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I motivi che determinano una fobia riguardano “sempre” l’oggetto o l’essere vivente che genera la reazione di allarme?


Psicologia in pillole

La fobia è una reazione che parte dal concetto di paura ma che, a differenza dalla norma fisiologica, si determina anche quando il pericolo non è reale o, addirittura, non c’è, sul piano oggettivo. Di conseguenza noi possiamo manifestare, appunto, le fobie anche nel momento in cui, ciò che ci troviamo di fronte, non è specificamente la fonte del problema.


Mi spiego meglio: io posso avere la fobia degli insetti, dei cani, dell’acqua, etc.


Bene, nel caso in cui dovessi impattare con simili, posso reagire in maniera incongrua: magari scappare, attraversare la strada a rischio di essere investito da qualche automobile.


In aggiunta, c’è da dire che potrò percepire, in maniera distorta (infatti si parla di dispercezioni), la presenza di animali (o di altro) secondo me molesti, che siano cani, che siano insetti, anche quando in realtà questi non ci sono, perché potrò sentire un fruscio di foglie ed interpretarlo come un suono di sottofondo di un’ape, di una vespa, di un calabrone; potrò avvertire il respiro “pesante” di una persona (che sta ansimando perché affannata) e scambiare questo, per un cane che mi sta inseguendo.

Quindi sulla base di quello che io percepisco, attuo delle valutazioni che, già alla base, sono esagerate perché parliamo di risposte fobiche con l’aggiunta, ovviamente, di un elemento che mi allontana ancor di più da basi di realtà in quanto, comunque, non mi trovo nemmeno in presenza della reale fonte di quello che poi mi costituirà una reazione di per sé esagerata.


G. M. – Medico Psicoterapeuta