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Valutiamo insieme cosa prevede la legge (anche in caso di separazione legale) e come dovrebbe essere, nella norma “naturale”.


  • Che
    rapporto c’è tra genitori e figli?

    Il
    rapporto tra il figlio e i genitori è definito rapporto di
    ‘filiazione’, nasce dal fatto naturale di aver messo al
    mondo il figlio ed è indipendente dal fatto che i genitori
    siano sposati.

  • Quali
    sono i doveri dei genitori verso i figli?

    I
    principali doveri dei genitori verso i figli sono:


    il mantenimento, che dura anche oltre il raggiungimento della
    maggiore età da parte del figlio, finché quest’ultimo
    non sia in grado di provvedere da solo alle proprie esigenze;


    l’assistenza morale, ossia i genitori devono far crescere il
    figlio in un ambiente affettivo adeguato;


    l’educazione e l’istruzione, che consentano al figlio di
    raggiungere la normale maturità tenendo conto delle capacità
    e delle aspirazioni del figlio stesso.

  • Cos’è
    la potestà dei genitori?

    Ai
    genitori spetta sui figli minori la ‘potestà’ che
    comprende una serie di poteri di decisione per la cura e
    l’educazione del minore, di rappresentanza del figlio e di
    gestione dei suoi interessi economici, esclusivamente nell’interesse
    del minore ed in funzione della formazione della sua personalità.

  • Quali
    sono i doveri dei figli verso i genitori?


    I figli hanno il dovere di rispettare i genitori e di contribuire,
    in relazione alle proprie sostanze e al proprio reddito, ai bisogni
    della famiglia finchè convivono con essa.


    I figli minori sono tenuti ad abitare coi genitori.

  • Chi
    decide l’affidamento dei figli nella separazione dei coniugi?

    Spetta
    al giudice stabilire il criteri di affidamento dei figli minori
    avendo come criterio guida esclusivamente l’interesse al
    sereno sviluppo dei figli stessi.

  • Quali
    sono le modalità di affidamento dei figli in caso di
    separazione?


    affidamento condiviso -introdotto come regola dalla Legge
    n.54/2006-, che prevede la parità dei genitori
    nell’affidamento, nella cura e nel mantenimento dei figli, con
    eguali responsabilità, pure se i figli continuano ad avere
    l’abitazione presso uno dei genitori;

    -affidamento
    esclusivo all’uno o all’altro dei genitori –ritenuto
    più idoneo
    al mantenimento ed all’educazione dei
    figli-, che ha l’esercizio esclusivo della potestà sui figli
    (costituisce oggi un’ipotesi residuale, da disporre ove l’affido
    condiviso appaia potenzialmente pregiudizievole per il minore);


    affidamento alternato
    -scarsamente applicato nella pratica dai giudici-, che
    presuppone
    la convivenza dei figli per un certo periodo con un genitore e per
    un altro con l’altro e così via.

    -affidamento
    a terzi, preferibilmente parenti, o ad un istituto di educazione, se
    nessun genitore è considerato idoneo all’affidamento.

  • Mantenimento
    dei figli:

    l’obbligo
    di mantenere i figli spetta ad entrambi i genitori,
    indipendentemente dalle decisioni sull’affidamento, perciò
    il genitore non affidatario deve versare all’altro un assegno
    di mantenimento.

  • Esercizio
    della potestà sui figli:

    La
    potestà è esercitata da entrambi i genitori, nel caso
    di affido condiviso, dal genitore affidatario, nel caso di affido
    esclusivo, ma le decisioni di maggiore interesse devono essere prese
    da entrambi i coniugi.

VALUTAZIONI PSICOLOGICHE:

Il rapporto fra genitori e figli costituisce, di per sé, un elemento di complessità di elevato livello, legato alle difficoltà che, inevitabilmente, sorgono, nel momento in cui diviene necessario trasmettere dei messaggi autorevoli, intrinseche regole non imposte, educazione solidale, stima, rispetto, fiducia, etc. fra esseri umani appartenenti a generazioni differenti. L’aspetto assume contorni addirittura foschi, in presenza di dissapori fra coniugi che, fatalmente, si ripercuotono all’interno della personalità di giovani in formazione.

L’impressione che si ricava, analizzando le norme che regolano il rapporto fra genitori e figli, è quella di una fredda e rigida ridda di punti da rispettare “sic et simpliciter”, stilati senza tener conto della necessità di rispettare la sensibilità, la delicatezza, la vulnerabilità e l’unicità (in termini di irripetibilità individuale) delle persone (genitori e figli) sottoposte, per legge, a comportamenti altrimenti sanzionabili.

Sarebbe necessario stilare un abbecedario del corretto pensare per divenire esseri umani maturi come genitori e flessibili come figli, in grado di ottemperare ai seguenti suggerimenti del medico psicoterapeuta Giovanni Russo:

MESSAGGIO PER I GENITORI

Le braccia devono essere sempre pronte ad accogliere la tristezza del fallimento o la gioia del successo.

MESSAGGIO PER I FIGLI

Abbiate pazienza! Fatevi aiutare ed aiutateci a capire i vostri problemi. solo in questo modo potremo migliorare insieme e rendere il nostro dialogo più proficuo. Fate che la vostra gioia, diventi la nostra gioia!


 


E. A. – Avvocato


G. M. – Medico Psicoterapeuta