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RICORDIAMOLO… NON SOLO A NATALE!


 

Ci siamo! Siamo in pieno periodo Natalizio, mi sento bene, ho tirato le somme di questo ultimo anno e mi sento un “leone”, forte e soprattutto fiera di me…. Non mi manca niente… e solo grazie a me!

Ah sì, una cosa mi manca…, ma, come dice una famosa pubblicità, “la vita è fatta di priorità” e le mie sono tutte soddisfatte, il resto…. dopo!

Posso iniziare?

Sono qui!

C’è l’opinione diffusa che la donna debba, con gli uomini soprattutto, essere dolce e che l’uomo debba sostanzialmente”mostrare gli attributi” con la donna…

Ma perchè si fa fatica ad accettare il contrario o qualcosa che non rispetta proprio questi canoni?… Io, per esempio, sono una donna “tosta” perché ho voluto e dovuto diventare forte, autonoma, indipendente, alle volte aggressiva… Beh.. gli uomini non riescono ad immaginarmi dolce nei momenti di intimità e spesso mi evitano…

Mi puoi spiegare?

C’è una parte corretta nella questa opinione diffusa nella gente ed una parte sbagliata.

La parte corretta riguarda il fatto che fra due persone che stanno insieme dovrebbe prevalere l’affettività di tipo positivo che serve a sciogliere le tensioni all’interno, poi, delle rispettive identità con neutrergia e aggressività positiva….

...posso dire una cosa? Cioè… io parlo per me…. Gli uomini non riescono a vedermi, come sono: decisa quando serve e dolce nei momenti di intimità!


Stavo dicendo questo….

Questa parte corretta è riferita sia a uomini che a donne, non è che necessariamente è riferita solo alle donne… e prevalentemente, tendenzialmente, soprattutto per motivazioni di tipo protettivo, comunicano in maniera aggressiva nei gesti, nelle parole e nei comportamenti.

E’ chiaro che non si può pretendere di stereotipare una donna o un uomo; ognuno di noi utilizza in maniera più o meno equilibrata l’energia a disposizione a seconda delle esigenze e dei momenti in cui ci si va a trovare ed allora tu, come donna, puoi essere incisiva e aggressiva sul palcoscenico, quando canti (magari una canzone rock!), dolce quando canti una canzone d’amore e tenerissima col tuo compagno… perché non sei uno stereotipo…. e allora questa è la parte del discorso che fa acqua!

Può essere addebitato alle paure legate alla competizione tra il maschio e la donna…. Bada bene… ho usato il termine “maschio”… perché il maschio si vive come si osserva in Natura fra gli animali in cui la femmina bada di più ai cuccioli ed il maschio va a procacciare il cibo, comunque in maniera più aggressiva. Posso dirti che anzitutto, in Natura, non va sempre così perché, per esempio, per quanto concerne alcune categorie di felini, come i leoni, puoi osservare che le leonesse vanno a caccia e il leone mangia, si accoppia e basta… questa è la sua funzione! Per quanto concerne l’essere umano, le cose cambiano notevolmente perché noi siamo dotati di una attività di pensiero sviluppata ed allora dovremmo poterci sganciare dai modelli animali, allo stato brado.

Abbiamo parlato del rapporto della donna col “maschio”…. Mi aggancio alla cronaca di questi giorni… la giornalista, nostra conterranea, uccisa per mania di possesso, per gelosia… ne parlavamo la volta scorsa…

Ma quanto un uomo che crede di possedere una donna, può amarla veramente?… o la considera un oggetto di proprietà?!

E’ proprio così!…. Considera la donna, ma anche tutto quello che ha intorno in genere, come proprietà personale di cui disporre appieno.

L’amore è una condivisione che prevede rispetto, conciliazione, disponibilità, comprensione, affetto, tenerezza…

Appunto! In questi casi è tutt’altro!

