IL MIXER – Prima parte
AUTOPRODUZIONE MUSICALE – 4
Quando si pensa a uno studio di registrazione, quasi sempre il pensiero si associa a quello del mixer, centrale di controllo delle fonti sonore riprese.
Che sia analogico o digitale, che sia collegato a un registratore multitraccia o a una scheda sonora esterna a un Personal Computer, il mixer riveste un ruolo molto delicato.
Di seguito ne esamineremo le principali caratteristiche e le tipologie costruttive e, come di consueto, affronteremo insieme gli aspetti pratici del suo utilizzo, in modo da fornire una sintetica ma utile guida operativa.
Vista la complessità dell’argomento, divideremo il nostro viaggio ideale in due parti: nella prima parte (in questo numero), esamineremo la sezione dedicata agli ingressi dei vari segnali e quella relativa ai controlli di canale del mixer. Nella seconda parte, invece, completeremo la trattazione relativa alla sezione dei controlli fornendo qualche esempio pratico di applicazione e qualche utile consiglio.
IL MIXER AUDIO
Il mixer (o miscelatore, banco di mixaggio, consolle) è l’apparecchio in cui confluiscono tutte insieme le varie fonti sonore: esso rende possibile la regolazione del volume, del tono (equalizzazione), della posizione nel panorama stereofonico, degli effetti applicati e della presenza di ciascuna fonte sonora rispetto alle altre. Ottenuta una regolazione d’insieme, il segnale risultante viene emesso alle sue uscite come segnale stereofonico (o monofonico) e può essere registrato, amplificato e ascoltato attraverso un sistema di diffusori o di cuffie.
Dunque, in modo molto sintetico e semplice ogni mixer è carattarizzato dalla presenza di più canali di ingresso (uno per ogni segnale) e da almeno un canale (stereofonico) per l’uscita.
Esistono sostanzialmente due tipologie di mixer audio. Il mixer analogico, che tratta i segnali delle varie fonti sonore in ingresso attraverso una circuitazione che opera in modo totalmente analogico, elaborando cioè i segnali elettrici senza convertirli in altri tipi di segnale. Il mixer digitale invece trasforma i segnali in ingresso “campionandoli”, cioè elaborandoli e convertendoli in segnali digitali (composti da sequenze di bit) e restituisce alle sue uscite un segnale digitale di tipo ottico o coassiale. La differenza sostanziale risiede nel fatto che il mixer analogico, proprio per la sua tipologia operativa, aggiunge al suono una certa quantità di rumore di fondo e/o di distorsione del segnale (anche se nei mixer professionali di ultima generazione tali degradazioni sono a malapena misurabili); al contrario, il mixer digitale restituisce un suono puro e privo di degradazioni.
Nella trattazione che segue, poiché mixer analogico e mixer digitale possiedono le stesse identiche regolazioni, parleremo in generale di “mixer”. Ciò che diremo potrà quindi essere applicato a entrambe le tipologie di apparecchio.
SCHEMA A BLOCCHI DEL MIXER
Se volessimo schematizzare le varie sezioni del mixer, avremmo tre blocchi principali, così come illustrato nella figura sottostante.
Figura 1 – Schema a blocchi di un mixer
- Sezione ingressi: è dedicata alla connessione dei cavi che portano i segnali in ingresso al mixer. E’ composta da un insieme di connettori (generalmente jack, Cannon XLR e phono RCA), a cui vanno collegati i cavi provenienti dagli strumenti musicali e dai microfoni;
- Sezione controlli: questa sezione occupa tutto il pannello del mixer. Essa è virtualmente suddivisa in due sottosezioni: una che raggruppa ed elabora i canali di ingresso con le relative regolazioni, e una che elabora i canali di uscita, con le proprie regolazioni;
- Sezione uscite: è dedicata alla connessione dei cavi che portano il segnale finale, elaborato e mixato, dal mixer ad altri apparecchi, come un registratore o un amplificatore.
Ora è giunto il momento di complicare un pò la nostra vita. In effetti abbiamo operato una schematizzazione molto semplice, per rendere gli argomenti meglio comprensibili; un mixer, in realtà, ha una struttura un pò più complessa, proprio perché è capace non solo di accettare segnali ed elaborarli al suo interno, ma ha anche molteplici altre funzioni, che contribuiscono a dare all’utilizzatore un controllo totale del suono. Lo capiremo meglio nei paragrafi che seguono.
