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… Attenti al pungiglione!


 

Con l’avvicinarsi della primavera cominciano a fare la loro comparsa gli insetti, il gruppo più numeroso degli esseri viventi. Tra i più utili troviamo l’ape che come tutti gli insetti, ha il corpo diviso in tre sezioni: capo, torace, addome, e 6 zampe. Sono dotate di ali e vivono nell’alveare. In ogni alveare costituito di celle e cellette esagonali, si trovano un’ape regina, qualche centinaia di fuchi (i maschi delle api) e migliaia di operaia. Le regine vivono anche 5 anni, le operaie 2 mesi, i fuchi solo 4 settimane.


L’ape regina è lunga circa 2 cm., ha il corpo allungato e addome ingrossato. È dotata di un pungiglione, che può utilizzare più volte nella vita ed è l’unica in grado di deporre le uova.


L’ape operaia è più piccola e può utilizzare il suo pungiglione una sola volta, perchè lo sforzo di estrarlo dal corpo della vittima le provoca lacerazioni mortali. Succhia il nettare dei fiori per mezzo di una minuscola proboscide e lo accumula all’interno di una sacca posta nell’addome. Gli arti posteriori sono dotati di spazzole e cestelli per il trasporto del polline.



Il fuco è tozzo, privo di pungiglione e il suo unico compito è quello di fecondare la regina; subito dopo l’accoppiamento muore. Tutte le api sono dotate di antenne e di due paia di occhi. Le api costruiscono gli alveari con la cera prodotta dalle loro ghiandole. Il miele è il prodotto finale della lavorazione del nettare, che viene mescolato con la saliva all’interno dello stomaco e poi depositato nelle celle dell’alveare. Il sapore del miele cambia in base al fiore da cui è stato prelevato il nettare. La pappa reale, nutrimento esclusivo della regina e delle larve appena nate, è anch’essa prodotta da speciali ghiandole delle operaie. L’uomo alleva le api per utilizzarne i prodotti a scopi alimentari e curativi.

Un’ape è in grado di comunicare alle compagne dove si trova una fonte di cibo attraverso due tipi di danze, compiute all’interno dell’alveare: se il cibo si trova a meno di 100 m., la danza è circolare; se si trova a più di 100, è a forma di 8. Con particolari percorsi e movimenti del corpo, l’ape riesce a comunicare non solo la distanza del cibo, ma anche la direzione da seguire.