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Ma il rimedio c’è!


 

Crescere è difficile. Lo si da per scontato, come un “naturale processo di vita” che se naturale è, facile invece, non è per niente. Meravigliosamente ornata da entusiasmanti soddisfazioni, la strada della conoscenza è un perenne alternarsi di vittorie e sconfitte da trasformare in successi.

Possiamo guidare la nostra “macchina” e decidere la meta, questa possibilità ci viene regalata, ma la sapienza no, quindi, bisogna conquistare la seconda parte del progetto ” funzionamento essere umano”: la correttezza.

Bisogna imparare a guidare correttamente conoscendo bene il mezzo nelle sue funzioni psicofisiche, le sue potenzialità e capacità; proteggerne l’integrità tenendola perfettamente in equilibrio, in costante bilanciamento delle qualità energetiche, rispettando le regole per un buon funzionamento.

Disponiamo di un potente mezzo in grado di capovolgere e sconvolgere, se in bene o in male lo decidiamo noi.


Piloti della vita, esperti inesperti della sua giustezza per la nostra, del suo miglior uso per il nostro miglior utilizzo: la coerenza di un’esistenza spesa per acquisire sempre più conoscenza di se stessi come esseri umani tra gli esseri umani secondo leggi di natura, universali e non sociali.

Regole generali in cui riconoscere il particolare, il soggettivo, l’unicità delle soggettività nel rispetto della collettività.

Una vita vissuta per la sua vera essenza, nella condivisione di una ricerca che ci accomuna tutti: il raggiungimento dell’equilibrio personale; l’armonia di un’armonica convivenza con il proprio mondo interno e quello esterno. Esterno da cui difendersi, di cui filtrare messaggi e intrusioni, forzate, non richieste dalla nostra personalità già tormentata.

Teniamo così faticosamente in ordine il nostro personale condominio: l’identità, che spesso dimentichiamo attenzione per ciò che viene da fuori; ci coglie di sorpresa, colpisce la rigidità di cui ci avvolgiamo facendo un tal botto da spaventare la tranquillità di una logica che si da alla fuga.


Addio neutrergia, dunque, bisogna rimboccarsi le maniche e cominciare nuovamente a spalare per ripulire i nostri processi mentali dall’inutilità “dei cocci”, fastidiosi, ingombranti, inquinanti di un ambiente che serve tenere sempre in rilassante armonia di un ordine naturale.

Universale perché naturale, personale perché unicamente nostro, cercato, studiato su una costante valutazione di cause ed effetti, di ciò che genera e che è generato su noi e da noi.

Cercare i perché, i come, i quando su basi di verità e realtà, tenendo i piedi ben saldi nella veridicità della reale e obiettiva valutazione del soggettivo perché oggettivato.

Uscire da sé per analizzarsi, per vedere con lucida chiarezza “neutrergica” ciò che appare annebbiato e confuso nell’ambito ristretto di un coinvolgimento restrittivo.

Severo, chiuso, limitato stato emotivo che limita la visione, impedisce il sano giudizio di una corretta valutazione, inibisce la logica, confonde il trittico (apprendimento, pensiero, logica) creando stati d’animo aggressivi, affettivi, negativi e/o misti a generare malessere.

È una fase… da affrontare e superare

si rimettono in gioco le carte, le nuove di apprendimenti nuovi, giusti e le vecchie, ancora sparse qua e là, che facciamo fatica a gettar via perché, anche se logore della sofferenza prodotta, insane, unica sicurezza della nostra precedente esistenza: il passato.

Ancora ben salda ad un fondale sabbioso che tenta di risucchiarci nel nulla di una vita inutile.

Armati della nuova consapevolezza, forti della forza di una nuova conoscenza dobbiamo reagire e agire, pensare, riflettere, progettare e realizzare secondo le idee nuove, giuste, corrette per una vita corretta.

Cambiare, avere il coraggio di modificare, modellare, plasmare, adeguare la creta che ci compone nella realtà del nostro tempo; inserirla nel nuovo contesto personale e sociale.

Tutto cambia e noi siamo parte del tutto.

Seguire la scia del rinnovamento rimanendo fedeli a se stessi, sulla strada della conoscenza per il benessere dell’identità nella collettività.

Superare gli ostacoli, affrontare gli imprevisti, mantenere la neutrergia sufficiente per una corretta valutazione, un corretto ragionamento e seguente comportamento, per il superamento corretto di un evento scorretto, sofferto e poi offerto alla giusta causa della giusta lotta per il benessere.


Dora Principe (4 maggio 2002)