Guida pratica per accompagnare i consumatori nell?acquisto.
Il conto alla rovescia è iniziato, mancano poche ore ai tradizionali convivi che vedono riuniti parenti e amici.
I menù sono stati già decisi, sia perché obbediscono alle leggi del Natale e del Capodanno che prevedono, per consuetudini tramandate ed augurali, piatti e ricette tipici, sia perché i giochi ormai sono stati fatti…ed il vino? Lo spumante? Non è festa se non ci sono loro. Ma quale scegliere? Ed in base a quali caratteristiche?
Iniziamo dagli spumanti.
Un buon aiuto viene dall’etichetta, che consente di distinguere le differenti tipologie di spumante presenti sul mercato. A seconda del pregio, si hanno tre grandi classificazioni.
In ordine crescente di qualità, si parla di:
- Vino spumante generico;
- V.S.Q. (vino spumante di qualità); tale vino può essere anche di tipo aromatico, prodotto, cioè, con uve caratterizzate da un aroma particolare (per es. moscato, malvasia, aleatico).
- V.S.Q.P.R.D. (vino spumante di qualità prodotto in una regione determinata).
Tipi di spumante.
Esistono due grandi famiglie:
- gli spumanti naturali, che sono qualitativamente superiori;
- gli spumanti gassati artificialmente.
Se in etichetta compare la scritta “vino spumante gassificato”, significa che dopo il processo di fermentazione è stata aggiunta anidride cardonica.
- Gli spumanti naturali si distinguono ulteriormente a seconda del metodo di produzione:
- Con “Metodo Classico” o “Metodo Tradizionale” (o Champenois) si indica uno spumante in cui la rifermentazione del vino di base avviene in bottiglia;
- Con il “Metodo Charmat”, invece, la “presa di spuma” viene effettuata in grandi recipienti a tenuta stagna e l’imbottigliamento è successivo.
- In base al tenore di zucchero (da 0 a 50 gr per litro), si hanno sette differenti denominazioni, che servono ad orientare la scelta del consumatore, a seconda se si desidera bere uno spumante più o meno secco o più o meno dolce: dosaggio zero (o nature), extra – brut, brut, extra – dry, sec (secco/asciutto/dry), demisec (o abboccato), dolce.
Vini.
Relativamente ai vini che si bevono durante il pasto, essi si distinguono in:
- Vini da tavola.
Si tratta di vini generici, senza specifiche caratteristiche qualitative; questo, però, non significa automaticamente che siano di bassa qualità o che non siano genuini. Sull’ etichetta non compare alcuna indicazione di provenienza, né il nome del vitigno né l’ annata di raccolta.
- I.G.T. (indicazione geografica tipica).
Sono vini che si collocano ad un livello medio tra i vini da tavola generici e quelli, più pregiati, che sono quelli a denominazione di origine controllata. Sull’etichetta deve essere indicato il nome dell’ area geografica di origine, oltre alle informazioni base su imbottigliatore, volume, gradazione e lotto.
A livello europeo gli I.G.T. rientrano nella categoria “vini da tavola”.
- D.O.C. (denominazione di origine controllata).
Sono vini di qualità, originari di una zona geografica ben definita; a differenza delle due categorie precedenti, prima di essere messi in commercio sono sottoposti a controlli qualitativi che ne verificano l’adeguamento ai parametri di legge.
- D.O.C.G. (denominazione di origine controllata e garantita).
Più pregiati dei vini Doc, sono sottoposti a regole di produzione più severe. Per le indicazioni dell’ etichetta, vale quanto già detto. A livello comunitario, d.o.c. e d.o.c.g. rientrano entrambi nella categoria ” vini di qualità prodotti in regioni determinate”, la cui sigla è V.Q.P.R.D.
Maria Cipparrone ( avvocato)
Quest’articolo è stato realizzato con la collaborazione della dott.ssa Laura Trocino
Iscritta all’Albo degli Avvocati del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Cosenza, Patrocinante in Cassazione, esercita la professione di avvocato in materia di diritto civile, in particolare diritto di famiglia, del lavoro e della previdenza, diritto dei consumi, recupero crediti. Dal 1995 è Giurista d’Impresa. Dal 2006 al 2012, presso varie emittenti radiofoniche e televisive locali, ha partecipato come ospite fissa in trasmissioni di informazione giuridica. Dal 2015 si dedica alla tutela degli animali, rappresentando cittadini privati e associazioni animaliste sia in processi civili che, come parti civili, nei processi penali (Abilitazione all’esercizio della professione di avvocato conseguita in data 29/06/1998). Iscritta all’Albo dei Giornalisti- Elenco pubblicisti dal 26/10/2002.