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Come si può, di questi tempi, non parlare delle festività natalizie. Questo, forse, rappresenta il periodo più atteso dell’anno, perché oltre alle festività regnano delle atmosfere particolari, atmosfere pregne di significati profondi che richiamano in noi valori troppo spesso dimenticati. La gente sembra essere più buona, ed, apparentemente, vige una maggiore propensione verso l’altro…si è forse più sereni con se stessi o ci si mente credendolo? E’ questo il concetto su cui riflettere profondamente…infatti il Santo Natale viene vissuto, oggi, come momento in cui cercare di essere più sereni e, di conseguenza, ci si sente ( forse è meglio dire che ci si vuol sentire a tutti i costi) più buoni….. In questo periodo, infatti, le visite ai malati si moltiplicano, quelle ai detenuti non si contano e, molti, vengono contagiati dalla frenesia di dover aiutare un bisognoso…ma durante tutto l’arco dell’anno siamo sicuri di aver fatto altrettanto? Eppure i malati erano “al loro posto” anche prima, così come lo erano i detenuti ed i bisognosi ed allora che umanità può risiedere in chi si interessa dell’altro solo a Pasqua ed a Natale? Ci siamo mai chiesti quante promesse fatte in questi periodi, proprio perché falsamente più buoni e disponibili, siano poi state effettivamente mantenute? Ed ancora, come si può rimanere ciechi di fronte allo spreco di denaro pubblico, investito malamente in spettacoli e cerimonie, quando si è coscienti di emergenze primarie che vengono posposte proprio perché mancano i fondi necessari a risolverle… PER CONTINUARE LA LETTURA, CLICCARE SUL TITOLO.




Come si può, di questi tempi, non parlare delle festività natalizie? Questo, forse, rappresenta il periodo più atteso dell’anno, perché oltre alle festività regnano delle atmosfere particolari, atmosfere pregne di significati profondi che richiamano in noi valori troppo spesso dimenticati. La gente sembra essere più buona, ed, apparentemente, vige una maggiore propensione verso l’altro…si è forse più sereni con se stessi o ci si mente credendolo? E’ questo il concetto su cui riflettere profondamente…infatti il Santo Natale viene vissuto, oggi, come momento in cui cercare di essere più sereni e, di conseguenza, ci si sente ( forse è meglio dire che ci si vuol sentire a tutti i costi) più buoni….. In questo periodo, infatti, le visite ai malati si moltiplicano, quelle ai detenuti non si contano e, molti, vengono contagiati dalla frenesia di dover aiutare un bisognoso…ma durante tutto l’arco dell’anno siamo sicuri di aver fatto altrettanto? Eppure i malati erano “al loro posto” anche prima, così come lo erano i detenuti ed i bisognosi ed allora che umanità può risiedere in chi si interessa dell’altro solo a Pasqua ed a Natale? Ci siamo mai chiesti quante promesse fatte in questi periodi, proprio perché falsamente più buoni e disponibili, siano poi state effettivamente mantenute? Ed ancora, come si può rimanere ciechi di fronte allo spreco di denaro pubblico, investito malamente in spettacoli e cerimonie, quando si è coscienti di emergenze primarie che vengono posposte proprio perché mancano i fondi necessari a risolverle? Già, però è Natale e poi “occorre salutare l’anno vecchio come comanda Iddio” ed allora bisogna divertirsi…i problemi saranno pianti dopo, accompagnati dalle mille critiche e dalle mille obiezioni verso qualcosa che noi stessi , con i nostri silenzi e le nostre connivenze che, però, al momento fanno comodo, abbiamo contribuito a realizzare….ovviamente, come sempre, a nostro svantaggio! Allora come non dare schierarsi con il Papa quando afferma che in questo periodo chi potrebbe non fa e quando fa è solo per un tornaconto personale; e quando ancora afferma che il sentore dello svilimento dei valori si avverte quando auguriamo buone feste e non buon Natale, infatti tutto questo periodo ha perso la sua sacralità originaria per ridursi ad un solo spazio riservato ai bagordi ed ai festeggiamenti! A questo punto il mio editoriale sarebbe finito, in fondo è stato scritto tutto come da copione, e potrei ritenermi soddisfatto…ma, come sempre, interviene la mia lettrice più critica, che poi è la mia stessa anima…è lei, infatti che da molto tempo a questa parte mi stimola ad essere vivo, ad essere me stesso ed a scrivere quello che penso.. perché lei mi ha detto sempre quello che pensava, e lo ha fatto con una naturalezza che qualche volta mi ha infastidito, nel mentre muoveva delle critiche, ma che mi ha sempre affascinato, perché, in fondo , è l’unica che riesce a mettermi a nudo con una concretezza veramente degna di questo nome fino a stimolare il vivo e vero confronto costruttivo con me stesso…forse anche la mia crescita! A lei che, come sempre, analizza ciò che ho scritto, ed individua la veridicità dei contenuti così come la banalità dell’argomento, e che, con estrema razionalità mi fa notare che è troppo semplice sparare sulla croce rossa..