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Volendo… si può fare!


Un messaggio chiaro a Berlusconi, Blair & Co.

L’Europa vuole una soluzione diplomatica e non militare.

In una risoluzione sull’Iraq adottata il 30 gennaio con 287 voti a favore, 209 contrari e 26 astenuti, il Parlamento Europeo ha indicato le proprie posizioni al Presidente americano Bush ed ai leader europei che si stanno preparando per scatenare unilateralmente una guerra contro l’Iraq. Questo voto storico ha dimostrato che i deputati europei sono i veri rappresentanti dell’opinione pubblica di tutta L’Unione Europea, che con percentuali ormai sempre maggiori si esprime decisamente contro un intervento armato in Iraq. La stessa cosa non si può dire degli otto leader europei, tra cui Silvio Berlusconi, che l’altroieri hanno sottoscritto un appello in cui si schierano un maniera acritica a sostegno di Bush. Ora chiediamo che gli stati membri della UE che sono anche membri del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, l’unico organo a cui spetta di decidere i passi successivi nel conflitto iracheno, di rappresentare adeguatamente l’opinione del Parlamento Europeo. Un’offensiva militare preventiva è contro il diritto internazionale e la Carta dell’ONU. E’ necessario effettuare una valutazione degli effetti dell’embargo sull’Iraq, in modo da definire i passi necessari alla sua eliminazione. In Italia il Parlamento dovrà pronunciarsi su un’eventuale partecipazione italiana alla guerra il Governo in maniera irresponsabile ha scelto la strada di impegnare l’Italia nella guerra contro l’Iraq, concedendo l’uso delle basi militari, sostituendo i militari americani in Afganistan, rompendo l’iniziativa europea con atti unilaterali di adesione alla guerra preventiva di Bush…

…tutto questo in violazione dell’articolo 11 della Costituzione.