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Da qualche tempo, in Italia e, soprattutto, in Calabria succedono cose veramente strane…anche se, a pensarci bene, in questa terra abbandonata da Dio e dagli uomini le strane cose sono all’ordine del giorno! Penso che tutti noi siamo a conoscenza, chi in un modo chi nell’altro, che il mese di maggio schiuda le porte all’estate permettendoci, così, di assaporare con il suo clima mitigato, con i colori d’ineguagliabile bellezza e con i suoi profumi d’intensità senza pari brevi afflati della bella stagione, preparando le nostre anime al meritato riposo estivo. Ma, perché dalle nostre parti c’è sempre un ma con cui fare i conti, non tutti lo sanno, o meglio, non tutti dimostrano di esserne a conoscenza, che è tutta un’altra storia; ad esempio, dimostrano di non saperlo i nostri politici che, ad appena due mesi dalle vacanze, nulla fanno per rendere la nostra terra papabile per le migliaia di turisti in cerca di mare pulito, relax o sano divertimento. A questo punto ho il dovere di spiegare a chi legge perché mi sono lasciato andare ad una simile riflessione; Cari lettori, innanzitutto dovete sapere che le bugie hanno le gambe corte e che i nodi vengono sempre al pettine, mi spiego meglio: non riesco proprio a capire perché, invece di spendersi in cose futili (forse utili però ad apparire con snervante costanza su giornali e televisioni) i nostri amministratori non tengono fede alle promesse fatte in campagna elettorale (quando, cioè, si mendica anche un solo voto regalando in cambio… PER CONTINUARE LA LETTURA, CLICCARE SUL TITOLO.



…effimere chimere); perché invece di perder tempo in beghe poco edificanti non si affrontano problematiche serie cercando di risolverle una volta per tutte. Forse a tutto ciò c’è una risposta ovvero, se i nostri politici cominciassero a risolvere veramente i problemi poi, che promesse dovrebbero inventarsi per estorcere il voto agli elettori? Ai posteri l’ardua sentenza mentre a noi, che viviamo la triste quotidianità del presente, tocca subire le inefficienze di chi non riesce proprio a tutelare i nostri interessi tanto meno i nostri diritti pur ricevendo, a fine mese, lauti stipendi frutto, ironia della sorte, anche dei nostri sacrifici. Com’è potuto accadere che a soli due mesi (perché dalle nostre parti la stagione estiva dura più o meno trenta o, al massimo, quaranta giorni) dall’inizio dell’estate l’ufficio circondariale di Cetraro, ridente (ma non troppo) località turistica dell’alto tirreno cosentino, abbia emesso un’ordinanza (la n° 3/2007) che vieta la pesca a strascico per parecchi chilometri a causa della presenza in mare di sostanze come l’arsenico, il cobalto l’alluminio e il cromo? Che fine ha fatto il mare cristallino che da bambini allietava le nostre ore, che fine ha fatto il mare da bere promesso da qualche politico solo qualche tempo fa? Gli anni passano ma i problemi restano, questa è la drammatica realtà che siamo costretti a subire: di chi è la colpa? A questo punto non più dei politici ma degli elettori che, troppo spesso, non riflettono abbastanza nella cabina elettorale o dimenticano troppo e in fretta… magari in cambio di una volgare promessa. Di questo passo che fine faremo?