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Sanzioni salate per il commerciante scorretto.


Con l’entrata in vigore della Direttiva n. 2005/29 CE sulle pratiche commerciali scorrette e/o sleali, recepita con decreto legislativo n. 146 del 02 agosto 2007, i consumatori, saranno più tutelati dalle pubblicità ingannevoli, dagli operatori disonesti o aggressivi.

In applicazione della richiamata normativa, non si potrà più essere disturbati da continue telefonate invasive, che pubblicizzano le offerte di tal operatore telefonico o le ultime novità della linea adsl. Le nuove tutele, riguardano anche la vendita porta a porta e quella on line, anche attraverso siti stranieri.

In base alla nuova normativa verranno sanzionati tutti i comportamenti che condizionano il consumatore, spingendolo verso scelte economiche che non avrebbe fatto senza la condotta scorretta del commerciante.

Infatti, i divieti previsti sono tanti. Oltre ai vincoli che riguardano le sollecitazioni commerciali per telefono, posta elettronica ed il porta a porta, non si potrà nemmeno fare leva sui bambini per stimolarli a convincere gli adulti ad acquistare i prodotti pubblicizzati.

Ma vi è di più! Non si può neanche lasciare intendere che acquistando un prodotto si riceva in modo automatico un regalo in premio; non si potranno tacere i costi di spedizione nel presentare un’offerta apparentemente gratuita di un prodotto; sarà vietato dare informazioni non veritiere sui prezzi di mercato, sulla qualità del prodotto o sulle sue proprietà curative.

Al fine di applicare la normativa, si rafforzeranno le competenze dell’Autorità Garante della concorrenza e del mercato a cui si potrà denunciare la non osservanza dei divieti appena enunciati. In particolare è previsto l’aumento delle sanzioni: multe da € 5.000,00 a € 500.000,00 se si mette in pericolo la salute e la sicurezza dei consumatori, soprattutto i minori.

Inoltre, avverso tale pratiche scorrette, si può esercitare la c.d. “class action”, ovvero, l’azione risarcitoria collettiva, che rappresenta un passaggio storico, per il consumerismo nel nostro paese, evitando così di ricorrere a cause individuali, che possono essere particolarmente gravose, soprattutto in caso di controversie di basso valore economico.

 

Maria Cipparrone (avvocato)

Ha collaborato alla stesura dell’articolo l’avv. Patrizia Volpintesta