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Gli orientamenti sessuali degli esseri umani sono stabiliti dalla genetica oppure influisce l’ambiente?


DOMANDA

Vorrei sapere se gli orientamenti sessuali degli esseri umani sono stabiliti dalla genetica oppure se influisce l’ambiente.

M.L. CS

RISPOSTA

Partendo dal presupposto che ciascun essere umano ha il diritto di operare le scelte che più ritiene opportune (se non arrecano danno ad alcuno) in merito alle decisioni più o meno importanti della propria esistenza, sono fermamente convinto che, per ciò che riguarda l’orientamento sessuale (eterosessuale – omosessuale – bisessuale), ad ognuno spetti il compito di costruire i rapporti più idonei a soddisfare la propria, personale, identità.

In biologia, per sessualità si intende l’insieme dei fenomeni che riguardano il sesso, cioè l’estrinsecazione di quei caratteri che, in ogni specie, distingue il maschio dalla femmina. Per sessualità, possiamo intendere l’uso dei propri sensi, con tutte le sensazioni e le emozioni correlate: di conseguenza, nasce e termina con la vita stessa dell’essere umano.

Come si crea l’identità sessuale?


Dal punto di vista anatomico, si determina, durante il periodo embrionario, sulla base di messaggi genetici; per ciò che concerne l’aspetto psicologico (che poi determinerà orientamenti, scelte e relativi comportamenti) è il risultato di un lento processo inconsapevole di apprendimento, che comincia fin dai primi periodi della vita e che tiene conto di fattori come “figure di riferimento”, “identificazione”, “ruoli” e “competenze”.

Per ciò che concerne le leggi di Natura, la posizione corretta è quella che prevede la possibilità di creare i presupposti per la realizzazione prima di una coppia (per appagare bisogni quali scambio affettivo, dialogo, erotismo etc.) e poi di una famiglia in cui gettare le basi per la continuazione della specie, attraverso la formazione di nuove generazioni, migliori delle precedenti: è evidente che solo una coppia eterosessuale (formata da due individui sufficientemente maturi) potrà ottemperare questi dettami.


L’omosessualità o la bisessualità, possono essere vissute come esperienze singole o saltuarie (prime interagenze adolescenziali, convivenza “coatta” con persone dello stesso sesso, voglia di “nuovo”, etc.) o stili di vita “consolidati” (creazione di rapporti di coppia, di tipo omosessuale).

Le esperienze saltuarie (o uniche), possono essere presenti nella vita di ogni essere umano e vanno interpretate (se e quando si verificano) come una fase transitoria nella costruzione della propria identità.

Gli orientamenti “stabili”, invece, nascondono problematiche di fondo della propria identità (riscontrabili anamnesticamente), che rendono difficile la realizzazione di un dialogo di coppia con l’altro sesso.

In tutto ciò, gioca un ruolo importante l’ambiente in cui si vive ed il relativo contesto sociale e culturale.

È possibile osservare coppie omosessuali in grado di esprimere più validità e positività di tante coppie eterosessuali, così come è probabile il riconoscimento sociale (speriamo non strumentale) dei matrimoni omosessuali: tanti bambini abbandonati negli orfanotrofi, potrebbero essere accuditi da persone premurose ed affezionate…però il ruolo materno (con il periodo intrauterino, l’allattamento e lo scambio molto particolare nei primi anni di vita) e quello paterno (con il compito educativo peculiare di sostegno e solidità) sono stati previsti dalla Natura, fin dalla notte dei tempi.

G. M. – Medico Psicoterapeuta