Senti, mi è venuta in mente questo argomento perché è anche legato alla vicenda di una mia parente che, in questi giorni, è venuta a casa mia, lei è un po’ “tonta” e poco matura, con una gran confusione in testa dal giorno in cui è nata, una persona che ti mette l’ansia addosso solo a parlarle…. E’ figlia di un mio parente che è una persona poco piacevole, non è mai contento, cerca sempre di indispettire il prossimo… ed i suoi figli sono, ognuno in maniera diversa, tre fallimenti…..

Tornando alla ragazza in questione…. lei vive un matrimonio sbagliato (tanto per cambiare!)…. , il rapporto è sbagliato, con un marito “padrone” e violento, io so che, in passato, lei lo ha già tradito, adesso siamo all’ennesimo tradimento e… lei è arrivata… CAPOLINEA!!! …ha un altro, ieri la sentivo parlare… la osservavo… rivivevo antiche sensazioni…(io sono separata, lo sai, e tutto questo mi dà angoscia!)… però la sentivo parlare dei figli…

Diceva “mi dispiace dei figli… ma tanto con me non ci verranno a stare per via del benessere che il padre potrà dargli”, ma questa parte di lei era comunque contenta…

Io dico che non riuscirei mai a separarmi da mia figlia neanche per un uomo, ma la mia domanda è questa: perchè, nella stragrande maggioranza dei casi, un nuovo amore, una nuova passione ha un effetto così “devastante” da far dimenticare tutto quanto… anche i figli?…. Compare l’atteggiamento mentale per cui TUTTO può andare in malora, l’importante è vivere la nuova passione…

Ci sono sempre delle motivazioni…

Guarda, in genere servono a compensare delle situazioni disastrose, come nel caso di questa tua parente…

Tu hai parlato di tradimento… Io posso dirti che quello non è tradimento! Il tradimento può prendersi in considerazione quando si parla di due persone che stanno bene insieme, c’è stima, affetto e aspettative reciproche… ed uno dei due viene meno in maniera subdola. Nel caso di questa persona, più che di tradimento, si parla di tutela e salvaguardia della propria identità cercando altre situazioni più confacenti ad uno standard umano… Allora può darsi che in questa persona si siano creati tali e tante deficienze compensative che, tutelando se stessa, mette in secondo piano tutto il resto…. Può darsi…. da quello che tu mi hai detto… bisognerebbe saperne di più… ma sappi che tutto avviene come compensazione a problematiche di un certo livello.

Sempre legata a questo argomento, c’è una cosa che riguarda me…. e ti assicuro che non è legata a leggi morali, me ne sono staccata da tanto tempo…. sono cose stupide della “morale ” della cultura popolare ….

Ci sono persone che non ci pensano due volte ad insinuarsi in un rapporto a due già precostituito…. lo so, ognuno si fa gli affari suoi…., ma perchè io non riesco a pensare neanche minimamente di fare una cosa del genere?….So che lo faccio anche per proteggermi… non mi vado ad “infilare” in una situazione che potrebbe darmi frustrazioni, problemi e sofferenze, ma poi, se sono a conoscenza del fatto che esistono dei bambini generati da quel rapporto, me ne tengo fuori ancora di più.

Io penso che tu sappia rispondere.

Perchè mia figlia ha vissuto un’esperienza simile, nel mio sfortunato matrimonio ?

L’hai vissuto anche tu, da figlia.

Anche se i miei non si sono mai separati?

Sì, tuo padre “dopo” tornava a casa, ma “impicci” ve ne ha dati!

C’è l’opinione abbastanza diffusa che, quando due partner passano poco tempo insieme, si scontrano poco e così il matrimonio o la convivenza durano di più… anche perchè così si è portati ad apprezzare maggiormente i pochi momenti vissuti insieme…

Ma veramente può essere così?

Se fosse vero questo tutto quello che abbiamo detto finora, non varrebbe!

Queste persone evitano lo scambio ed aggirano gli ostacoli…. e che coppia è?!

Quello non è certamente il modo per creare una coppia, sono due persone che si incontrano più o meno spesso, ma non formeranno mai veramente una coppia o una famiglia.

Sicuramente!

Infatti io non sono capace a tenere dei rapporti a distanza, io DEVO avere il partner vicino, vederlo spesso altrimenti mi allontano mentalmente ed affettivamente….

