarle, ma, quando a me sono vicine, sfuggono. E, ancora una volta, non riesco a capire: la verità, la certezza, la chiarezza, l’insicurezza, la serenità o l’inquietudine?

Densa di dolore vorrebbe scendere a liberare, carica di amore vorrebbe infrangersi per comunicare.

Che strano, non avevo mai pensato che si entra solo dove la porta rimane aperta, che a volte non è sempre un successo bussare e tentare, trovare l’attimo giusto per comunicare, trasmettere il sentire per poterlo condividere.

Le solite vecchie paure, si canta in un pezzo indimenticabile, ma le forme in cui si manifestano appaiono diverse, condizionate molto dal momento, influenzate da qualsiasi cosa si inserisce nel percorso.

Con gli occhi pieni di lacrime, mi ritrovo a guardare penetrando, in questo autunno nuovo a me, come da tanto ormai non accadeva. Con gli occhi pieni di lacrime, nei miei pensieri lontana da tutti ma ancorata ad uno sguardo. Con gli occhi pieni di lacrime, in quella solita ultima stanza a ripensare ad ogni istante vissuto.

Parlo come raramente accade. Avverto la tensione in una lacrima e so bene che se riuscissi a liberarla tutto fluirebbe in maniera più naturale, senza i troppi nodi già accumulati nella gola.

Vorrei non avere più domande, ma…

Questa notte non mi va di dormire, mi piacerebbe fare un giro nelle stelle, nella strada delle vette a cercare nell’aria la libertà della sera proibita. Mi immergerei nella prateria di verde e giallo adagiata in una conca, in mezzo alle tre più belle cime, assaporerei il silenzio della luna ad immaginare quello scricchiolio nel tappeto di foglie rossastre di questo autunno caldo, che ci sta regalando dei colori indimenticabili. Li hai visti, sono per caso sfuggiti al tuo sguardo? Questa notte mi verrebbe di chiamarti a voce alta, ma solo in questa notte, a provare gli occhi al cielo per trovare una risposta. Almeno una alle mille che assillano, ma che danno anche la carica alla mia vita.

Sono sola in questo istante, ho voglia di trovarmi con me stessa. E’ per questo che ti cerco.

Un freddo benessere con un cambiamento? Si canta in un pezzo indimenticabile…

Come un tempo:

Fernanda