Posted on

Una rilettura approfondita sui motivi che fanno vivere male e sui danni da stress, con suggerimenti per “fronteggiare” il logorio della vita moderna!


Come viene riportato dal “cappello” di presentazione, questo articolo, rappresenta un lavoro molto dettagliato sul pianeta “Stress”. Mi permetto di farvi una raccomandazione: non leggetelo tutto d’un fiato, ci sono troppi dati che vi stresserebbero! Assaporato, riflettuto e meditato un po’ alla volta, potrà aiutarvi a modificare molti aspetti stressanti della vostra vita.

BUONA LETTURA

Come possiamo definire lo Stress?

Accelerazione metabolica psicofisica, con reazione emozionale intensa, che superi lo stato di “tensione”.

Quando si manifesta lo Stress?

Ogni volta che ci si debba adeguare a variazioni considerevoli del mondo esterno (ambientali, sociali, lavorative, familiari, etc.) o del mondo interno (fluttuazioni del tono dell’umore, oscillazione del bioritmo funzionale di organi ed apparati).

A questo punto, una serie di precisazioni

Adeguarsi, significa assumere la norma di vita o il comportamento più idoneo, rispetto alle circostanze.


Ci si può adeguare attraverso la messa in atto di sistemi di adattamento, oppure subendo il mutare degli eventi (esterni e/o interni)

Con il termine adattamentosi indica la capacità di accomodarsi alla meglio, creando dei nuovi equilibri, rispetto alle condizioni che si presentano.

Attraverso il “subire” ci si adegua al mutare degli eventi, con rassegnazione, cercando di reprimere la “legittima” ribellione interna.

Quanti tipi di Stress esistono?

Sostanzialmente due, uno in eccesso e l’altro in difetto, rispettivamente definiti iperstress ed ipostress.

Come è possibile essere stressati in difetto?

Ci dobbiamo rifare alla definizione di stress, data all’inizio. Si parla, infatti, di accelerazione metabolica psicofisica: l’accelerazione, in fisica, indica non un aumento di velocità ma solo una sua variazione, che può avvenire in eccesso od in difetto.

A seguito di ipostress, si genera la noia, pericolosissima perché foriera di assenze motivazionali, responsabili di problematiche impegnative fra cui:

  • quadri depressivi “endogeni”;
  • ricerca di emozioni “forti” attraverso esperienze pericolose.

L’ipertstress, è sempre negativo?

L’iperstress viene vissuto in due modi, a seconda che produca attivazioni positive cui noi riusciamo ad adattarci, oppure stimolazioni che, alla lunga, ci danneggiano. Il primo viene definito eustress (stress positivo), il secondo distress (stress negativo).

Possiamo concludere che, fino a quando riusciamo ad adattarci alle variazioni della vita, produciamo eustress; dal momento in cui cominceremo a subirle, produrremo distress.

Quante volte, nella vita, siamo costretti ad affrontare problemi logoranti, senza avere il tempo di rigenerare adeguatamente la nostra energia?


Quanti impegni affrontiamo, senza riuscire a capirne le effettive motivazioni? Quanti di noi sprecano la propria vita per adeguarsi a standard sociali, lontani dagli effettivi bisogni naturali?

Vi propongo, a tal proposito, alcune riflessione estrapolate dall’articolo “Benessere in movimento” (pubblicato nel settore medicina):


