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L’amore, è un sentimento razionale? Quante persone si possono amare contemporaneamente? E’ bene dire la verità sempre e comunque? Sono questi gli argomenti dell’incontro settimanale per entrare, al meglio, nelle stanze dell’amore.


Buongiorno, “doc”, come stai?

Sai, molti mi hanno fatto i complimenti per le nostre chiacchierate e mi hanno detto che gli argomenti di qualche incontro fa rappresentano un po’ quello di cui molti avrebbero da sempre voluto sapere e non hanno mai osato chiedere… anche perché… A chi fare domande così… diciamo intime… personali…?… senza la possibilità di incorrere in qualcuno che in realtà non ne sappia niente?

Allora, si parla tanto di amore, ma.. non tutti saprebbero darne una definizione…

Cos’è l’amore?

E’ un sentimento complesso cioè è un’emozione ricca di affettività su base razionale di tipo inconsapevole che coinvolge l’intera personalità dell’essere umano. Perché dico “razionale”? L’amore non è qualcosa di ragionato “a tavolino”, è qualcosa che si determina in ognuno di noi e si avverte come un bisogno che cresce e diventa quasi incoercibile nel suscitare interesse di una persona ed ottenerne le sue grazie, per essere accettato, capito e compreso. Tutto ciò si determina sulla base di riflessioni inconsapevoli molto veloci; di conseguenza, ognuno di noi valuta l’utilità, il vantaggio, il benessere che si trae dallo stare insieme ad una persona. Quindi la definizione che ho dato di “razionale” a proposito dell’amore va inquadrata in quest’ottica.

Ogni essere umano nasce solo, vive solo e muore solo, ma sente il bisogno primario di scambiare affettività con qualcuno. L’amore è l’incontro di due solitudini, ma per alcuni, meno fortunati, questo a volte non accade.

Si può riuscire a vivere bene anche senza amore?

No, perché l’amore è un bisogno molto importante per l’essere umano in quanto, tra l’altro, noi sappiamo che si parte dall’amore verso se stessi per poi rivolgersi al mondo esterno ed avere amore di ritorno per cui non è possibile riuscire a vivere bene senza amare e senza essere amati.

Mi è capitato di sentir dire ad un sessuologo, in televisione, che si possono amare due persone contemporaneamente…. E’ possibile?… E se si, perché?

Si può parlare di interesse per più persone non solo per due persone, però…. qualifichiamo il termine “amore”. Può avere una definizione molto ampia…. possiamo amare sul serio una sola persona, forse una sola nella vita quando si realizzano particolari condizioni, se si realizzano!.. e comunque non più di una per volta perché l’interesse, la profusione di energia, di sentimenti, di disponibilità, accettazione e conciliazione di una persona possiamo realizzarla a pieno solo se la determiniamo con un’altra sola persona: non è possibile dare il meglio di noi a più persone!!!

Se poi ci riferiamo ad interessi che possono essere, a seconda delle persone, ora di tipo maggiormente intellettuale, ora di tipo prevalentemente affettivo (perché ci sentiamo carenti nell’affettività e quindi vogliamo che qualcuno ci coccoli), ora di tipo passionale allora sì, possiamo stare con più persone, ma avendo interessi diversi e scambiando ovviamente non secondo quello che scaturisce da un sentimento d’amore perché tutto ciò, non è amore, ma una parcellizzazione. L’amore, come ho detto prima, è un sentimento complesso che prevede interessi completi e maturi.

L’amore prevede un insieme di cose che contemplano lo star bene da un punto di vista mentale, intellettuale, affettivo e sessuale.

Capita (tutto sommato forse più spesso di quanto si pensi) che ci si possa innamorare di nuovo (anche se a me non è mai successo) di una persona che non si amava più… Cosa scatta? Perché succede?

E’ bene fare attenzione ad utilizzare il termine” innamoramento” , probabilmente è più corretto utilizzare il termine “interessamento”…. Probabilmente l’interesse, nei confronti di questa persona, non si era completamente esaurito ed evidentemente, a certe condizioni, può riaccendersi, ma aspetterei a definirlo amore; chiaramente parliamo di rapporti equilibrati tra due persone equilibrate perché se ci rifacciamo al vasto campionario di relazioni che si possono instaurare all’interno di questa Società, allora può accadere tutto e il contrario di tutto… che si stia insieme a più persone contemporaneamente, dichiarandosi innamorati di tutti, ma in realtà non può essere davvero così.

