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C’è ancora qualcosa di buono anche in una terra dove, di solito, non c’è nulla di nuovo sotto il sole! Si, cari lettori finalmente posso raccontarvi una vicenda che fa onore alla categoria degli amministratori della “res publica”…non è certo cosa di tutti giorni. Spesso ci lamentiamo di essere governati da classi politiche inadeguate (qualcuno parla di incompetenza) ma non altrettanto spesso ce ne chiediamo i motivi. Sarebbe utile allora capire cosa spinge un essere umano a intraprendere la difficile scelta di entrare in politica, quali interessi interagiscono per determinare una simile scelta cercando, ovviamente, di non fare di tutta l’erba un fascio. Personalmente ritengo che, oggi, l’interesse principale sia da inquadrarsi nei lauti profitti che una simile scelta comporta a chi dovesse farla senza troppo interessarsi, poi, della reale gestione né dell’amministrazione della cosa pubblica. Prendiamo ad esempio il caso della Città di Cosenza dove in occasione delle ultime due tornate elettorali amministrative sono scesi in campo una miriade di candidati per contendersi un posto in consiglio comunale! I numeri sono di quelli altisonanti pertanto non posso non interrogarmi (altrimenti sarei un ipocrita) sui reali motivi che inducono tanti onesti cittadini, di cui buona parte non si è mai interessata di politica o elezioni, a contendersi lo scranno in consiglio; chi mi legge potrebbe mai pensare che il reale motivo di tanto interesse possa essere l’indennità… PER CONTINUARE LA LETTURA, CLICCARE SUL TITOLO.



…pari a mille Euro di cui gode un consigliere comunale? Non saprei rispondervi: però posso affermare quanto ho appreso dalle pagine della testata giornalistica “il Quotidiano della Calabria” di venerdì sedici giugno su cui campeggiava a caratteri cubitali il titolone – ABBATTUTE LE INDENNITA’; Ristabilito il gettone di presenza di 35 euro: l’ex commissario prefettizio (subentrato ad una disastrosa gestione del precedente sindaco) ha tagliato lo stipendio dei consiglieri – Il mio plauso finalmente all’indirizzo di una persona che del buon senso ha fatto una regola di vita: ma come si poteva continuare ad elargire un simile stipendio a ciascun consigliere quando il comune bruzio ha, a tutt’oggi, i propri conti in rosso? Finalmente qualcosa di buono si riesce a vedere all’orizzonte nella speranza che il neoleletto Sindaco continui sulla strada aperta verso il buon governo della città. Credo che venerdì sedici giugno 2006 rimarrà impresso nella memoria di quanti hanno sgomitato nel corso dell’ultima campagna per il rinnovo del Consiglio comunale di Cosenza assicurandosi l’anelato scranno: scranno che a inizio campagna valeva ben 1000 Euro al mese che, moltiplicati per cinque anni, sommano circa sessantamila Euro! Finalmente da oggi, almeno a Cosenza, ci sarà accesso solo per quanti vogliono veramente fare politica e non per i tanti che vorrebbero assicurarsi semplicemente la pagnotta a fine mese pesando sulle spalle già segnate dei poveri cittadini.