<< Avete mai pensato all’assurda trappola in cui siamo costretti a vivere da un sistema economico “guasto” fin dalle fondamenta? Attraverso tutti i canali di comunicazione di massa, mediante spot pubblicitari, veniamo indotti a comprare una infinita varietà di alimenti ipercalorici (ma a basso contenuto di nutrienti come vitamine, sali minerali, etc.) che riempiono, praticamente, tutte le ore della nostra giornata (dalle merendine mattutine, ai pranzi “che sono diventati un mito”, agli snack pomeridiani, fino a tutte le possibili combinazioni alimentari che costituiranno una “cena indimenticabile”); poi, però, sempre attraverso messaggi “mediatici”, ci convincono che l’immagine vincente nel lavoro come nella vita, sia quella consistente in un misto di muscoli e anoressia (uomini dinamici, vagamente “dopati” e donne efebiche, autentici “pali” rivestiti di morbida alcantara); a questo punto, ci vengono in soccorso le pillole cattura calorie, per poter “tranquillamente” trangugiare una Saint Honoré da 5 kg (con buona pace di dentisti e nutrizionisti); a conclusione di ciò, possiamo analizzare (sempre attraverso disinteressati “consigli per gli acquisti”) le enormi opportunità di acquistare (con comodi pagamenti rateizzabili fino al giorno del giudizio universale) intere palestre da trasportare in casa propria per effettuare comodamente tutti quegli esercizi che non faremo mai perché troppo impegnati a lavorare (e logorarci) per pagare tutte quelle comodità necessarie a migliorare la qualità della vita (quella di chi ce le vende, naturalmente!)>>.


Possiamo affermare che, ogni cambiamento (per piccolo o grande che sia), determina una rottura di abitudini che, nel tempo, ogni essere umano costruisce. Questo fattore determina un turbamento nelle strategie di vita che perdurerà fino a quando non si saranno create delle nuove abitudini, più idonee a fronteggiare le mutazioni determinatesi.

Ecco perché si dice che, a certe condizioni, lo stress è positivo

Ci “costringe” ad uscire dai rigidi schemi di abitudini che, comunque, limitano le esperienze.

Oltre un certo limite di sollecitazione o, comunque, ogni volta che ci si affanna per correre dietro ad esigenze sociali non logiche, si determina una “sconnessione” tra i 4 grandi “centri di potere”:

il sistema psichico;

il sistema nervoso;

il sistema endocrino;

il sistema immunitario.

Il ponte di collegamento prioritario fra il mondo delle emozioni (di pertinenza psichica) e quello metabolico organico (a carico degli altri tre apparati) si incontrino tramite, essenzialmente, il sistema neurovegetativo.

H. Selye ha distinto tre fasi nell’instaurarsi del meccanismo di Stress




    1. Allarme: la mente, dopo aver stabilito le strategie opportune per affrontare l’evento nuovo invia, tramite il sistema nervoso centrale e periferico, messaggi al sistema nervoso vegetativo e, direttamente, all’apparato endocrino, coinvolgendo il sistema immunitario. Si ottiene in tal modo, la massima attivazione di tutti i sistemi.


    2. Resistenza: la fase precedente, accelerando il metabolismo globale, aumenta la quota di prodotti di rifiuto da smaltire, crea i presupposti per la produzione di “radicali liberi” e pone le basi per focolai di infiammazione diffusi. Diventa necessario aumentare la produzione di ormoni antiinfiammatori e meccanismi antiossidanti per resistere nel tempo, al superlavoro.


    3. Esaurimento: si determina dopo ogni lungo periodo di attivazione stressogena, per depauperamento delle riserve globali e per intossicazione metabolica; si instaura, ovviamente un quadro di drastica riduzione della capacità di adattamento per riduzione critica delle risorse.

Stress ed Ansia sono espressioni, fra loro, interconnesse?

La nostra, in effetti, è una Società nevrotica che si è imposta dei ritmi di vita insostenibili i quali, prima o poi, finiscono col lasciare il segno nella psiche e nel corpo: insomma in quell’unità indivisibile che è l’individuo. Le conseguenze della perdita di armonia di chi vive una vita troppo agitata (o al contrario apatica ed abulica) sull’equilibrio e la salute psicofisica dell’uomo d’oggi sono sempre più dimostrate.

Sempre più frequentemente studi e ricerche comprovano collegamenti tra la psiche e le strutture profonde biologiche. Sono state verificate interazioni, per esempio, tra depressione e malattia tumorale, tra sofferenza emotiva e sindromi degenerative, tra ripetuti e intollerabili eventi stressanti e gravi patologie del sistema immunitario, tra protratti e dolorosi stati di grande ansietà e malattie cardiache.

