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Tremo…


Un fremito inatteso mi smuove evocando sensazioni lontane. Tremo… è un tremore dimenticato, un tremore sconosciuto, un tremore che non ha riposo. Il respiro si arresta, lo sguardo non osa posarsi, la mano incerta si ritrae. Le labbra si schiudono, ma non trovano parole per esprimere il desiderio di provare emozioni mai vissute. Vorrei poter assecondare la voglia di godere di un piacere non irretito dai condizionamenti dell’età, che non ha remore nel mostrarsi e che non teme di scoprire ciò che ancora non conosce.

La paura non permette di fiatare e il desiderio implode, vorrebbe liberarsi come un soffio tiepido e leggero, ma prigioniero di se stesso non trova via d’uscita. Come una lama sottile ferisce dal di dentro e lascia solchi ogni giorno più profondi, segni indelebili tracciati dall’incedere del tempo. Le cicatrici restano a ricordare ciò che non è stato, l’amarezza del rimpianto esorta a desistere, ma il bisogno non concede tregua e non permette resa.