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Dalle novità in bolletta all’aumento del tasso di inflazione, dalla maggiore informazione dei consumatori al caro benzina che caratterizzerà una “cara” Pasqua. Auguri a tutti.


 

Dal primo aprile 2010 calo delle bollette elettriche ed aumento di quelle del gas. Quelle della luce segneranno un meno 3,1%, con una riduzione della spesa media per le famiglie di circa 13 euro annui, mentre quelle del gas aumenteranno del 3,6%, pari a circa 34 euro in piu’. In totale, un aumento della spesa annua complessiva per una famiglia tipo di 21 euro l’anno. E’ quanto emerge dall’aggiornamento trimestrale dei prezzi fatto dall’Autorita’ per l’energia elettrica e il gas.

Per tali motivi, le associazioni dei consumatori chiedono al governo di accelerare sulla riforma nel mercato del gas e di intervenire sugli oneri generali di sistema (piu’ 4,8%), considerando questi aumenti come delle vere e proprie tasse, presenti in bolletta con la quale lo Stato finanzia capitoli di spesa, ad avviso delle associazioni, da ricondurre alla fiscalita’ generale in quanto proporzionale ai redditi anziche’ ai consumi. Fatti i conti, sono circa 99 gli euro che gravano sulla bolletta media di una famiglia italiana, quantificata dalla stessa Autorita’ in 426 euro ogni bimestre.

 

 

”L’aumento del tasso tendenziale dell’inflazione (+1,4%) e’ un altro dato, unitamente alla costante perdita di posti di lavoro, che indica inevitabilmente un’ulteriore futura compressione dei consumi in Italia e allarghera’ il divario tra i consumatori con disponibilita’ di reddito e le fasce deboli della societa”’: lo denunciano le associazioni dei consumatori. I dati rilevati dall’Istat sono fortemente preoccupanti e indicano con chiarezza che solo una nuova politica di sviluppo, sara’ in grado di far ripartire la produzione e di conseguenza i redditi ed i consumi. ”L’azione portata avanti dal governo e le parti sociali imprenditoriali e sindacali – continuano le associazioni – ha fatto si’ che attraverso l’estensione e il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali, centinaia di migliaia di famiglie reggessero, anche se tra mille difficolta’, l’impatto di una crisi economica profonda e dirompente. Alla luce dei dati Istat, pero’ tutto cio’ deve essere accompagnato da una reale politica di investimento, oltre che di mantenimento”. Per questo, Il governo deve far ripartire e cantierizzare velocemente opere infrastrutturali medie e grandi che fungano da reale volano dell’economia e quindi dell’occupazione, con conseguente rilancio dei consumi.

 

 

Quando compriamo un prodotto, qualsiasi esso sia, abbiamo due anni di garanzia nel caso ci siano difetti o guasti. Ma le tutele post-vendita non sono soltanto queste e, purtroppo, non tutti lo sanno. Sui beni che acquistiamo, infatti, ci sono diversi tipi di garanzia: c’e’ la garanzia convenzionale, quella legale, e c’e’ poi quella proposta dal commerciante. Da marzo del 2002, poi, oltre a quanto stabilito gia’ dal Codice Civile, il legislatore, con la legge ha allargato i confini della tutela introducendo e prevedendo il difetto di conformita’ del prodotto, da cui discendono una serie di conseguenza per il venditore ed a favore dei consumatori. Con questo concetto si tutela il consumatore, oltre che dai vizi che rendono il prodotto non idoneo all’uso, anche da tutto quello che lo rende diverso da quanto previsto dalla pattuizione originaria. Quindi il consumatore dovrebbe avere tutte le armi per far valere i suoi diritti quando acquista qualcosa, ma spesso non e’ informato adeguatamente. E’ proprio questo il principale punto critico che e’ emerso durante il convegno “Le garanzie post-vendita. Tutela dei consumatori e obblighi di produttori e commercianti” organizzato in collaborazione con l’Universita’ Roma Tre, che si e’ svolto presso la Facolta’ di Economia di Roma Tre. La disinformazione, dunque, e’ il peggior nemico, non solo del consumatore, ma anche del venditore che spesso da’ informazioni sbagliate, senza saperlo.

E il consumatore, nella maggior parte dei casi, non fa valere i propri diritti perche’ non vuole perder tempo e fatica dietro a qualche call center o centro di assistenza, e lascia correre.

Ma gli interessi di produttori, venditori e consumatori, devono essere necessariamente in contrasto tra di loro? Dal convegno sono emersi spazi per un dialogo costruttivo, tra i vari attori, ma ci deve essere, da parte di tutti, un’apertura a trovare la soluzione migliore e, soprattutto, l’impegno a rispettare la legge.

 

Saranno 5 milioni gli italiani che partiranno per le vacanze di Pasqua. E’ la stima delle associazioni dei consumatori che denunciano il caro esodo per i rincari della benzina. In un anno la verde e’ rincarata del 16,5%, 20 centesimi in piu’ rispetto a Pasqua 2009 che costera’ 10 euro in piu’ a pieno. Il gasolio e’, invece, aumentato del 15,7% e per un pieno ci vorranno 8 euro in piu’. I petrolieri sono gli unici a guadagnarci, secondo le associazioni, intascando circa 50 milioni di euro in piu’ rispetto all’esodo del 2009, considerando un pieno per ognuno dei circa 5 milioni di italiani che si metteranno in viaggio su strade e autostrade.

 

 

 

Maria Cipparrone.


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