Posted on

È la madre che conta.



 

News – 8


Da tempo si è osservato, sperimentalmente, che i bambini allattati al seno dimostrano un’intelligenza superiore a quanti non hanno ricevuto lo stessa modalità di alimentazione. Finora, però, nessuno aveva preso nella dovuta considerazione un fattore cruciale: il ruolo della madre nella trasmissione delle capacità intellettive.


I ricercatori dell’unità di scienze sociali e salute pubblica del Medical Research Council di Glasgow hanno condotto la più ampia ricerca finora realizzata su questo tema, coinvolgendo 5475 coppie di bambini e madri negli Stati Uniti e analizzando diversi parametri comparativi, fra cui: tipo di alimentazione, intelligenza materna, ambiente domestico, status socio-economico, etc. A queste condizioni, essere allattati al seno, comporta un vantaggio marginale, che si attesta in poco meno di mezzo punto di differenza.

Perché?

La relazione fra le capacità intellettive dei bambini e la loro nutrizione nei primi mesi di vita è stata studiata fin dal 1929, ma ora i dati di questo studio dimostrano che l’intelligenza deve essere considerata il risultato dell’interazione di molti fattori, diversi tra loro. A conferma di ciò, sono arrivati anche i dati di confronto di uno studio su coppie di gemelli, all’interno di uno stesso ambito di osservazione, di cui solo uno allattato al seno: i punteggi rilevati nei fratelli non hanno mostrato differenze sostanziali.

Conclusioni

Dal momento che ogni essere umano costituisce una fonte di trasmissione continua di informazioni non solo verbali ma, soprattutto temperamentali e comportamentali, è ovvio concludere che fattori ambientali incidano in maniera significativa fin dai primi istanti di vita. Siccome, di solito, la madre è la persona che sta più accanto al bambino, la spiegazione viene da sé.

 


Dr. Giorgio Marchese (Medico Psicoterapeuta) – Docente di fisiologia psicologia c/o la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia ad Indirizzo Dinamico (SFPID) – ROMA

Si ringrazia Francesca Miceli per la collaborazione nella stesura del dattiloscritto