SEZIONE INGRESSI
La sezione ingressi generalmente si trova sul pannello posteriore o sulla parte alta del pannello superiore del mixer. Nella figura 2 possiamo vedere la sezione ingressi di un canale monofonico (nel caso specifico di un mixer Soundcraft Live 8).
Figura 2 – Sezione ingressi di un canale mono
Esaminiamola a partire dal basso.
- Il connettore MIC è un Cannon XLR a cui collegare un microfono con cavo bilanciato (vedi Autoproduzione musicale 2); questo connettore accetta segnali a basso livello (quali quelli microfonici di pochi mV);
- Segue un interruttore con la scritta +48V: questo serve ad attivare l’alimentazione phantom (vedi Autoproduzione musicale 3), necessaria per il funzionamento di un microfono a condensatore;
- Al connettore jack con la scritta LINE va collegato il cavo (sbilanciato o bilanciato) con un segnale in ingresso proveniente da uno strumento musicale o da un’altra apparecchiatura esterna; esso accetta segnali di linea, di livello molto più elevato di quelli microfonici;
- Dal connettore jack con la scritta DIRECT OUT è possibile prelevare il segnale in ingresso esattamente così come entra. In questo modo il segnale può essere inviato (originale, senza elaborazioni) ad altre apparecchiature (come ad esempio un secondo mixer con funzioni particolari);
- Il connettore jack INSERT permette l’invio del segnale a un processore di effetti esterno al mixer. Il cavo da collegare a questo connettore è un cavo particolare: a un’estremità si trova un jack stereo e all’altra si trovano due jack mono. Di che si tratta? In sostanza, il segnale viene “prelevato” subito dopo il suo ingresso nel mixer (subito dopo averne regolato il guadagno e prima che se ne regoli l’equalizzazione/tono), inviato a un processore di effetti (come ad esempio un compressore) per il suo trattamento e da questo “reimmesso” nel mixer. Il connettore jack stereo si collega all’insert del mixer (in questo caso, l’anello centrale del jack è quello di “ritorno” del segnale dal processore esterno, mentre alla punta del jack è saldato il conduttore che “invia” il segnale al processore; ovviamente uno dei due jack mono del cavo si collega all’ingresso del processore, e l’altro alla sua uscita).
Nella figura 3 è possibile vedere la sezione ingressi di un canale stereofonico.
Figura 3 – Sezione ingressi di un canale stereofonico
Sempre esaminandola dal basso:
- La prima coppia di connettori jack mono, con la scritta STEREO INPUT, accetta un segnale di linea di tipo stereofonico, proveniente ad esempio da una tastiera con uscita stereo;
- Alla seconda coppia di connettori, con la scritta CASS/CD, è possibile collegare un segnale di linea quale quello proveniente da un registratore a cassette, o da un lettore di Compact Disc.
SEZIONE CONTROLLI
CANALE MONO
Siamo giunti al “cuore” del mixer. Tale sezione consente infatti di regolare i parametri sia del segnale in ingresso, sia del segnale emesso dal mixer. Per comodità ne esamineremo separatamente i controlli.
Nella figura 4 possiamo osservare i controlli relativi a un canale (ingresso) monofonico o, in gergo tecnico, una “channel strip“.
Figura 4 – Controlli relativi a un canale mono
Per evitare troppa confusione, scomponiamo la channel strip in diverse sottosezioni, a partire dall’alto verso il basso, in modo da seguire virtualmente il percorso del segnale all’interno del mixer.
Nella figura 5 esaminiamo i controlli della sezione input, che intervengono immediatamente dopo l’ingresso del segnale.
Figura 5 – Sezione input
- INTERRUTTORE DI FASE f
: serve a invertire la fase del segnale, nel caso di un collegamento errato o di un cattivo posizionamento del microfono. Normalmente questo interruttore deve essere disattivato (quindi in posizione rilasciata);
- INPUT SENSITIVITY: questa manopola serve a regolare la sensibilità di ingresso (o il gain = guadagno) del canale rispetto al segnale. Il suo uso deve essere molto accurato, poiché livelli troppo bassi di segnale esaltano il rumore di fondo, mentre livelli molto elevati generano distorsione. Normalmente la manopola è tutta a sinistra nel caso di segnali di linea (alto livello, come ad esempio una tastiera); deve essere invece gradualmente ruotata in senso orario mano a mano che si passa a segnali di intensità media, fino ad essere ruotata tutta a destra, nel caso di segnali a basso livello (microfono). Ogni buon mixer possiede sistemi di visualizzazione del segnale che sono di grande ausilio per una regolazione appropriata di ogni canale. Nel nostro caso il mixer possiede un led di visualizzazione del livello di picco (led PK, nella figura 8): basterà ruotare la manopola fino a quando il segnale in ingresso provocherà un’accensione solo temporanea del led nel caso di alti livelli;
- FILTRO PASSA-ALTO 100 Hz: premere questo tasto quando il segnale presenta un’eccessiva presenza di basse frequenze o, nel caso di un microfono, per ridurre le scoppiettanti (vedi Autoproduzione musicale 3). In sostanza si tratta di un filtro “roll-off” delle basse frequenze, che attenua le frequenze al di sotto dei 100 Hz, lasciando inalterate quelle medie e alte.