L’ansia scatena un vero e proprio disordine psicoormonale, che produce uno stato di grande difficoltà adattativa, oggi sempre più presente, nell’ambiente artificiale della società industrializzata. Alti livelli d’ansia sono caratterizzati, essenzialmente, da una grande irrequietezza e da penosi sintomi. Chiaramente, si rimanda a lavori più specifici l’argomento relativo al trattamento dei disturbi ansiosi; al momento, ci si limita a ricordare che, attraverso un miglior rapporto con se stessi e con la realtà circostante, l’ansia non ha motivo di prodursi

Stress e ansia sono peculiarità della nostra società caotica. Eppure sono pochi ad immaginare la pericolosità effettiva di questi fenomeni, quando esagerati, dolorosi e cronici. L’ansia e lo stress, scriveva Luigi Oreste Speciani, derivanti come “fattori intangibili, dalla tensione comunitaria alla solitudine frustrante, dallo stress del sovraffollamento alle istanze sociali, alla delusione giornaliera della politica; … provocano un… coinvolgimento psicosomatico intollerabile, che poi, se protratto a sufficienza, può -somatizzare- come neoplasia (e AIDS – N.d.A.)

E’ risaputo, scrive Lawrence Steinmam, che “uno stress… può aggravare una malattia autoimmune influendo sull’ipotalamo e sull’ipofisi, i quali a loro volta secernono ormoni che promuovono l’infiammazione. (…) Queste scoperte possono offrire una spiegazione alla ben nota osservazione clinica che l’ansia può aggravare una malattia autoimmune“.

La mente ed il corpo non sono da intendersi separati, ma interferenti tra loro.

Dopo le geniali intuizioni di Groddeck nel rapporto psiche-soma, la teoria dello stress distruttivo è stata illustrata, anche se in parte, da Hans Selye con i suoi studi concernenti la G.A.S. (General Adaptation Syndrome).


Selye divideva, abbiamo visto, uno stress distruttivo da uno positivo, che chiamava “spinta a reagire” e scrisse, a tal proposito, che “Lo stress è il sale della vita, una carica fornita non solo alla sfera fisica ma anche alla sfera psichica purché l’uomo impari a rilassarsi e ad entrare in rapporto più intimo, sereno con sé stesso e con gli altri“.


Sherrington nel suo lavoro “L’attività integrata del sistema immunitario” si è avvicinato molto a questa simbiosi trovando nell’emozione il confine – incontro tra la psicologia e la fisiologia. Secondo molti studiosi vi è una significativa relazione fra lo stress distruttivo (che consiste in quell’aggressività notevole che non viene espressa né scaricata all’esterno) e il cancro.


Lennart Levi, nel 1972, alla fine di una complessa ricerca pubblicò i risultati ai quali era giunto. Lo studioso concludeva che nell’uomo le tensioni psicologiche sono da considerarsi le aggressioni più comuni, che si scaricano nella sfera delle emozioni e finiscono con l’alterare il sistema neurovegetativo. Egli aggiunge che questo quadro del carattere “più lo stress ambientale della vita moderna, producono una situazione di squilibrio emotivo, che è prodromo non solo del cancro, ma di tutta la serie di malattie degenerative croniche, dall’ulcera gastrica all’ipertensione, alla malattia coronarica“.

Esiste, inoltre, un discreto quantitativo di materiale pubblicato del Dr. Giovanni Russo, che consente di conoscere ancora meglio quello di cui stiamo discutendo.

Il Dr. Mears comunicava nel 1982, i risultati da lui avuti dopo aver sottoposto alcuni suoi pazienti affetti da cancro ad una serie di sedute di rilassamento, durante le quali suggeriva loro di visualizzare le cellule malate che venivano aggredite e distrutte. Mears ottenne interessanti regressioni nella crescita dei tumori.