(e che lo fanno in molti.. forse troppi), mi sento di dire che a volte bisogna avere il coraggio e la consapevolezza per farlo, soprattutto quando, come nel mio caso si opera fattivamente per cambiare le cose, cambiare un mondo che non ti piace, nel quale non ti riconosci più.. un mondo che lentamente ma inesorabilmente hai visto svilirsi nei valori più profondi, un mondo che insegue se stesso alla ricerca di una sua identità che ha smarrito nel tempo! Questo comporta dei rischi che sei consapevole di correre e dei quali, se sei persona razionale, non te ne puoi lamentare…ma troppo spesso il rischio viene visto come occasione per potersi sponsorizzare al meglio.. ed io mi sento di poter affermare che questo non mi appartiene, vado avanti sulla mia strada con la massima consapevolezza e con la coscienza di chi potrà affermare un giorno a se stesso di non essersi solo banalmente lamentato puntando il suo indice contro i presunti colpevoli, ma che ha cercato per quanto gli è stato possibile di combattere una battaglia ad armi impari contro l’immobilismo, la connivenza, l’omertà, l’ignavia, il clientelismo.. sento, dunque, di poter dire, senza paura di essere smentito, che ho cercato di cambiare le cose in modo fattivo e concreto lottando contro i disservizi, le discariche, l’inquinamento, la mafia e quant’altro questa società ci offre e che noi accettiamo perché ci conviene! Dovremmo essere in tanti a fare notare con prove tangibili il fumo con il quale chi detiene le leve del potere offusca la nostra capacità di valutazione fino al punto di non sapere riconoscere dove sta il bene e dove il male, o, per essere più corretti di non volerlo più riconoscere perché perfettamente ed amaramente consapevoli di ciò che viviamo, o meglio, ciò da cui si è vissuti….altrimenti non si spiega come si possano, di questi tempi, accettare sprechi quando già dai primi giorni dell’anno si prevedono aumenti di quasi tutti i generi di consumo, non si spiega come migliaia di persone che hanno superato il famoso concorsone con il miraggio di essere assunti nel mondo della scuola accetti di essere parcheggiato in nome dello spirito di sacrificio che ha dettato un clamoroso taglio al settore quando, invece erano stati promesse ben 40000 nuove assunzioni, già ma una miriade di opere inutili, però sono state realizzate con un salasso per le casse dello Stato: l’elenco potrebbe allungarsi in modo vergognoso, ma è inutile continuare perché tanto lo conosciamo tutti!. Buon Natale, quindi, e gli auguri di buon anno, a quanti leggeranno ed quelli che non vorranno o non potranno farlo, buon anno a quanti festeggeranno in piazza pur sapendo che i soldi pubblici che i vari artisti percepiranno potrebbero essere meglio investiti per rendere più sicure le scuole, per pagare gli LSU, per arricchire le città di spazi verdi, per combattere l’inquinamento in ogni sua espressione, per rendere più sicure le città, buon anno a coloro i quali sono consapevoli di andare incontro a nuovi sacrifici richiesti proprio da coloro che sperperano, buon anno ai più deboli che non saranno mai messi in condizione di essere forti, buon anno ai dipendenti della Fiat che hanno avuto il torto di non essere stati assunti da altre case automobilistiche, buon anno ai bimbi dello Zaire del Ruanda, di Etiopia ed Eritrea e di tutti quei paesi nel mondo dove l’unica vittoria è rappresentata dal fatto di poter rivedere un’altra alba che sarà buona dispensatrice di stenti e miseria.. buon anno a chi nel mondo vive della carità di un occidente sempre più sprecone , buon anno a quanti sperano che una nuova guerra non s’inneschi ed a quanti, di contro, sperano nell’opposto per soddisfare i loro interessi. E visto che le vacanze, spesso sono sinonimo di serenità, voglio riportare un breve pensiero che spero possa rappresentare per chi legge uno spunto di riflessione: “Serenità è quella di chi pur soffrendo delle cose che mancano, non smette di godere delle cose che ha”. Buon anno anche e soprattutto alla mia lettrice più critica con la speranza che non mi abbandoni mai e che non perda la sua naturalezza disarmante, che continui a stare al mio fianco cercando di costruire un sempre maggiore scambio armonico e costruttivo.


Mariano Marchese – Presidente Neutrergon ONLUS