Superata questa prima fase del percorso, il segnale arriva alla sezione equalizzazione, schematizzata nella figura 6.
Figura 6 – Sezione equalizzazione
- REGOLAZIONE HF (High Frequencies): questa manopola si adopera per aggiungere (o ridurre) la quantità di alte frequenze presenti nel segnale in ingresso. Normalmente è in posizione centrale (flat), cioè non altera le alte frequenze. Ruotarla a sinistra produce un’attenuazione della banda, mentre verso destra se ne ha un’esaltazione;
- REGOLAZIONE HMID (High/Middle Frequencies): è composta da una doppia regolazione. La prima manopola seleziona la frequenza da attenuare/esaltare (da 550 Hz a 13 kHz). La seconda determina invece il livello di attenuazione/esaltazione (da -15 dB a +15 dB) o l’esclusione di ogni alterazione, in posizione flat. In sostanza si tratta di un equalizzatore semi-parametrico per le frequenze medio-alte. Infatti, a differenza del regolatore HF, in questo caso si può anche scegliere appropriatamente la frequenza;
- REGOLAZIONE LMID (Low/Middle Frequencies): è composta anch’essa da una doppia regolazione. La prima manopola seleziona la frequenza da attenuare/esaltare (da 80 Hz a 1.9 kHz). La seconda determina sempre il livello di attenuazione/esaltazione (da -15 dB a +15 dB) o l’esclusione di ogni alterazione, in posizione flat. Anche in questo caso ci troviamo di fronte a un equalizzatore semi-parametrico per le frequenze medio-basse;
- REGOLAZIONE LOW (Low Frequencies): questa manopola si adopera per aggiungere (o ridurre) la quantità di basse frequenze presenti nel segnale in ingresso. Normalmente è in posizione centrale (flat), cioè non altera le basse frequenze. Ruotarla a sinistra produce un’attenuazione della banda, mentre verso destra se ne ha un’esaltazione;
- INTERRUTTORE EQ: attiva (se abbassato) o disattiva (se rilasciato) la sezione di equalizzazione.
Nella figura 7 è possibile vedere la sezione delle mandate ausiliarie (AUX) di un mixer. In sostanza, la sezione AUX consente di inviare il segnale di un canale verso dispositivi esterni (come un processore di effetti, un altro mixer o un altro apparecchio), attraverso specifici connettori presenti nella sezione uscite del mixer. Il segnale può essere prelevato prima o dopo la regolazione finale di livello (fader di canale) e il livello del segnale inviato è regolabile autonomamente. In questo modo è come disporre di uno o più mixer ausiliari, con livelli indipendenti. Esaminiamola nel dettaglio.
Figura 7 – Sezione AUX
Nel nostro caso disponiamo di ben 6 sezioni (uscite) ausiliarie. Queste sono simili tra loro: si differenziano soltanto a seconda del punto dal quale il segnale viene prelevato per essere inviato all’esterno.
- AUX 1/AUX 2 PRE: il segnale viene prelevato “prima” del fader di canale (PRE), ma dopo la sua equalizzazione;
- AUX 3/AUX 4 POST/PRE: normalmente il segnale viene prelevato “dopo” (POST) il fader di canale e dopo la sua equalizzazione. In questo caso, però, è possibile selezionare se prelevare il segnale anche prima (PRE) del fader di canale, agendo su un interruttore apposito, che sarà esaminato nella sezione master generale del mixer;
- AUX 5/AUX 6 POST: il segnale viene prelevato “dopo” (POST) il fader di canale e dopo la sua equalizzazione.