I coniugi Simonton hanno elaborato un metodo terapeutico “Educarsi a vincere il cancro e lo stress“, descritto dettagliatamente nel loro libro “Star bene nuovamente”. Essi insegnano la tecnica della visualizzazione delle immagini attraverso un caso di malattia cancerosa, raccontato dal protagonista: “Mi sono visualizzato su di un treno procedente verso la morte; ho fatto fermare il treno, sono sceso, salito sul treno del binario opposto, che è partito in direzione opposta, verso la salute…“.

In effetti è ormai noto il ruolo del cortisolo, prodotto in situazioni stressanti, che inattiva i leucociti, riduce i monociti e i polimorfonucleati. Una soppressione immunitaria era stata già dimostrata, oltre che da Selye (1979) e Golberg (1981), da Bartrop e Coll., Joasoo e Coll., Colant e gli Hellstrom. Inoltre, nel testo di F. Bottaccioli – Psiconeuroimmunologia – viene spiegato dettagliatamente come, in condizioni di stress, vengano colpiti selettivamente, i Linfociti CD4 (guarda caso, quelli carenti soprattutto nei quadri di AIDS!!!)


DANNI DA STRESS

DETTAGLIO (SEMPLICATO E RIDOTTO) DI ORGANI ED APPARATI COINVOLTI IN CASO DI LOGORIO DA “DISTRESS”

A) Apparato cardiovascolare


  • Riduzione della circolazione coronarica:


– oppressione toracica

– angina pectoris

– infarto del miocardio



  • Staratura del sistema di controllo pressorio:


– aumento o brusca riduzione della Pressione Arteriosa ( a seconda di molteplici variabili)



  • Alterazione dei meccanismi di regolazione cardiaca:


– aumento del lavoro cardiaco

– innalzamento della frequenza cardiaca

– maggiore gittata cardiaca

– incremento della forza di contrazione



  • Modificazione della composizione chimico – fisica del sangue:


– aumento della velocità di coagulazione

– possibile innalzamento di frazioni del tasso anticorpale: allergie (IgE)

– variazioni dell’acidità del sangue



  • Modificazione della microcircolazione con danneggiamento della parte vasale (ictus)


B) Apparato endocrino

Influenza negativa sulla funzionalità di:

  • Tiroide


– ripercussioni negative su tutto l’organismo



  • Paratiroidi


– alterato metabolismo del calcio



  • Pancreas (endocrino)


– alterato il rapporto insulina/glucagone con variazione della glicemia



  • Surrene


– aldosterone (perdita eccessiva o ritenzione di liquidi), adrenalina (aumento del lavoro dell’organismo fino al 100% rispetto alla norma; stanchezza / astenia) e incremento della produzione di idrocortisone.

Tutto ciò ha come conseguenza: aumento della produzione di proteine intraepatiche con superlavoro epatico, riduzione delle riserve proteiche extraepatiche con riduzione della massa muscolare; aumento della glicemia e rischio di diabete surrenalico; smantellamento del tessuto adiposo con immissione di acidi grassi liberi nel sangue; diminuzione delle difese immunitarie.



  • Gonadi (testicoli e ovaie)


C) Apparato digerente


  • Aumento della secrezione di acidi gastrici (possibile gastrite ed ulcera)
  • Contrazione della muscolatura gastrica involontaria (crampi addominali)
  • Aumento della peristalsi intestinale (gonfiore, coliche, colon irritabile)
  • Aumento del lavoro epatico/pancreatico


I) Disordini dell’alimentazione


  • Anoressia primaria (tipica)
  • Obesità


D) Apparato locomotore


  • Possibili modificazioni della struttura ossea per alterato metabolismo del calcio
  • Patologie autoimmuni che aggrediscono ossa ed articolazioni per esaltata risposta immunitaria: malattia reumatica, artrite reumatoide, etc. (vedi app. cardiovascolare)
  • Aumento del lavoro muscolare anche a riposo sotto forma di microcontrazioni che determina “intossicazione” del muscolo (crampi anche a riposo e dolori muscolari)


E) Apparato urinario


  • Aumento della produzione di urina per superattività renale da aldosterone: bisogno frequente di urinare (vedi app. endocrino “surrene”)
  • Alterato svuotamento vescicale: “minzione” difficile e dolorosa
  • Etc.