In amore, si è portati a mettere sul piedistallo chi è sincero fino in fondo, ma, a volte, ci sono realtà sule quali è meglio mentire o tacere… perché fanno parte del passato… perché è utile per difendersi… Conosco un proverbio che dice: “Meglio una bugia al momento giusto che una verità al momento sbagliato”. La sincerità ad ogni costo può non essere un bene…

Guarda, è bene usare la maturità ad ogni costo, il che significa sapere quando è il momento di fermarsi considerando che il rapporto di coppia prevede un vivere l’uno con l’altro; è bene che ognuno dei due sappia qual è il limite oltre il quale non può e non deve andare.

Esiste un livello di intimità della propria identità che nessuno può oltrepassare sia per quanto concerne il proprio passato, sia per il periodo di tempo in corso, attuale perché ci possono essere delle cose che si preferisce non dire non tanto perché siano sconvenienti, ma perché appartengono alla sfera personale più intima e “vulnerabile” ed è bene che le conosca solo il diretto interessato.

Giovanni Russo mi ha spiegato che esistono tre tipi di bugie:

    1. Bugie per difesa;

    1. Bugie per evitamento;

  1. Bugie per inganno (deprecabili)

Bisognerebbe prendere in considerazione l’idea di usare le bugie, solo quando di fronte ci si trova una persona non matura ed allora, piuttosto che scontrarsi è meglio “accontentare” la persona proteggendo se stessi.

La cosa migliore da fare è dire al proprio partner che ci sono delle cose sulle quali non siamo disponibili ad interloquire e che il rispetto dell’uno per l’altra è alla base del rapporto umano e, a maggior ragione, di quello di coppia. L’abbattimento di certe barriere, porta a intimità maggiore, ma non deve necessariamente prevedere che ognuno sappia tutto dell’altro… anche se qualcuno lo vorrebbe.

Si sente spesso dire, nel quotidiano di una coppia: “Questo di te non mi piace, devi cambiare!” A volte il cambiamento avviene (anche se molto lentamente!) altre no, ma è chiaro che cambia solo chi vuole migliorarsi… ma che merito si può dare al partner che si è fatto promotore di questo cambiamento?

Un merito oggettivo di essere stato un pungolatore positivo, una persona vitale disponibile a vivere al meglio il tempo con sé e col partner.

Capita spesso che si litighi, ma perchè uno dei due è già (di suo) “carico”… Ad esempio può succedere che mentre uno dei due partner è a casa, vede arrivare l’altro che, o perché non è riuscito ad appagare un bisogno o perchè ha ricevuto una frustrazione, è “carico” di nervosismo ed ha la forza aggressiva di un tifone e cerca lo scontro o comunque uno sfogo.

Qual è l’atteggiamento più corretto e più utile da mantenere da parte del partner “investito”?

Ci riferiamo sempre ad un rapporto tra due persone mature….

Chi viene investito da un “tifone”, fa bene ad aggrapparsi a qualcosa di saldo…chiaramente si ripiega per non offrire troppa resistenza al vento ed alle intemperie….

Passato il momento difficile si può chiedere al partner ( che si sarà calmato) di che utilità si è stati…. se ha fatto piacere essere stati disponibili ad assorbire la sua rabbia, quanto ha fatto bene… ricordandogli che ci saranno dei momenti in cui lui servirà a noi per fare altrettanto.

Può essere utile intervenire cercando di veicolare affettività positiva per tentare di calmare l’altro?

Come si fa ad opporsi con una rosa in mano ad un tifone?

Man mano che si smorza la tensione si può cercare di intervenire, all’inizio temperamentalmente, poi anche con parole con moderata affettività che diventerà sempre più calda… ma anche durante lo scarico, il nostro atteggiamento dovrebbe essere quello temperamentale di accettazione dell’altro… lo possiamo mettere in atto anche attraverso la postura ….. Noi non dobbiamo preoccuparci di mostrarci disponibili ad accettare, ma dobbiamo creare l’accettazione nella nostra mente.

Va bene, per oggi ti lascio libero, ma ho ancora tante cose da chiederti…

Ci vediamo la prossima settimana?

Si, certamente.

Ci sarò anch’io, puoi scommetterci!!!

Alessia Manes