Facciamo un esempio pratico. Supponiamo di voler aggiungere degli effetti a una voce ripresa con un microfono. Il processore di effetti esterno andrà collegato a una delle uscite ausiliarie del mixer:
AUX 1 (o 2): il segnale viene processato al suo massimo livello, così come entra nel mixer e viene regolato nella sezione input ed equalizzazione, indipendentemente dalla regolazione del fader di canale;
AUX 3 (o 4): il segnale viene processato come nel caso precedente (se regolato come “PRE”), oppure al livello stabilito dal fader di canale (se viene regolato come “POST”);
AUX 5 (o 6): il segnale viene processato dopo la regolazione della sezione input ed equalizzazione, e al livello stabilito dal fader di canale.
Siamo così giunti alla sezione master di canale della nostra channel strip, riportata nella figura 8.
Figura 8 – Sezione master di canale
Iniziamo come sempre dall’alto:
- REGOLAZIONE PAN: stabilisce il posizionamento del segnale nel panorama stereofonico. Nella posizione 0 il segnale è posizionato esattamente al centro del panorama. Con la manopola ruotata tutta a sinistra, il segnale sarà presente solo sul canale sinistro. La manopola ruotata tutta a destra lo posiziona invece solo sul canale destro. Le regolazioni intermedie determinano un posizionamento meno drastico verso sinistra o verso destra;
- INTERRUTTORE MIX: assegna il segnale direttamente alla sezione master del mixer;
- INTERRUTTORI 1-2, 3-4, 5-6, 7-8: assegnano il segnale ai gruppi di uscita presenti in questa tipologia di mixer. Vediamo brevemente di cosa si tratta. Il mixer del nostro esempio è provvisto sia di un’uscita master generale (stereo), sia di 4 coppie stereo (gruppi) di uscite separate, per un totale di 8 uscite/gruppi. I gruppi provvedono un ulteriore controllo separato dei segnali, nel caso in cui, ad esempio, si esegua una registrazione multitraccia. Facciamo due esempi pratici. (1) Supponiamo di collegare un microfono al canale 1 del mixer (pan al centro), una tastiera stereo ai canali 2 (pan tutto a sinistra) e 3 (pan tutto a destra), un basso al canale 4 (pan al centro) e una batteria elettronica ai canali 5 (pan tutto a sinistra) e 6 (pan tutto a destra) e supponiamo di voler registrare separatamente questi strumenti in altrettante tracce di un registratore multitraccia: sarà sufficiente assegnare il canale 1 al gruppo 1-2; i canali 2 e 3 al gruppo 3-4; il canale 4 al gruppo 5-6 e i canali 5 e 6 al gruppo 7-8. Ovviamente in questo semplice esempio registriamo 2 segnali monofonici e 2 segnali stereofonici (tastiera e batteria), occupando in totale 6 tracce nel registratore multitraccia. Collegheremo quindi le uscite dei gruppi 1-2 alla traccia 1, le uscite dei gruppi 3-4 alle tracce 2 e 3, le uscite dei gruppi 5-6 alla traccia 4 e le uscite dei gruppi 7-8 alle tracce 5 e 6. In definitiva nel nostro esempio l’assegnazione di uno o più canali ai gruppi permette di disporre di un controllo di segnale separato per ogni singola traccia del registratore. (2) Un altro esempio di uso creativo dei gruppi riguarda la ripresa di una batteria acustica, microfonata separatamente a seconda che si consideri la grancassa, il rullante, l’hi-hat (charleston), i tamburi e i piatti. Abbiamo dunque almeno 5 microfoni, uno per ogni strumento, in modo da regolare per ciascuno la proporzione del livello sonoro. Ma come fare per regolare il volume di tutta la batteria? E’ semplice: basterà assegnare i canali di ogni strumento della batteria allo stesso gruppo, che ne regolerà il livello generale, mantenendo le proporzioni sonore di ogni strumento, stabilite dai faders di canale;
- INTERRUTTORI MUTE/M1, M2, M3, M4: silenzia il canale sia sull’uscita master generale, sia su 4 gruppi di “muting”, previsti in questo mixer. I gruppi vengono determinati con altrettanti interruttori nella sezione master generale del mixer. Lo stato di silenziamento viene visualizzato tramite l’accensione del led posto subito sotto l’interruttore di mute generale;
- INTERRUTTORE PFL E LED PK: l’interruttore PFL (Pre Fade Listen = ascolto prima del fader) si usa nel caso in cui si voglia monitorare solo un canale, escludendo tutti gli altri canali dal mix, per effettuare regolazioni solo su quel canale. In questo caso il misuratore di livello di segnale presente sul mixer mostra il solo segnale di quello specifico canale, che è l’unico inviato alle cuffie per il controllo. Il segnale viene monitorato al massimo livello, cioè bypassando la regolazione del fader di canale. Tale situazione viene segnalata dal led PK, che resta costantemente acceso. Quando invece l’interruttore PFL è disattivato, il led PK (peak = picco) serve a controllare che il guadagno del segnale inviato a uno specifico canale non sia troppo elevato. Qualora ciò dovesse accadere, il led si illumina in modo intermittente (situazione normale) o costantemente, per segnalare il raggiungimento di un picco di segnale troppo elevato. In questo caso si dovrà intervenire sul regolatore di sensibilità d’ingresso (input sensitivity) per abbassare il guadagno del canale;
- FADER DI CANALE: agisce regolando il livello di uscita del canale. Di norma, se le regolazioni sono tutte corrette, dovrebbe essere posizionato sullo “0”, con un margine di riserva di 10 dB aggiuntivi qualora si volesse ulteriormente esaltare la presenza del segnale.
