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Siamo perseguitati dalla perfezione.


Quaderni di Psicologia

Dobbiamo essere bravi, belli, buoni, efficienti, preparati e anche forti, sicuri, infallibili, insomma “vincenti”.

Ma di cosa!?

Del “festival del disumano” (il termine mi sembra quanto mai appropriato e attuale), l’orrore di una richiesta sociale che suona una musica in netto contrasto con tutte le leggi di natura e qualunque verifica di logica.

Pulstimoli negativi, elementi frustranti per creazioni di perfetti agglomerati di energia vitale bloccata pronti ad esplodere in flagranti manifestazioni di sintomi dannosi per identità, individualità e collettività.

A volerci riflettere riusciamo a capire l’importanza di comprendere i limiti e il loro superamento in base alla conoscenza di se stessi e del funzionamento soggettivo oggettivato dell’essere umano.

Conoscere per sapere gestire le proprie capacità e decidere dell’uso delle qualità energetiche affettività, aggressività, neutrergia e le loro cariche, animare la propria vita di quell’entusiasmo che solo lo stato neutrergico della nostra psiche restituisce in serenità, pace e corretto funzionamento al nostro corpo.

Nutrire la mente di apprendimenti corretti a scambio di affettività positiva, energia pura percepibile dai cinque sensi in tutte le forme in grado di dare e ricevere piacere, rende possibile capire la vera essenza dell’essere umano: la possibilità di sbagliare per migliorare.

Meraviglioso, grandioso, trarre positività dall’apparente negatività, trasformare l’errore da causa in effetto, renderlo al servizio del proficuo lavoro per il raggiungimento dell’obiettivo e non della sua distruzione, da nutrimento di paure e fobie ad una preziosa occasione di pulsione energetica positiva.

Regolare sull’errore il termometro della conoscenza di se stessi, della propria identità e il suo sviluppo, fare della sua corretta valutazione utile bagaglio per partire alla ricerca del miglioramento sulla strada di uno studio serio, continuo e costante per la costruzione di una vita piena e soddisfacente, l’unica veramente degna di essere vissuta.

Sviluppare autostima e autoaffermazione per la solidità della sicurezza di sé, questo, ci porta all’autogestione corretta per un comportamento corretto, l’unico vero obiettivo.

Agire e pensare nel rispetto di se stessi (egoismo positivo) valorizzando il concetto del “relativo”, tutto gli risponde, anche l’errore e come tale richiede un’analisi approfondita e la nostra attenzione per ricondurlo a reali e veritiere concettualizzazioni a verifica di logica.

Contro i “demoni dell’errore” mettiamo in atto le “griglie di protezione”, tutte: in entrata, in elaborazione e in uscita; considerare e sfruttare la possibilità di sconfiggere le nostre umane paure realizza quel rapporto inversamente proporzionale che le lega alla sicurezza di credere in se stessi nella consapevolezza del proprio sviluppo.

Armonizzare il funzionamento della nostra psiche per equilibrarlo con quello corporeo ci mette in condizione di vivere bene, ancorati al porto sicuro della conoscenza dove gli scambi energetici garantiscono apertura al vero benessere. Creazione continua di continue motivazioni per attivare energia a getto continuo di vitalità, solo così arginiamo il “pericolo di sbagliare” sulle rive dove gli strumenti, intelligenza e volontà, sapientemente usati, lo trasformeranno in un concetto utile e proficuo: “la possibilità di migliorare”, restituendogli dignità e il valore della sua reale e umana esistenza, una legittima componente della nostra vita che può e deve essere trasformata a nostro vantaggio!

Dora Principe (14.03.2002)