Breve excursus, dal monomarcia al 6 rapporti
L’automobile durante la marcia deve superare continue resistenze a causa della pendenza della strada, del carico del vento contrario ed altre avversità che ne ostacolano l’andatura. Dall’auto monomarcia dei primi del ‘900 si è passati ai 4/6 rapporti.
I diversi rapporti di velocità si ottengono trasmettendo il movimento del motore alle ruote motrici tramite una serie di coppie di ruote dentate di differente diametro che si possono inserire in presa, a seconda delle necessità. All’inizio il cambio era costituito da ingranaggi sempre in presa: alcune ruote dentate erano fisse sull’albero conduttore e sempre in presa. A mezzo di nottolini, comandati dal conducente attraverso la leva del cambio, si rendeva solidale, cioè fissa, la ruota relativa al rapporto corrispondente. Questo meccanismo fu sostituito da quello ad ingranaggi spostabili “a train baladeur”
All’inizio furono usati cambi ad un solo treno di ingranaggi con cui si ottenevano solo 2 rapporti. Il rapporto più grande era costituito dalla presa diretta ( innesto frontale tra albero frizione e quello primario). Il cambio ad ingranaggi spostabili venne usato per oltre mezzo secolo. Dagli anni ’50 in poi si ritornò al cambio con ingranaggi sempre in presa dotato di manicotti ad innesto frontale e sincronizzatori.