F) Apparato respiratorio


  • Cattiva ossigenazione per “respirazione ansiosa”, superficiale
  • Asma bronchiale di natura allergica: fame d’aria
  • Etc.


G) Sistema nervoso


  • Nervosismo
  • Depressione
  • Alterazione del ritmo sonno/veglia (insonnia notturna, sonnolenza diurna)
  • Staratura del termostato encefalico: sensazione di “troppo caldo” (sudorazione intensa); sensazione di troppo freddo (brividi), indipendenti dalle condizioni ambientali; febbre idiopatica (isteroide)
  • Alterata percezione di : gusto, vista, tatto, udito, olfatto (dispercezione)


H) Pelle


  • Prurito
  • Desquamazione
  • Comparsa di macchie rossastre
  • Peggioramento dei quadri di psoriasi


L) Apparato urogenitale


  • Disturbi durante la gravidanza:


– dolori

– “perdite” non motivate da alterazioni organiche

– aborto in casi estremi

– ect.


  • Turbe del ciclo mestruale:


– dismenorrea (mestruazioni dolorose)

– “tensione” premestruale

– amenorrea psicogena



  • “Enuresi”


In che modo si può affrontare al meglio, il logorio della vita moderna?

  1. Riflettendo sui tanti messaggi acquisiti nella lettura di questo lavoro.
  2. Imparando a riconoscere gli obiettivi veramente importanti, verso cui tendere: è necessario che rispettino il più possibile i dettami delle Leggi di Natura cui, l’essere umano, volente o nolente deve sottostare (si suggerisce la lettura dell’articolo “Chiedimi se sono felice” pubblicato nel settore PSICOLOGIA).
  3. Imparando a risolvere i problemi relativi alle paure “inibenti” (si suggerisce la lettura dell’articolo ” Quel sentimento chiamato paura” pubblicato nel settore PSICOLOGIA).
  4. Imparando ad assorbire ed a metabolizzare le frustrazioni (si suggerisce la lettura dei due articoli dedicati alle frustrazioni, pubblicati nel settore PSICOLOGIA).

Bibliografia:



    • F. Bottaccioli – Psiconeuroimmunologia – Red Edizioni – Novara 1995
    • G. Coccagna – Il sonno ed i suoi disturbi – Piccin Ed. – Padova 2000
    • DSM. – Criteri diagnostici – Masson Ed. – Milano 1983.
    • G. Groddeck – Il libro dell’Es – Newton Compton Editore – Roma 1994
    • A. C. Guyton – Trattato di Fisiologia Medica – Piccin Ed. – Padova 1985
    • G. Lindzey, R. F. Thompson, B. Spring – Psicologia – Zanichelli Ed. – Bologna 1995
    • G. C. Reda – Psichiatria – UTET Ed. – Torino 1993
    • G. Russo – La Psiche Umana, Anatomia e Fisiologia – Sovera Multimedia – Roma 1994
    • G. Russo – Una psicoterapia ad Indirizzo Dinamico, un modo nelle tue mani – EUR Ed. – Roma 2000
    • S. Locke, D. Colligan – La mente che guarisce – Giunti Ed. – Firenze 2001
    • J. H. Schultz – Il training autogeno, vol. I – Feltrinelli – Milano 1976.
    • H. Selye – Stress senza paura – Rizzoli – Milano 1976.
    • L. Steinmam – Le malattie autoimmuni, – su “Le Scienze”, n. 303, novembre 1993.
    • J. Tolja, F. Speciani – Pensare col corpo – Zelig Editore – Milano 2000


Dr. G. Marchese – Medico Psicoterapeuta