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Nel corso di un convegno organizzato dalla casa delle libertà, uno dei candidati alla Presidenza della Regione Calabria, rivolgendosi ad un’attenta platea e con molto coraggio, si è espresso, più o meno, in questi termini: ” Non ho un programma da sottoporvi, non ho bacchette magiche da esibire per la risoluzione di tutti i problemi che affliggono questa nostra terra, non ho promesse da farvi nè posti di lavoro da distribuirvi, posso solo manifestare il mio impegno nella ricerca di soluzioni pratiche per tentare di cambiare le cose che, allo stato attuale, proprio, non vanno”. Credo che questa affermazione abbia manifestato tutto il disagio di un uomo, o meglio, di un candidato che tentava di convincere un uditorio stanco delle solite promesse, di soluzioni miracolose che lasciano il tempo che trovano, un uditorio che, forse, per la prima volta e finalmente, vorrebbe fatti e non parole! Alla fine, il lungo applauso della platea ha sottolineato l’esigenza dei presenti e della gente in generale, di credere in qualcuno, un qualcuno che possa finalmente restituire dignità ad un popolo, quello calabrese, per troppo tempo mortificato da una politica diciamo così, un pò troppo distratta, almeno stando a quanto afferma il calabrese comune. Vedremo, qualora dovesse vincere lo schieramento di centro- destra, quali… PER CONTINUARE LA LETTURA, CLICCARE SUL TITOLO.



…saranno gli sforzi del futuro Governatore. Invito sin da ora gli elettori- cittadini a vigilare sul suo operato criticandolo se necessario, senza false paure né pudori di tornaconto: è così che si usa fare tra persone mature e civili. Alle belle Parole del candidato di centro-destra, il giorno successivo, facevano eco gli impegni assunti dal centro-sinistra che dichiarava, sulla stampa, di aver fissato un codice etico per i suoi candidati; primo fra tutti un deciso no ai voti di mafia e ad eventuali rapporti con la criminalità organizzata bandendo, in fine, qualsiasi decisione presa per interesse personale al pari delle assunzioni clientelari. Niente da eccepire sugli intenti dell’Unione, se non il fatto che, chi ritiene di essere tanto onesto non dovrebbe nemmeno prenderla i considerazione l’idea di non commettere, diciamo così, “atti impuri”…sbaglieremmo se dicessimo che si è trattato di un “quasi autogol?” Il fatto è, cari lettori, che siamo tutti stanchi di credere e sperare in un cambiamento radicale che non potrà mai esserci se non dopo almeno un paio di generazioni. L’essenziale, a mio avviso, è cominciare, si, cominciare a intraprenderla quella via che conduce al cambiamento ma, per fare ciò, si ha bisogno di formare una nuova classe politica attraverso la creazione di nuove scuole di pensiero ideologico, che insegnino al futuro esponente politico da quale parte deve collocarsi al fine di evitare vergognosi salti di barricata che ingenerano negli elettori niente altro che confusione. Mi piacerebbe, insomma, che la politica tornasse a ricoprire il ruolo per cui è nata, un ruolo di tutela del cittadino e non di vessazione, ecco, solo realizzando questo obiettivo primario potremo definirci popolo maturo; come si sa la politica è espressione di un popolo per cui solo se questo è maturo potrà essere matura l’altra.