Col mio ultimo partner la distanza ha giocato la sua parte… ci vedevamo una o due volte a settimana…. era troppo poco!

Sul giornale c’è un articolo legato al diritto di famiglia che in sostanza dice “lontano dagli occhi, lontano dal cuore”….

Credo non sia possibile un rapporto così.

…poi finisce che hai più intimità con un collega di lavoro che non con tuo marito!

Verissimo!

Diventi più amica del tuo collega di lavoro che con tuo marito… poi puoi decidere di non averci rapporti sessuali per non complicare le cose, però, di fatto, diventi più “intima” con lui….

Mettiamoci anche una domanda che in qualche modo ci riporta anche al Natale… ci siamo in mezzo….

In questo periodo, continuo a vivere, come ben sai, la mia condizione di single, che nei giorni comuni non mi pesa sempre; so che la sera della vigilia, quando non ci sarà neanche un regalo per me sotto l’albero,non ci starò un gran che bene e questa è una cosa che mi fa soffrire…

Ma cosa significa il fatto di farsi un regalo?

Il regalo è un rafforzativo o un surrogato (dipende da chi lo fa) di un gesto affettivo; gioca un ruolo preponderante il rapporto che tu hai avuto con l’affettività diretta e quella mediata dai regali da piccola. Io, per esempio, ho ricevuto gesti d’affetto diretti più che attraverso i regali.

Infatti, il più delle volte non riesco ad apprezzare il regalo e non me lo aspetto; quando lo ricevo, lo gradisco, ma mi meraviglio che qualcuno abbia pensato a me in quei termini: mi fermo ad osservare la gioia delle mie figlie e di mia moglie quando ricevono un regalo e concludo che non saprei esprimerla altrettanto intensamente. Tutto è in funzione dell’apprendimento, in funzione di quanti regali hai ricevuto, ma soprattutto di cosa c’era collegato al regalo. Qundo ero bambino, il regalo migliore, per me, consisteva nel riuscire ad ottenere un po’ di tempo da parte dei miei genitori (che, per lavoro, stavano molto fuori casa)…. una parola di comprensione da chi mi circondava…

Infatti tengo molto a queste cose…. e oltre a fare i regali alle mie figlie (che li pretendono in quanto bombardate da messaggi pubblicitari) io continuo questo tipo di tradizione cercando di essere il più possibile disponibile (Compatibilmente con le esigenze lavotrative sociali ed conomiche) e di far sentire il mio sostegno, perché questo ho imparato nella mia famiglia d’origine!

Devo dire che con mia figlia, grazie al fatto che ho appreso da piccola il “messaggio” del regalo e da grande, col lavoro che faccio con te, il valore del tempo trascorso insieme, cerco di essere presente su tutti e due i fronti e sono soddisfatta dei risultati… Mia figlia apprezza!

Posso aggiungere che ci sono persone, come il mio ex-marito, (e mi danno fastidio!) che dicono “io i regali non li so fare, ti do i soldi e ti compri quello che vuoi”…..

Ha senso?

Questo esprime un cattivo rapporto col denaro inteso come mezzo attraverso cui gestire un potere e già è negativo… poi può anche nascondere delle carenze per ciò che riguarda un maturo rapporto interpersonale, perché se voglio trasmettere un messaggio d’affetto attraverso un piccolo segno, è necessario che sia io ad occuparmene e non delegare colui il quale deve riceverlo perchè, allora, non ha più senso.

Io, in genere, preferisco come regalo anche un… foglio di carta, perchè non mi interessa il valore del regalo, però il fatto di avere una sorpresa, la curiosità di sapere che cosa la mente di chi mi ha fatto il regalo ha partorito solo per me, mi gratifica.

Dietro un regalo c’è un interesse, un impegno da parte di chi lo va a prendere.

Infatti!

….però forse un regalo sotto l’albero ci sarà lo stesso… poi ti dico!!!

Ah! Tanti auguri!…. a TUTTI!!!

 

A. M. – Musicista


G. M. – Medico Psicoterapeuta

Con la collaborazione di Stefania Labate (Musicista)