CANALE STEREO
Sostanzialmente la channel strip stereo è molto simile a quella precedentemente esaminata per il canale monofonico. In questo paragrafo, per brevità e per evitare ripetizioni, riporteremo solo i controlli diversi, rimandando, per gli altri controlli uguali a quelli del canale mono, al paragrafo precedente.
Nella figura 9, la channel strip di un canale stereo.
Figura 9 – Controlli relativi a un canale stereo
Come abbiamo già visto nella sezione ingressi, in questo mixer è presente sia un ingresso stereo di linea, sia un ingresso ausiliario per un registratore a cassette o un lettore di CD. Nella figura 10 sono riportati i controlli relativi alla sezione cassette/CD.
Figura 10 – Sezione cassette/CD
- INTERRUTTORE GAIN LO/HI: la posizione LO (tasto rilasciato) è indicata per gli apparecchi semi-professionali, come lettori di CD o di cassette, che generalmente hanno un’uscita di -10 dBV; premere il tasto in posizione HI quando invece il segnale proviene da apparecchi hi-fi (con uscita a -20 dBV);
- MANDATE AUSILIARIE AUX1/AUX 2: vale il discorso fatto nel paragrafo riguardante il canale mono. C’è da aggiungere solo che ogni mandata è la risultante della somma dei canali sinistro+destro del segnale stereo e il livello di mandata è indipendente (PRE) dalla regolazione del livello del segnale (LEVEL TO MIX);
- REGOLAZIONE LEVEL TO MIX: determina il livello del segnale da inviare alla sezione master generale del mixer.
Nella figura 11 è schematizzata la sezione stereo input e di equalizzazione.
Figura 11 – Sezione stereo input ed equalizzazione
- REGOLAZIONE GAIN: del tutto simile al regolatore di sensibilità di un canale mono, il regolatore di guadagno regola, nel canale stereo, il guadagno del segnale immesso nel canale, aumentandolo mano a mano che la manopola si ruoti verso destra;
- REGOLAZIONE HF: a differenza di quanto già visto, nel canale stereo è possibile la scelta della frequenza da attenuare/esaltare, agendo sull’apposito interruttore che seleziona la frequenza di 12 kHz (interruttore rilasciato) o di 6 kHz (interruttore abbassato);
- REGOLAZIONE LF: idem come sopra. La frequenza è regolabile tra 60 Hz (interruttore rilasciato) e 120 Hz (interruttore abbassato).
Nella sezione master di canale la regolazione PAN è sostituita da una regolazione BAL, che regola il bilanciamento tra i canali sinistro (L) e destro (R), e di norma va lasciata in posizione centrale, salvo non si preferisca diversamente. Il fader di canale regola il livello di uscita per entrambi i canali (sinistro+destro).
ANTEPRIMA
Nel prossimo numero continueremo il nostro viaggio ideale all’interno del mixer, esaminando:
- la sezione controlli, relativamente ai gruppi e al master;
- il mixer digitale, il mixer midi e USB;
- alcune applicazioni pratiche di utilizzo;
- le principali considerazioni da fare per l’acquisto di un buon mixer;
- alcune semplici regole per la manutenzione dell’apparecchio.
di Angelo Molinaro